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Rapporto FAO sulla gestione forestale: mettere al centro le persone

Rapporto FAO sulla gestione forestale mettere al centro le persone

Il nuovo SOFO della FAO mette ulteriormente in evidenza quanto siano importanti le foreste per soddisfare i bisogni di base per gran parte della popolazione mondiale, ma le politiche attuate non riconoscono ancora questo contributo.

Il Rapporto “Lo Stato delle Foreste nel Mondo” (SOFO), presentato nel corso della 22a sessione della Commissione Foreste della FAO (Roma, 23-27 giugno 2014), mostra che una percentuale significativa della popolazione mondiale dipende, spesso quasi interamente, dai prodotti forestali per i propri mezzi di sussistenza e per soddisfare esigenze di base come l’energia ed anche per alcuni aspetti dell’assistenza sanitaria primaria.

Il Rapporto fa però notare che questi benefici socio-economici spesso non vengono adeguatamente presi in considerazione nelle politiche forestali, nonostante possano contribuire enormemente alla riduzione della povertà, allo sviluppo rurale e al raggiungimento di economie più verdi.

Anche il ruolo delle foreste nella sicurezza alimentare è spesso trascurato, ma è essenziale. “L’edizione 2014 di SOFO si concentra sui benefici socio-economici che derivano dalle foreste. È impressionante vedere quanto le foreste siano importanti nel contribuire a soddisfare i bisogni di base e i mezzi di sussistenza rurali. Senza dimenticare il loro ruolo di serbatoio di carbonio e di presidio della biodiversità – ha affermato il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva – Voglio essere chiaro su questo: non possiamo assicurare la sicurezza alimentare e uno sviluppo sostenibile senza preservare le foreste e senza utilizzarne le risorse in modo responsabile”.

In molti Paesi in via di sviluppo, l’energia da legno è, spesso, l’unica forma di combustibile accessibile e conveniente per la maggioranza della popolazione. Una famiglia su tre utilizza il legno come principale combustibile per cucinare. I dati forniti dal Rapporto dicono che in 29 paesi, di cui 22 in Africa, l’energia da legno rappresenta più della metà della fornitura totale di energia. In Tanzania, per esempio, il legno come combustibile rappresenta circa il 90% del consumo totale di energia a livello nazionale.
 
L’energia da legno è essenziale per la sicurezza alimentare di miliardi di persone, ma le politiche forestali, energetiche e quelle sulla sicurezza alimentare raramente riconoscono pienamente questo contributo. C’è ancora molto da fare per migliorare la produzione di energia da legno e ridurre l’onere per le donne e i bambini, che raccolgono l’85% di tutta la legna da ardere a livello familiare.

Secondo il rapporto, almeno 1,3 miliardi di persone, pari al 18% della popolazione mondiale, vivono in case di legno. Questo è particolarmente importante nei Paesi meno sviluppati, dove i prodotti forestali sono di solito più convenienti rispetto ad altri materiali da costruzione. La produzione di materiali da costruzione, di energia da legno e di prodotti forestali non legnosi impiega in tutto il mondo almeno 41 milioni di persone nel settore “informale”, tre volte il numero di persone impiegate nel settore forestale ufficiale.

Le foreste svolgono anche molti servizi ambientali essenziali, come il controllo dell’erosione, l’impollinazione, il controllo di parassiti e malattie naturali e la mitigazione del cambiamento climatico, oltre a fornire numerosi servizi sociali e culturali.

La FAO affronterà queste e altre importanti questioni relative alla nutrizione nella Conferenza Internazionale Intergovernativa (ICN2) organizzata congiuntamente con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si terrà presso la FAO dal 19 al 21 novembre 2014.

Il nuovo Rapporto della FAO sottolinea che dare alle comunità locali e alle famiglie l’accesso alle foreste e al mercato e rafforzare i diritti fondiari di possesso sono modi importanti di incrementare i vantaggi socio-economici delle foreste e ridurre la povertà nelle aree rurali.

SOFO evidenzia la necessità di migliorare la produttività del settore privato, compresi i produttori informali, e di accrescere la responsabilità per una gestione sostenibile delle risorse su cui si basano le imprese forestali. Servono inoltre, secondo il Rapporto, un maggiore riconoscimento del ruolo dei servizi ambientali forestali e meccanismi di pagamento per garantire il mantenimento di tali servizi.

Alla luce dei dati e delle analisi forniti dal rapporto FAO molte politiche nazionali avranno bisogno di essere ri-orientate.
I paesi devono spostare la loro attenzione sulla raccolta dei dati e su nuove politiche, dalla produzione ai benefici, in altre parole dagli alberi alle persone – ha affermato il Vice Direttore Generale della FAO per il Dipartimento Foreste, Eduardo Rojas-Briales – Politiche e programmi, sia nel settore forestale che altrove, devono affrontare esplicitamente il ruolo delle foreste nel fornire cibo, energia e riparo. Un nuovo concetto olistico di foreste le renderà più attraenti per i donatori e per gli investitori e garantirà che esse possano beneficiare tutti, specialmente coloro che ne hanno maggiore bisogno”.

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