Biodiversità e conservazione Sostenibilità

La salvaguardia della biodiversità per contribuire allo sviluppo sostenibile post-2015

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A Pyeongchang (Corea del Sud) dove si è svolta la Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica, si è raggiunto l’impegno a raddoppiare i contributi finanziari per arrestare il declino della biodiversità, che non rallenta secondo gli obiettivi previsti, come denunciato dal Rapporto Gbo4. 
Le associazioni e organizzazioni ambientaliste non sono rimaste soddisfatte delle conclusioni raggiunte.

Si è svolta a ottobre a Pyeongchang (Corea del Sud) dal 6 al 17 ottobre 2014 la 12° Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), il trattato internazionale adottato nel 1992 per tutelare la biodiversità, l’utilizzazione durevole dei suoi elementi e la giusta ripartizione dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche.
L’appuntamento coreano doveva servire a rafforzare ulteriormente e ad integrare l’agenda della CBD, con quella del processo degli obiettivi dello sviluppo sostenibile del post-2015.
Per evidenziare il ruolo fondamentale della biodiversità per lo sviluppo sostenibile, il Segretariato esecutivo della CBD, Braulio Ferreira de Souza Dias ha scelto il tema “Biodiversità per lo sviluppo sostenibile” per Giornata Internazionale della Diversità Biologica (22 maggio 2015).

A pesare sulla Conferenza, la presentazione in apertura del “Global Biodiversity Outlook 4. A mid-term assessment of progress towards the implementation of the Strategic Plan for Biodiversity 2011-2020” (Gbo 4) il più importante Rapporto periodico della stessa CBD dell’UNEP, che dà conto dello status e dei trend della biodiversità mondiale, che mostra come gli sforzi internazionali per raggiungere l’obiettivo di arginare la perdita di fauna selvatica e degli habitat stanno fallendo miseramente.
Il rischio medio di estinzione per uccelli, mammiferi, anfibi e coralli non mostra alcun segno di diminuzione  – si afferma nel Rapporto – Quantunque si siano ottenuti alcuni risultati per raggiungere gli obiettivi globali per la protezione della biodiversità, nella maggior parte dei casi, questi progressi non sono sufficienti senza ulteriori azioni urgenti”.

I 20 obiettivi che i Governi avevano concordato a Nagoya sono stati ancora una volta disattesi, mentre se fossero stati conseguiti avrebbero contribuito in modo significativo ad affrontare alcune delle priorità globali del Programma di sviluppo post-2015; vale a dire, ridurre la fame e la povertà, migliorare la salute umana, assicurare un approvvigionamento.

Esorto gli Stati membri e le parti interessate ad adottare le conclusioni del Gbo4 nella loro pianificazione – ha sottolineato il Segretario ONU Ban Ki-moon – riconoscendo che la biodiversità contribuisce a risolvere le sfide di sviluppo sostenibile che abbiamo di fronte, e a raddoppiare gli sforzi per raggiungere i nostri obiettivi comuni“.

A Pyeongchang sono state approvate la “Pyeongchang Road Map” che dettano le linee guida per le iniziative di salvaguardia della biodiversità e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, prevedendo di raddoppiare entro i prossimi 5 anni gli aiuti finanziari internazionali, già previsti al 2015, per le azioni di conservazione della biodiversità nei Paesi in via di sviluppo,  comprese le piccole isole e le economie di transizione, e la “Gangwon Declaration”, a cui si è giunti  dopo due giorni di serrati colloqui ministeriali ad alto livello, che lega l’attuazione del programma di sviluppo post-2015 ad altri processi pertinenti, come il Development Assistance Framework dell’Onu (Undaf) e le strategie ed i piani di azione nazionali per la biodiversità.

Le Parti hanno preso atto della situazione ed hanno risposto impegnandosi – ha dichiarato al termine della Conferenza il Segretario esecutivo della CBD, Braulio Ferreira de Souza Dias – loro indicano che la biodiversità è una soluzione alle sfide dello sviluppo sostenibile e sarà una parte centrale di qualsiasi discussione per l’agenda dello sviluppo post-2015 e dei suoi obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Anche il Direttore esecutivo dell’UNEP, Achim Steiner si è dichiarato soddisfatto per i risultati conseguiti, dal momento che continuare a persistere nel non agire adeguatamente per arrestare il declino della biodiversità darebbe luogo a crescenti perdite economiche cumulative annuali, per un “valore di circa 14.000 miliardi dollari entro il 2050. Mentre le decisioni prese a Pyeongchang superano gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di Nagoya Aichi e pongono la biodiversità su una base più solida per i decenni a venire”.

Ma tra le organizzazioni e associazioni ambientaliste c’è minor entusiasmo sulle conclusioni della COP 12 coreana. In particolare, la Direttrice generale della IUNC (International Union for Conservation of Nature), Julia Marton Lefèvre ha osservato che “I colloqui sulla biodiversità di quest’anno si  sono conclusi con un rinnovato senso di urgenza, se vogliamo raggiungere gli obiettivi al 2020. Sono state illustrate molte risposte creative ed interessanti alla crisi della biodiversità, mettendo in evidenza come la natura possa fornire soluzioni a molti dei problemi della società. Tuttavia, ci sarebbe bisogno di vedere un livello più massiccio di buon lavoro in corso negli anni che restano di questo decennio dell’ONU per la biodiversità, affinché si possa avere un positivo impatto”.

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