Biodiversità e conservazione Sostenibilità

IFAD: senza la biodiversità non c’è sviluppo agricolo sostenibile

IFAD senza biodiversita

Un nuovo Rapporto dell’IFAD (International Fund for Agricultural Development), l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per l’incremento delle attività agricole dei Paesi membri, ha diffuso in occasione della Conferenza della Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD COP13), svoltasi a Cancún lo scorso dicembre, conferma l’importante ruolo che la biodiversità del mondo gioca nel garantire il futuro dello sviluppo agricolo sostenibile.
La biodiversità, tra cui la biodiversità agricola, è il vero fondamento della vita sulla terra e il valore aggiunto di tutto il programma per lo sviluppo sostenibile – ha dichiarato Margarita Astralaga, Direttore della Divisione Ambiente e Clima dell’IFAD – Il nostro Rapporto mostra che la perdita di biodiversità è una delle principali minacce per i piccoli agricoltori e le loro comunità. Senza la biodiversità, i mezzi di sussistenza non sono sostenibili e la sicurezza alimentare e la nutrizione per l’intero pianeta sarebbe precaria“.

The Biodiversity Advantage: global benefits for smallholder actions“, attraverso i progetti sostenuti dall’IFAD in 5 diversi Paesi, evidenzia come le conoscenze e le pratiche dei piccoli agricoltori rappresentano un deposito di saperi non sfruttato per gli sforzi globali di rendere l’agricoltura più resiliente ai cambiamenti climatici.
Tali progetti costituiscono i casi studio illustrati nel report:
– proteggere le mangrovie a Gibuti, per ampliare le opzioni per mezzi di sussistenza sostenibili, in particolare per le donne e i giovani, sostenendo la resilienza delle zone marine e costiere, compreso il mantenimento della qualità delle acque;.
– creare delle zone cuscinetto a São Tomé e Príncipe (piccolo Stato africano nel Golfo di Guinea) per isolare le aree in cui la conservazione della biodiversità è l’obiettivo primario, al riparo da influenze esterne potenzialmente dannose, come un uso inopportuno del suolo;
– promuovere la conservazione dell’agrobiodiversità e l’integrità dell’ecostostema attorno al lago Tana (Etiopia) attraverso un mix di approcci partecipativi per minimizzare la perdita di varietà locali di campo agricolo e regolamentazione delle aree a pascolo;
– aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici dei piccoli agricoltori in Iran, coinvolgendoli nella scelta delle varietà di sementi di orzo e frumento da selezionare e sperimentare sul terreno, in modo da costituire una banca dei semi, sulla base delle proprie esperienze e del supporto di sperimentazioni scientifiche;
– di migliorare le condizioni di vita degli poveri che vivono nelle aree forestali di CampecheChiapas e Oaxaca (stati meridionali del Messico), per promuovere le attività di produzione sostenibile delle risorse forestali, attraverso l’ecoturismo e la commercializzazione di prodotti locali di artigianato in legno e tessuti in fibre vegetali.

Tali progetti, seppure inseriti in contesti diversi, forniscono una serie di utili comuni raccomandazioni per azioni in grado di proteggere e migliorare gli ecosistemi, aumentando al contempo i benefici per i piccoli proprietari, tra cui:
– ridurre le pressioni dirette sulla biodiversità attraverso un’agricoltura sostenibile a piccola scala;
– adottare un approccio partecipativo che costruisca le capacità esistenti delle popolazioni rurali, valorizzandole;
– promuovere la biodiversità come strategia per aumentare la capacità di resilienza dei piccoli proprietari ai cambiamenti climatici;
– migliorare in maniera attiva la condizione delle donne delle popolazioni indigene.

Se si riflette, tali indicazioni costituiscono anche i target di molti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di cui all’Agenda 2030, approvata dalle Nazioni Unite nel settembre 2015.
Mettere d’accordo gli sforzi di conservazione con i bisogni della gente – ha concluso l’Astralaga – è una grande sfida che richiede innovazione e soluzioni su misura per contesti locali“.

Cancún, per richiamare l’attenzione sugli impatti che i cambiamenti climatici stanno avendo sui piccoli agricoltori e le comunità rurali dei Paesi in via di sviluppo, l’IFAD ha sponsorizzato le opere di Adam e Silas Birtwistle, due artisti britannici che hanno esposto nella sede della Conferenza ONU sulla Biodiversità, quattro teste giganti (Voci dalla Buona Terra) scolpite con frutta e verdura acquistata sui mercati locali offerte alla vista degli astanti in una teca di vetro la cui temperatura era mantenuta sotto zero da un congelatore a risparmio energetico (foto di copertina).
Molti dei prodotti alimentari utilizzati per queste sculture sono minacciati dai cambiamenti climatici qui in Messico – ha dichiarato Silas Birtwistle – Volevamo che i negoziatori alla CBD COP13 potessero verificare di persona la bellezza di questi ingredienti e il ruolo cruciale che svolgono nel benessere delle comunità rurali, dando loro la voce, come rappresentato nelle nostre sculture“.

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