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Imprese europee: in base a obiettivi comunicati riscaldamento a +2,7 °C

Il nuovo Rapporto di CDP Europe e Oliver Wyman evidenzia che il 95% di tutti i prestiti alle imprese in Europa proviene da banche con ambizioni di allineamento all’Accordo di Parigi, ma al momento meno del 10% delle imprese europee ha obiettivi, se conseguiti, in grado di cogliere il target, e quelle italiane sono sulla traiettoria di +3 °C.

Sebbene siano in atto miglioramenti nella riduzione delle emissioni da parte di molte delle più grandi imprese europee, i progressi non sono allineati all’ambizione dell’Accordo di Parigi e si arriverebbe ad un riscaldamento alla fine del secolo di 2,7 °C, oltre 1 °C in più dell’obiettivo, con un minimo di 2,3 °C per quelle svizzere ad un massimo di 3,0 °C (Gran Bretagna, Belgio e Italia).

È questa la conclusione del nuovo Rapporto “Running hot: accelerating Europe’s path to Paris”, condotto da Carbon Disclosure Project (CDP) Europe, Ong internazionale che supporta imprese e governi nel ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste dalla deforestazione, in collaborazione con Oliver Wyman, Società globale di consulenza gestionale, che ha esaminato gli investimenti a basse emissioni di carbonio di quasi 1.000 quotate in borsa che coprono circa l’80% della capitalizzazione di mercato dell’Europa.

Il Rapporto, che ha usufruito di finanziamenti della Commissione UE, è stato presentato il 2 marzo 2021, in occasione dei CDP Europe Awards, evento svolto in collaborazione con Banca Europea degli Investimenti (BEI), che di recente ha dato il via libera alla tabella di marcia per trasformarsi in “Banca del Clima”.

Accelerare nella transizione verde, senza lasciare indietro regioni, imprese o comunità – ha affermato Ambroise Fayolle, Vicepresidente della BEI – La Banca Europea degli Investimenti  sta intensificando il suo impegno con i clienti a sviluppare di più investimenti che contribuiscano in maniera sostanziale all’azione climatica e alla sostenibilità ambientale”.

La ricerca di mercato compiuta ha rilevato il 95% dei prestiti concessi alle imprese europee provengono da banche intendono allinearsi all’Accordo di Parigi, aderendo alla iniziativa Science Based Target, l’iniziativa promossa da CDP, UN Global Compact (UNGC), World Resource Institute (WRI) e WWF, con l’obiettivo di accompagnare le aziende nella definizione di obiettivi di mitigazione climatica coerenti con gli obiettivi climatici espressi dalla scienza e dagli accordi internazionali.

Tuttavia solo l’8% delle imprese è attualmente in linea con un aumento ben al di sotto dei 2 °C, creando un divario di oltre 4 trilioni di euro, tra i prestiti che le banche intendono allineare a Parigi e il mercato attualmente disponibile per tali finanziamenti.

“Il settore aziendale europeo si sta surriscaldando – ha affermato Manfred Weiss, Direttore esecutivo di CDP Europe – Sulla base delle attuali ambizioni, è su un percorso di riscaldamento di 2,7 °C, oltre un grado in più di quanto la scienza del clima dice che dobbiamo raggiungere per prevenire gli impatti più catastrofici dei cambiamenti climatici. Il fatto che aziende leader in molti settori stiano ora fissando obiettivi ambiziosi e fissino riduzioni delle emissioni è positivo e mostra che una rapida decarbonizzazione è fattibile. Ma con meno di 1 azienda su 10 che ha obiettivi sufficientemente ambiziosi, i nostri nuovi dati mostrano che c’è bisogno di un ben maggiore impegno da parte delle aziende e delle istituzioni finanziarie per conseguire gli obiettivi. Le banche e gli investitori hanno le loro grandi ambizioni: ora abbiamo bisogno di loro per coinvolgere maggiormente le aziende per aumentare il livello di trasparenza e azione, in modo da accelerare il percorso dell’Europa verso Parigi e per realizzare il Green Deal europeo“.

Anche se il 56% delle principali aziende europee ha sviluppato finora un piano di transizione e sono per lo più quelle dei settori a maggior impatto climatico, meno del 35% sono quelle che stanno divulgando i dati sul loro percorso verso l’obiettivo, tal che le banche potrebbero dover adeguare il loro portafoglio di prestiti del 20%-30% per raggiungere i propri obiettivi.

Per avere buone possibilità di raggiungere l’obiettivo di aumento della temperatura di 1,5 °C, l’economia europea dovrebbe ridurre del 50% le emissioni nel prossimo decennio. Secondo il Rapporto, almeno il 65% delle aziende dovrà essere completamente allineato a Parigi entro il 2030 oltre 8 volte il numero di oggi. Attualmente, il settore aziendale europeo si trova su un percorso di temperatura che va da 2,3 °C ( Svizzera) a 2,5 °C (Danimarca, Svezia, Germania e Finlandia), fino a 3,0 °C (Gran Bretagna, Belgio e Italia).

“Il Rapporto di quest’anno include sviluppi incoraggianti, con più della metà delle aziende che d stanno definendo piani di transizione e molte che fanno passi da gigante nella riduzione delle emissioni – ha concluso James Davis, Responsabile di Finanza Sostenibile in Europa di Oliver Wyman-Ma mostra anche quanto dobbiamo accelerare di passo se vogliamo raggiungere gli obiettivi di Parigi. Molte delle principali istituzioni finanziarie della regione hanno espresso la grande ambizione di allineare i propri prestiti e investimenti all’Accordo e ciò contribuirà a creare un circolo virtuoso: le aziende che stanno anticipando la transizione dovrebbero trovare più facile raccogliere capitali“.

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