Risorse e rifiuti Sostenibilità

Gestione rifiuti: Linee guida di Assoambiente per prevenire i reati

FISE-Assoambiente ha presentato le nuove Linee Guida per l’applicazione del D.Lgs 231/2001 nel settore della gestione rifiuti, verificate e approvate dal Ministero di Giustizia, per supportare le imprese di gestione rifiuti nel realizzare un modello organizzativo per la responsabilità amministrativa conforme.

Uno strumento di prevenzione dei reati in grado supportare le imprese di gestione rifiuti nell’adozione di modelli di organizzazione, gestione e controllo.

È questo l’obiettivo delle nuove Linee Guida “Modelli organizzativi e sistemi di gestione ambientale per l’applicazione nel settore della gestione dei rifiuti del D.Lgs. 231/2001”, realizzate da FISE-Assoambiente (Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica), in collaborazione con Certiquality, e presentate il 17 novembre 2020 nel corso di un webinar andato in onda in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione.

A distanza di quasi 20 anni dall’adozione del D.Lgs. 231/2001, le fattispecie di reato in grado di determinare una responsabilità dell’Ente si sono progressivamente ampliate, comprendendo oggi una pluralità di fattispecie: dai reati societari ai reati contro l’ambiente, dai reati contro la pubblica amministrazione, ai reati tributari.

Perno centrale di queste nuove Linee Guida, sono i MOG (Modelli di Organizzazione e Gestione), un sistema di controllo preventivo che parte da un’analisi dei rischi, individua le fattispecie di reato cui è potenzialmente sottoposta l’organizzazione e definisce un adeguato sistema di prevenzione e controllo. Tra i principali obiettivi dei MOG c’è l’individuazione delle attività nel cui ambito possono essere commessi reati, la previsione di specifici protocolli diretti a programmare la formazione, l’attuazione delle decisioni dell’azienda in relazione ai reati da prevenire e l’introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello.

Le Linee Guida di FISE Assoambiente aggiornano la precedente versione del 2016, nella consapevolezza della complessità e mutevolezza della normativa italiana e dell’utilità per le aziende di un riferimento aggiornato e facilmente fruibile che le supporti nel realizzare un modello organizzativo per la responsabilità amministrativa conforme al D.Lgs. 231/2001.

Il documento è stato sottoposto al vaglio del Ministero della Giustizia che lo ha approvato il 20 luglio 2020. Il provvedimento di approvazione del Direttore generale della Giustizia penale determina l’efficacia del codice di comportamento, ed è condizione perché possa essere divulgato alle società/enti aderenti all’Associazione per il successivo ed eventuale utilizzo nella redazione del modello di organizzazione e gestione

Le Linee Guida sono il frutto di un impegnativo lavoro riconosciuto anche dal Ministero di Giustizia, finalizzato a promuovere concretamente la legalità e il valore della prevenzione nel mercato della gestione rifiuti, ad alimentare la fiducia e a tutelare il capitale reputazionale e di immagine delle imprese del comparto – ha dichiara il Presidente di FISE Assoambiente, Chicco TestaLa valutazione e la gestione del rischio devono elevarsi a presìdi delle scelte strategiche dell’impresa, consapevoli che, adeguati e aggiornati modelli 231, devono far parte del DNA aziendale”.

Nelle linee guida, oltre ad essere esaminati i presupposti generali della responsabilità degli Enti, sono trattate le più recenti novità normative e giurisprudenziali in materia 231, di primario interesse per il comparto del waste management e vengono offerte soluzioni per l’adozione e l’efficace attuazione dei Modelli Organizzativi.

Nel 1° capitolo, vengono richiamati il contesto normativo che ha introdotto tale nuova forma di responsabilità, le più recenti novità legislative nonché le peculiarità che contraddistinguono e identificano la disciplina 231 rispetto all’attività delle imprese che svolgono attività di gestione dei rifiuti.

Il 2° capitolo introduce, con numerosi esempi applicativi, l’analisi dei processi sensibili e l’identificazione dei rischi, passando poi a trattare la definizione del piano dei controlli.

Nel 3° Capitolo si affrontano le relazioni che intercorrono tra i Sistemi di Gestione Ambientale (ISO 14001:2015 ed EMAS) ed i Modelli organizzativi per la prevenzione dei reati ambientali introdotti nel campo di applicazione del D.lgs. n. 231/2001, confermando che gli standard ISO 14001:2015 ed EMAS possono contribuire a tenere sotto controllo i rischi ambientali.

Dopo le conclusioni, in appendice sono riportate:
Check List: linea guida per la verifica della conformità legislativa secondo la norma UNI EN ISO 14001:2015;
Tabella Risk Analysis: che richiama, in sintesi, tutte le informazioni menzionate nel capitolo II paragrafo IV “Valutazione dei rischi e definizione delle priorità di intervento per una azienda che gestisce rifiuti”. Tale schema di analisi di rischio può essere costruito, oltre che per l’analisi dei rischi delle fattispecie previste dall’art. 25 undecies, anche per tutte le altre fattispecie previste dal D.Lgs 231

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