Malattie e cure Salute

La demenza si sviluppa di più negli individui residenti vicino a strade di grande traffico

Nonostante il crescente impatto di queste malattie, poco si sa circa le cause e le azioni di prevenzione – ha dichiarato il principale autore dello studio, il Dr. Hong Chen; Università di Toronto e ricercatore di Public Health Ontario che ha coordinato la ricerca – Il nostro studio indica che le strade di intenso traffico possono essere una fonte di stress ambientali che potrebbero dar luogo all’insorgenza della demenza. La crescita della popolazione e l’urbanizzazione hanno posto le persone a ridosso del traffico pesante e con l’elevata esposizione aumenta il tasso di insorgenza della demenza. Anche un modesto effetto da esposizione nelle vicinanze della strada potrebbe rappresentare un grande onere per la sanità pubblica. Sarebbe necessaria maggiore ricerca per comprendere meglio questo rapporto, in particolare sui diversi aspetti del traffico, come ad esempio gli inquinanti atmosferici e il rumore“.

Anche se precedenti studi avevano già suggerito che l’esposizione all’inquinamento atmosferico e a quello acustico potrebbero contribuire all’insorgere di malattie neurovegetative, constatando che vivere vicino ad una strada comportava una riduzione della sostanza bianca e del livello cognitivo, questa è la prima indagine appositamente condotta per determinare la sussistenza di tale rapporto.

Quasi tutte le persone (95%) inserite nello studio hanno vissuto entro un raggio di 300m da una strada di grande traffico e di queste:
– 243.611 hanno sviluppato la demenza;
– 31.577 sono stati quelli che hanno manifestato il morbo di Parkinson;
– 9.247 sono stati i casi di sclerosi multipla.

L’aspetto più interessante della ricerca è che il rischio di sviluppare la demenza è risultato maggiore (7%) in coloro che hanno vissuto a meno di 50m di distanza dalla strada principale, è diminuito al 4% nei residenti ad una distanza compresa tra 50-100m e si è ridotto al 2% nei residenti distanti tra 100-200m; oltre i 200m la percentuale di rischio è stata insignificante.
In coloro che hanno vissuto in una grande città in prossimità di una strada principale senza aver mai cambiato residenza, poi, il rischio sale al 12%.
I ricercatori hanno anche scoperto che l’esposizione a lungo termine ai due inquinanti più comuni (biossido di azoto e particolato fine) è in qualche modo collegata alla demenza, anche se non sussiste un nesso diretto ed è probabile il coinvolgimento di ulteriori fattori, come altri inquinanti atmosferici o il rumore del traffico.

Essendo lo studio basato sulle osservazioni, gli scienziati hanno preso in considerazione anche lo status economico degli individui, l’istruzione, la condizione sociale e altre situazioni di salute, come l’indice di massa corporea e il fumo, trovando che era improbabile che tali fattori abbiano avuto un ruolo, pur riconoscendo che non era possibile eliminare l’incidenza di eventuali altri fattori.

Anche se non debbono essere suscitati allarmismi tra coloro che vivono in vicinanza di grandi arterie, di certo potrebbero essere intraprese misure preventive, quali passeggiare lungo le strade laterali, fare jogging nei parchi o percorrere piste ciclabili lungo aree più tranquille, anche se “le vere implicazioni dello studio non sono di scelte individuali, bensì di livello politico e sociale“, come ha osservato Ray Copes, Capo della Divisione Salute Ambientale e del Lavoro della Public Health Ontario, aggiungendo che l’inquinamento atmosferico dovrebbe essere preso in considerazione nella pianificazione urbanistica e progettazione degli edifici per ridurre l’esposizione dei residenti.
Il nostro studio è il primo in Canada a suggerire che gli inquinanti pesanti dovuti al traffico giornaliero sono correlati alla demenza – ha aggiunto Copes – Sappiamo da precedenti ricerche che gli inquinanti atmosferici possono entrare nel sangue, dando luogo a malattie cardiovascolari e a diabete. Questo studio indica che attraverso il flusso sanguigno gli inquinanti possono entrare nel cervello e possono provocare problemi neurologici”.

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