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Giornata Nazionale degli Alberi al tempo del Covid-19

Quantunque le restrizioni imposte dalle misure di contenimento del Covid-19 costringano a limitare le attività per celebrare la Giornata Nazionale degli Alberi (21 novembre 2020), in questo momento così difficile c’è la necessità di avviare un dibattito per ripensare ad un corretto rapporto con gli ecosistemi naturali, anche al fine di prevenire altre pandemie, dei quali gli alberi costituiscono gli elementi fondamentali.

La Giornata Nazionale degli Alberi, che si tiene ogni anno il 21 novembre, è stata istituzionalizzata con Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” (G.U. n. 27 del 1° febbraio 2013), con l’obiettivo di perseguire “attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani”.

Si tratta di una delle più antiche cerimonie forestali che la tradizione nazionale ha ereditato da culture lontane nel tempo e nello spazio. Infatti, fin dai tempi più antichi, all’albero e ai boschi veniva attribuita una grande importanza ed erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell’epoca. Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano, inoltre, quanto fosse diffusa la messa a dimora di nuove piante in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. Le “Lucaria“, la più grande festa silvana in epoca romana, si celebravano il 19 e il 21 luglio nel corso delle quali, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.

Nella seconda metà dell’Ottocento si andò affermando una crescente sensibilità del mondo politico ed intellettuale riguardo la necessità di educare la popolazione, soprattutto quella più giovane, al rispetto e all’amore verso la natura, in particolare verso gli alberi. Nel 1898, l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli istituì “La Festa degli Alberi” (inserita più tardi nell’articolo 104 del Regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267 su “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani“), con lo scopo di “infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi“.

Dopo la II Guerra Mondiale, una Circolare del 1951 del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la Festa si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibile differimento al 21 marzo nei comuni di alta montagna.

Prima dell’approvazione delle Legge n. 10/2013, la celebrazione si era svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979. A seguito di delega alle Regioni, la Festa dell’Albero aveva assunto un carattere più locale, sopravvivendo solo grazie ad iniziative di Associazioni ambientaliste, come Legambiente che quest’anno tuttavia ha dovuto sospendere le tradizionali attività legate alla Campagna, dirottando le eventuali iniziative locali sui canali digitali, a seguito delle disposizioni per il contenimento della pandemia di Covid-19, ma ha in programma.

L’Associazione ha in programma il 19 novembre 2020 in diretta streaming, nell’ambito del III Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste” una giornata di confronto e approfondimenti per riflettere sul ruolo che le nostre foreste possono avere nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per raggiungere gli obiettivi della Strategia UE per la biodiversità.

Infatti, in un anno così difficile che ci ha fatto comunque comprendere la necessità di un rinnovato e corretto rapporto con la natura, anche al fine di prevenire altre pandemie, nuova Commissione UE ha adottato la Strategia per la biodiversità 2030 al motto “Riportiamo la natura nelle nostre vite”.

Tra gli impegni principali previsti c’è la proposta entro il 2021 di una specifica Strategia forestale dell’UE in linea con le ambizioni più vaste in materia di biodiversità e neutralità climatica, con una tabella di marcia che prevede, tra le altre azioni, di “Piantare almeno 3 miliardi di alberi, nel pieno rispetto dei principi ecologici, e proteggere le foreste primarie e antiche ancora esistenti”.

Tale obiettivo, secondo la Commissione UE,”creerà notevoli opportunità di lavoro collegate alla raccolta e coltivazione delle sementi, alla messa a dimora delle piantine e alla cura del loro sviluppo. Piantare alberi è particolarmente vantaggioso per le città, e anche in campagna può coniugarsi perfettamente con l’agroforestazione, gli elementi caratteristici del paesaggio e l’intensificazione della cattura del carbonio”.

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