Biodiversità e conservazione

Investimenti per la natura: necessità di dati, analisi e strumenti

In vista dell’evento online  del 14 dicembre 2022 “Rischio, rendimento e ruolo dei dati per sbloccare gli investimenti per la natura”, organizzato dall’AEA, in collaborazione con la BEI e in concomitanza con l’intera giornata dedicata al tema alla CBD-COP15, l’Agenzia ha pubblicato un briefing che contribuisce a colmare il divario tra l’analisi sullo stato della natura in Europa e lo sviluppo di finanziamenti efficaci per la biodiversità.  

Durante la Conferenza delle Parti della Convenzione ONU sulla Biodiversità (Montreal, 7-18 dicembre 2022) un evento collaterale di un’intera giornata (14 dicembre) sarà dedicato al tema dell’integrazione della biodiversità nel processo decisionale finanziario e sull’allineamento dei flussi finanziari con il Global Biodiversity Framework post-2020, con l’obiettivo di analizzare  le condizioni abilitanti, i meccanismi e le opportunità per allineare i flussi finanziari con la visione del Quadro, offrendo ai negoziatori della COP15 di interagire e riflettere su ruoli e responsabilità dei partecipanti del settore finanziario nella sua attuazione.

Nel suo discorso di apertura della CBD-COP15, il  Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres ha sottolineato che è fondamentale indirizzare gli investimenti verso azioni di protezione della natura: “[…] Abbiamo bisogno che le imprese e gli investitori mettano la protezione della natura al primo posto nei loro piani aziendali e investano in metodi di produzione ed estrazione sostenibili in ogni anello delle loro catene di approvvigionamento [—] e di riformare l’architettura finanziaria globale. in particolare il modo in cui operano le banche multilaterali di sviluppo. È essenziale che le Banche Multilaterali di Sviluppo cambino il loro modello di business, accettino più rischi e siano in grado di sfruttare finanziamenti privati ​​a costi ragionevoli per i Paesi in via di sviluppo attraverso garanzie, essendo i primi ad assumersi i rischi, e coalizioni di istituzioni finanziarie e altre pratiche finanziarie innovative. L’azione per il clima e quella per la tutela della biodiversità sono due facce della stessa medaglia. Abbiamo bisogno di quadri normativi rigidi e misure di divulgazione che mettano fine al greenwashing e ritengano il settore privato responsabile. Abbiamo bisogno che i Paesi sviluppati forniscano un sostegno finanziario significativo  ai Paesi del Sud del mondo che sono i custodi della ricchezza naturale del mondo dopo secoli di sfruttamento e perdite. Dobbiamo garantire che i paesi in via di sviluppo abbiano un accesso più diretto, più semplice e più rapido ai finanziamenti di cui hanno tanto bisogno […] La triste verità è che abbiamo rovinato il nostro mondo. Non possiamo passare la responsabilità ai nostri figli per ripulirlo. Lasciamo da parte i sogni di qualche miliardario. Non esiste un Pianeta B. È solo investendo nel Pianeta Terra che possiamo salvaguardare il nostro futuro”.

Per il 14 dicembre 2022 anche la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e l’Agenzia Europa dell’Ambiente (AEA) hanno organizzato un evento online dal titolo “Rischio, rendimento e ruolo dei dati per sbloccare gli investimenti sulla natura”, nel corso del quale saranno discussi i risultati emersi nel briefing Financing nature as solution”, pubblicato dall’Agenzia il 7 dicembre. 2022, che analizza lo stato della natura in Europa e lo sviluppo di finanziamenti efficaci per la biodiversità.

Per sostenere la politica ambientale, sottolinea l’Agenzia, c’è la necessità di aumentare considerevolmente gli investimenti pubblici e privati ​​nella protezione e nel ripristino della natura. Tuttavia, questi investimenti sono messi alla prova da diversi ostacoli, come la mancanza di dati sufficienti e metriche di impatto standardizzate.

Secondo il briefing, miglioramenti in tal senso creerebbero condizioni più favorevoli per un finanziamento efficace della natura. 
Sono 4 le aree chiave da sviluppare che potrebbero aiutare a costruire una solida base di conoscenze per il finanziamento della biodiversità, sulla base di studi e workshop svolti per l’AEA:
creare una solida base di dati specifici sulla biodiversità e su altri dati ambientali, sulla base di standard chiari, su scala nazionale, a livello di imprese e di ecosistemi:
costruire strumenti per l’integrazione spaziale dei dati ambientali e finanziari , in modo che il capitale privato possa essere indirizzato verso le aree o gli ecosistemi che ne hanno più bisogno;
sviluppare modelli e standard che descrivano gli impatti delle diverse tipologie di imprese sulla biodiversità, in quanto mentre alcune attività sono chiaramente distruttive su scala locale, altre possono creare una varietà di pressioni inferiori e alcune possono avere impatti misti o impatti diversi su scale diverse (ad esempio tra operazioni minerarie e imprese forestali);
esplorare i diversi meccanismi e strumenti finanziari innovativi e differenziati per attrarre un’ampia gamma di investimenti pubblici e privati ​​per la protezione e il ripristino della biodiversità.

Foto di copertina: © micheile dot com su Unsplash

 

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