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Plastiche bio-based, biodegradabili e compostabili: a consultazione UE

La Commissione UE ha lanciato una pubblica consultazione (scadenza 15 marzo 2022)  sulle plastiche bio-based, biodegradabili e compostabili, al fine di definire entro l’estate nuovo quadro politico su questi gruppi di materie plastiche, previsto per l’estate 2022, il cui obiettivo è di fornire chiarezza al mercato in modo che i consumatori e le imprese possano facilmente distinguere le differenze tra queste plastiche.

A pochi giorni di distanza dall’entrata in vigore del Decreto attuativo della Direttiva sulle plastiche monouso (Direttiva SUP), che per alcune deroghe ed esenzioni introdotte dal legislatore, nonostante la Commissione UE avesse diramato delle Linee guida per la sua corretta applicazione avessero escluso la possibilità di esenzione della plastica biodegradabile e compostabile per gli articoli monouso di cui è vietata l’immissione sul mercato, per cui l’Italia rischia ora una procedura di infrazione, la Commissione UE ha avviato una pubblica Consultazione su plastiche biobased, biodegradabili e compostabili

Le plastiche biobased, biodegradabili e compostabili hanno il potenziale per apportare vantaggi rispetto alle plastiche tradizionali, ma dobbiamo valutare a fondo se queste materie plastiche mantengono le promesse e a quali condizioni – ha dichiarato il Commissario UE per l’Ambiente,gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius – Dobbiamo anche fornire chiarezza al mercato in modo che i consumatori e le imprese possano facilmente distinguere le differenze tra queste plastiche”.

Secondo i dati forniti dalla Commissione UE le plastiche bio-based, biodegradabili e compostabili rappresentano attualmente l’1% del mercato globale ed europeo della plastica, con una crescita complessiva prevista del 5-8% tra il 2020 e il 2025.

Attualmente, questi tipi di plastica sono utilizzati prevalentemente per imballaggi specifici e per scopi agricoli, offrendo vantaggi come la biodegradabilità o la compostabilità.

La consultazione fornirà informazioni per la preparazione di un nuovo quadro politico su questi gruppi di materie plastiche, previsto per l’estate 2022, il cui obiettivo è di affrontare le sfide emergenti della sostenibilità legate all’uso di queste plastiche, promuovere l’innovazione e rafforzare la certezza degli investimenti nel mercato interno, aumentando al contempo la protezione dell’ambiente.

Lo Studio “Biodegradabilità delle materie plastiche in ambiente aperto”, commissionato dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione UE, ha evidenziato che molti prodotti in plastica biodegradabile si biodegradano effettivamente solo in determinati ambienti o solo in impianti di compostaggio industriale, piuttosto che nell’ambiente aperto più in generale, raccomandando di limitare l’uso della plastica biodegradabile in ambiente aperto ad applicazioni specifiche per le quali la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio non sono fattibili, piuttosto che come soluzione per la gestione inappropriata dei rifiuti o l’abbandono dei rifiuti. Per realizzare i potenziali benefici ambientali rispetto alla plastica convenzionale, raccomanda di supportare lo sviluppo di test coerenti e standard di certificazione.

Nello specifico, la tabella di marcia per il nuovo quadro prevede l’esplorazione di alcune specifiche aree politiche:
La sostenibilità della materia prima biologica utilizzata per produrre plastica bio-based
L’uso di materie prime biologiche invece di materie prime ottenute da combustibili fossili può aiutare a ridurre l’impatto ambientale della plastica durante l’intero ciclo di vita. Tuttavia, è necessario considerare gli impatti ambientali dell’intero ciclo di vita, compresi i cambiamenti nell’uso del suolo, gli impatti sulla biodiversità e sul clima, e i rifiuti. Al momento, a queste plastiche non si applicano criteri di sostenibilità dell’UE, mentre i consumatori si aspettano che siano completamente sostenibili.

La biodegradazione efficace delle plastiche biodegradabili e compostabili e il loro ruolo in un’economia circolare
Queste materie plastiche possono apportare benefici ambientali solo se la loro biodegradazione può essere verificata per mezzo di standard. Sebbene esistano standard europei per alcuni mezzi come il compostaggio industriale, non esistono standard europei per la plastica biodegradabile in altre condizioni, come nell’ambiente marino. Inoltre, i principi dell’economia circolare e della “gerarchia dei rifiuti” suggeriscono di utilizzare queste materie plastiche solo per scopi limitati e specifici per i quali la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio non sono fattibili o auspicabili.

Confusione diffusa
Sebbene queste plastiche abbiano molte somiglianze, hanno anche molte differenze. I consumatori e gli utenti di queste materie plastiche non hanno attualmente accesso a informazioni chiare e affidabili al momento dell’acquisto o dello smaltimento di queste materie plastiche. L’etichettatura può aiutare solo quando è chiara e completa. Inoltre, se queste plastiche vengono smaltite in modo non corretto, potrebbero determinare una contaminazione incrociata dei flussi di rifiuti e quindi a una minore circolarità della plastica.

Il Questionario di consultazione, disponibile anche in italiano, è aperta al feedback fino al 15 marzo 2022. I servizi della Commissione terranno conto del feedback durante la preparazione del quadro politico sulle plastiche biobased, biodegradabili e compostabili, la cui adozione è prevista per l’estate 2022.

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