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Infrastrutture di ricarica auto elettrica in Italia 2021: +35% sul 2020

Il III Rapporto “Le infrastrutture di ricarica in Italia” di MOTUS-E evidenzia che, nonostante la pandemia il 2021 ha visto una crescita delle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche, anche se sulla rete stradale sono ancora in forte ritardo. Predisposta una bozza di Regolamento comunale per aiutare i comuni nella stesura dei propri regolamenti e al contempo utilizzare un approccio integrato.

In Italia nel 2021 i punti di ricarica sono aumentati del 35%, ma quelli sulla rete autostradale sono in forte ritardo.

Lo evidenzia MOTUS-E, la prima associazione italiana costituita su impulso dei principali operatori industriali, del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale e d’opinione per favorire la transizione del settore nazionale dei trasporti verso l’adozione massiva di mezzi sostenibili, promuovendo la mobilità elettrica e divulgandone i benefici connessi alla tutela ambientale, nella III Edizione del Rapporto Le infrastrutture di ricarica in Italia” di MOTUS-E, diffuso il 26 gennaio 2022.

Nell’anno 2021, nonostante la pandemia di Covid-19 ed i suoi effetti a lungo termine generino ancora rallentamenti in vari ambiti legati alla mobilità stessa, si è registrato un andamento crescente tanto delle infrastrutture di ricarica quanto dei veicoli elettrici, a conferma di un forte interesse sia da parte degli utenti che degli operatori del settore.

Un recente Studio, condotto da Element Energy per conto di Platform for Electromobility, l’Alleanza europea di 45 organizzazioni di produttori, operatori e utenti del settore dei trasporti, nonché della società civile e di città, che si propone l’accelerazione nell’elettrificazione di tutte le modalità di trasporto, di cui MOTUS-E fa parte, ha segnalato che i consumatori sono orientati al passaggio alla mobilità elettrica prima di quanto l’industria automobilistica e i legislatori si attendessero.

Al 31 dicembre 2021 risultano installati 26.024 punti di ricarica (+35% sul 2020) e 13.233 infrastrutture (stazioni o colonnine) in 10.503 location accessibili al pubblico, mentre i veicoli elettrici immatricolati sono pari a 136.7541 (+128% rispetto all’anno precedente) ed un market share del 9,35% (+5% rispetto al 2020).

Seppur si tratti di numeri ancora modesti rispetto al contesto europeo, in cui l’Italia si posiziona quinta con un distacco di più di 120.000 veicoli dalla terza, la Francia, tuttavia il rapporto tra numero di infrastrutture di ricarica e numero di auto PEV (l’insieme di auto interamente elettriche e quelle plug-in che coniugano il motore a combustione interna al motore elettrico, alimentato a batteria) colloca il nostro Paese sopra la media europea ed è seconda soltanto ai Paesi Bassi, a dimostrazione del fatto che si sta perseguendo l’obiettivo, a lungo termine, di raggiungere una capillarità del servizio di ricarica.

In particolare, al 31 dicembre 2021 i punti di ricarica standard, di tipo lenta da 3-7 kW (o “slow“) e di tipo rapida da 11-22 kW (o “quick“), rappresentano il 73,6% del totale, mentre i punti di ricarica veloci o ultraveloci (con potenza superiore ai 50 kW), costituiscono il 6,1% del totale.

A livello geografico, il 57% circa delle infrastrutture è distribuito nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro, solo il 20% nel Sud e nelle Isole.
Inoltre, il 34% è nei Capoluoghi di provincia e il restante negli altri Comuni. La Lombardia, con 4.542 punti, rimane la regione più virtuosa e da sola possiede il 17% di tutti i punti di ricarica nazionale, precisa Motus-E che auspica l’istituzione di una Piattaforma Unica Nazionale (PUN) che convogli, all’interno di un unico database ufficiale e consultabile, tutte le informazioni relative alle infrastrutture pubbliche presenti a livello nazionale.

Anche, in ambito urbano, aggiunge MOTUS-E, si deve fare di più e nel 2022 sarà fondamentale adottare un approccio unificato tra i vari comuni. A tal fine è stata predisposta una bozza di “Regolamento comunale per l’installazione e gestione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici su suolo pubblico”, semplice, efficace e veloce che possa aiutare i comuni, oltre ad una applicazione della normativa esistente, oltre ad una applicazione della normativa esistente in merito al divieto di sosta dei veicoli non in ricarica negli stalli riservati alla ricarica, visto il fenomeno in crescita del parcheggio abusivo su questi stalli.
   



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