Sostenibilità

Consultazione UE per linee guida su informazioni non finanziarie imprese

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La “Responsabilità Sociale di Impresa” (RSI), intesa come “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate“, è una delle tematiche su cui la Commissione UE fa affidamento per aumentare la crescita, la competitività e l’innovazione.

La RSI che riguarda gli interventi delle imprese che vanno al di là dei loro obblighi giuridici nei confronti della società e dell’ambiente, può portare benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione.

Poiché richiede un impegno con gli attori interni ed esterni, la RSI permette alle aziende di prevedere meglio e valorizzare le aspettative della società e le condizioni operative in rapida trasformazione. Essa può, quindi, guidare lo sviluppo di nuovi mercati e creare opportunità di crescita.

Facendo fronte alle proprie responsabilità sociali le imprese creano nel lungo termine fiducia tra i lavoratori, consumatori e cittadini, quale base per modelli di imprenditoria sostenibile. Elevati livelli di fiducia contribuiscono a loro volta a determinare un contesto in cui le imprese possono innovare e crescere.

Fa parte della RSI contribuire ad alleviare le conseguenze sociali dell’attuale crisi economica, compresa la perdita di posti di lavoro, offrendo un insieme di valori su cui costruire una società più coesa e basare la transizione verso un sistema economico sostenibile.

L’ultimo Global Survey of Corporate Social Responsibility and Sustainability della Nielsen, Società leader globale nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi, indicano che le vendite di prodotti dei marchi che dimostrano di impegnarsi in politiche di sostenibilità sono cresciute di più del 4%, rispetto alle vendite di marchi meno impegnati che hanno registrato una percentuale di crescita dell’1%.

Si può quindi immaginare che la responsabilità sociale d’impresa abbia un effetto positivo sul fatturato, visto che le interviste fanno emergere che il 66% dei consumatori dichiara di essere disposto a pagare di più per un brand “responsabile”: un trend in aumento dal 55% del 2014 e dal 50% del 2013.

L’art. 2 della Direttiva 95/2014 sulla Comunicazione di informazioni di carattere non finanziario da parte di talune imprese e di taluni gruppi prevede che la Commissione elabori e pubblichi entro il 6 dicembre 2016 degli orientamenti non vincolanti, previa consultazione dei portatori di interesse, sulla metodologia di comunicazione delle informazioni di carattere non finanziario, compresi gli indicatori fondamentali di prestazione generali e settoriali, al fine di agevolare la divulgazione pertinente, utile e comparabile di informazioni di carattere non finanziario da parte delle imprese.

A tal fine è stata lanciata una Consultazione, aperta fino al 15 aprile 2016, a cui sono invitati a partecipare tutti i cittadini, le imprese, le organizzazioni e gli enti pubblici, ma sono benvenute soprattutto le osservazioni di rispondenti interessati o esperti di rendicontazione delle informazioni non finanziarie da parte delle imprese.

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