La Commissione UE ha dato il via libera a 5,2 miliardi di euro di finanziamenti pubblici per il Progetto IPCEI Hy2Use che prevede soluzioni per l’introduzione dell’idrogeno nel ciclo industriale di diversi settori. Sono 4 le imprese italiane che riceveranno un finanziamento per circa 500 milioni di euro che attiverà un miliardo di euro da privati: NextChem del Gruppo Maire Tecnimont; Centro Sviluppo Materiali di RINA; SardHy Green Hydrogen di Sarased Enel Green Power e South Italy Green Hydrogen, società mista Eni-Enel.
Con una nota stampa del 23 settembre 2022 il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ha comunicato che tra i progetti IPCEI (Important Projects of Common European Interest) per sostenere la ricerca e l’innovazione, la prima applicazione industriale e la costruzione delle relative infrastrutture nella catena del valore dell’idrogeno, denominato “IPCEI Hy2Use” ci sono 4 Imprese italiane.
“Puntare sull’idrogeno è una parte fondamentale della strategia di rilancio industriale che i Paesi europei hanno il compito di portare avanti per favorire l’ammodernamento e la trasformazione dei processi produttivi di filiere industriali attraverso lo sviluppo di fonti energetiche alternative necessarie per realizzare la decarbonizzazione – ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti – Un ruolo decisivo in questa sfida lo svolgono le imprese italiane che possiedono le competenze e le tecnologie necessarie a raggiungere questi obiettivi”.
Dopo il primo “IPCEI Hy2Tech” che si concentra sulle tecnologie e che aveva avuto il via libera dalla Commissione UE il 15 luglio 2022, IPCEI Hy2Use che sperimenta invece le applicazioni e le utilizzazioni del vettore energetico, è stato elaborato e notificato congiuntamente da 13 Stati membri, tra cui l’Italia, che erogheranno fino a 5,2 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, a cui si dovrebbero aggiungere ulteriori 7 miliardi di euro di investimenti privati.
Nell’ambito di questo IPCEI, 29 imprese operanti negli Stati membri, comprese le piccole e medie imprese (“PMI”) e le start-up, parteciperanno a 35 progetti. Secondo le stime della Commissione, gli investimenti di Hy2Use permetteranno la realizzazione di 3,5 gigawatt di nuova capacità di elettrolisi, per una produzione di 340mila tonnellate di idrogeno verde all’anno.
Nel 2018 la Commissione ha istituito il forum strategico sugli IPCEI, un organismo comune di rappresentanti degli Stati membri e delle imprese, che nel novembre 2019 ha pubblicato la sua relazione e ha individuato nelle tecnologie e nei sistemi a idrogeno una delle catene del valore strategiche, cruciali per l’Europa.
Nel luglio 2020, poi, la Commissione ha pubblicato la Strategia per l’Idrogeno che fissa obiettivi ambiziosi per la produzione e l’utilizzo di idrogeno pulito, e ha istituito contestualmente l’Alleanza Europea per l’Idrogeno (European Clean Hydrogen Alliance) che riunisce la comunità europea dell’idrogeno (industria, società civile, autorità pubbliche). Queste iniziative hanno svolto un ruolo importante per gli obiettivi dell’IPCEI Hy2Use e hanno favorito la creazione di partenariati industriali.
Il Progetto IPCEI Hy2Use è stato approvato sulla base della Comunicazione “Criteri per l’analisi della compatibilità con il mercato interno degli aiuti di Stato destinati a promuovere la realizzazione di importanti progetti di comune interesse europeo”, che mira a incoraggiare gli Stati membri a sovvenzionare progetti altamente innovativi che apportino un chiaro contributo alla crescita economica, all’occupazione e alla competitività.
La Commissione ha constatato che IPCEI Hy2Use soddisfa le condizioni stabilite nella comunicazione, giungendo in particolare alle seguenti conclusioni:
In particolare, la Commissione ha concluso quanto segue.:
– il progetto contribuisce a un obiettivo comune sostenendo una catena del valore strategica fondamentale per il futuro dell’Europa, nonché gli obiettivi delle principali iniziative politiche dell’UE come il Green Deal europeo, la Strategia UE sull’idrogeno e il più recente Piano REPowerEU;
– tutti i 35 progetti che fanno parte degli IPCEI sono molto ambiziosi, in quanto mirano a sviluppare tecnologie e infrastrutture che vanno al di là di quanto attualmente offerto dal mercato e consentiranno notevoli miglioramenti in termini di prestazioni, sicurezza, impatto ambientale e efficienza in termini di costi;
– i progetti IPCEI comportano anche notevoli rischi tecnologici e finanziari, per cui il sostegno pubblico è necessario per incentivare le imprese a realizzare gli investimenti;
– l’aiuto alle singole imprese è limitato a quanto necessario, è proporzionato e non falsa indebitamente la concorrenza;
– le imprese partecipanti che beneficiano del sostegno pubblico condivideranno i risultati del progetto su larga scala con la comunità scientifica e l’industria europee e non solo con le imprese e i paesi che partecipano agli IPCEI, con conseguenti ricadute positive in tutta l’Europa.
Sulla base di questi elementi, la Commissione ha concluso che il progetto è conforme alle disposizioni delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato.
“Lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio e, in particolare, per l’idrogeno verde, e la costruzione delle infrastrutture necessarie per la sua utilizzazione, ci avvicineranno al nostro obiettivo di fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della Politica di concorrenza – La catena del valore dell’idrogeno in Europa è ancora agli albori ed è rischioso per le imprese e gli Stati membri investire da soli in questo mercato innovativo. Questo è il motivo per cui gli aiuti di Stato hanno un ruolo decisivo per sbloccare, attrarre e mobilitare sostanziali investimenti privati, che altrimenti non si concretizzerebbero”.
Sono 4 le imprese italiane partecipanti all’IPCEI “Hy2Use”, inserito tra i Progetti per i quali è prevista l’attivazione delle risorse del PNRR, che riceveranno un finanziamento per circa 500 milioni di euro che attiveranno un 1 miliardo di euro da privati, per progetti che riguardano tutti le applicazioni del vettore in ambito industriale.
Le imprese promotrici sono:
– NextChem del gruppo Maire Tecnimont per lo sviluppo del primo impianto al mondo Waste to Hydrogen, parte del progetto per la costituzione dell’Hydrogen Valley di Roma;
– RINA – CSM (Centro Sviluppo Materiali) per l’introduzione dell’idrogeno nel ciclo dell’acciaio (Progetto Hydra);
– SardHy Green Hydrogen società di Saras ed Enel Green Power per la produzione di idrogeno verde nel ciclo produttivo della raffineria Sarroch (Cagliari);
– South Italy Green Hydrogen, società mista Eni–Enel che si occupa di produrre idrogeno verde nelle raffinerie di Gela e Taranto.
Immagine di copertina: Fonte MiSE