In vista del G7 Ambiente di Bologna (11-12 giugno 2017), il Ministero dell’Ambiente lancia un programma di oltre 70 eventi, concerti e manifestazioni per accompagnare l’evento che dovrà riproporre alla comunità internazionale gli obiettivi per affrontare le grandi sfide del XXI secolo, dai cambiamenti climatici agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, dall’inquinamento dell’aria a quello marino, dallo sviluppo dell’economia circolare alla finanza verde, specie dopo il deludente G7 di Taormina sugli impegni per l’implementazione dell’Accordo di Parigi.
A Roma il 29 maggio 2017, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti ha presentato #ALL4Green un ricchissimo palinsesto di oltre 70 eventi, concerti e manifestazioni che si svolgeranno a Bologna dal 5 giugno (Giornata Mondiale dell’Ambiente) al 12 giugno 2017 (Giornata conclusiva del G7 Ambiente) proprio per preparare e accompagnare il G7 Ambiente, in svolgimento nella “città delle due Torri” e che il Governo italiano presiederà (11 – 12 giugno 2017), con la mission (possible?)di far compiere alla comunità internazionale passi in avanti su tutti gli obiettivi ambientali, dagli impegni per il Clima a quelli per contenuti nell’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, dalla lotta all’inquinamento marino alla finanza verde, allo sviluppo dell’economia circolare, specie dopo il deludente G7 di Taormina, dove il Presidente USA non ha fatto alcuna concessione in merito alla decisione annunciata (ancora non ufficializzata) di voler uscire dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (2015), sottoscritto dall’Amministrazione Obama.
“Con #ALL4THEGREEN, Bologna diventerà per una settimana capitale mondiale dell’ambiente – ha dichiarato il Ministro Gian Luca Galletti – L’Italia è una ‘superpotenza’ della biodiversità ed è nostro interesse prioritario favorire una riconversione produttiva incentrata sull’economia circolare e sulla migliore gestione delle risorse della Terra: possiamo arrivarci solo con una grande alleanza tra istituzioni, mondo produttivo e impegno civile, senza le contrapposizioni che ancora oggi mettono contro ambiente e sviluppo“.
#ALL4THEGREEN è un contenitore di attività e progetti, rivolti a varie tipologie di pubblico, promosso dal programma di partnership globale Connect4Climate della Banca Mondiale con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, sotto gli auspici della Presidenza italiana del G7, e che è stato organizzato grazie al contributo e all’impegno diretto di decine di enti pubblici, in collaborazione con associazioni civiche, culturali, universitarie, ambientaliste, consorzi oltre a decine di aziende che hanno deciso di raccogliere l’appello per un’economia che punti all’efficienza, al risparmio e al riutilizzo delle risorse.
Oltre al Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Città Metropolitana di Bologna, Sustainable Development Goals, Fondazione Cineteca di Bologna, Bologna Welcome, collaborano con #ALL4THEGREEN anche grandi aziende come Eni, Building Energy, Terna, Novamont, Edison, Unilever, Gruppo Hera, Alcantara, Ascom, Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, TPER – Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna e Conai con i consorzi di filiera Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Coreve. Con loro molte realtà culturali, dell’associazionismo e della cooperazione: tra queste Legambiente, WWF Italia ed Earth Day Italia.
“Questa è un’occasione per lanciare alcune proposte di taglio economico e fiscale – ha aggiunto Galletti – Questa rivoluzione industriale ‘ecologica’ va infatti accompagnata con azioni di stimolo che rendano ‘conveniente’ il cambiamento anche da un punto di vista imprenditoriale. Penso ad esempio a un Piano Marshall ambientale europeo per l’Africa, con l’obiettivo di favorire una crescita economica sostenibile dell’area subsahariana, con i conseguenti positivi effetti anche sul piano sociale e occupazionale e di contenimento alle migrazioni. Inoltre, va messo in campo un ‘New Deal ambientale’ basato sul taglio dei sussidi “dannosi” per l’ambiente e conseguente ricollocazione degli sgravi su investimenti imprenditoriali sostenibili. A livello italiano, ritengo opportuno predisporre un ‘pacchetto fiscale green’ che preveda, ad esempio, un taglio del cuneo fiscale premiale per i green job. Il tutto va accompagnato con un cambio culturale che deve caratterizzare gli stessi imprenditori. Questa è la logica con la quale abbiamo elaborato la nuova SEN, la Strategia Energetica Nazionale, puntando sulle energie rinnovabili e spingendo sull’incremento dell’efficienza energetica. In questo ambito, penso anche alla definizione di un ‘Manifesto della sostenibilità ambientale delle imprese’, un patto da sottoscrivere con il nostro mondo produttivo. È necessario il pieno coinvolgimento delle aziende nella rivoluzione industriale sostenibile, a cominciare dalle piccole e medie imprese che sono le protagoniste dell’economia italiana“.
In merito al “New Deal ambientale basato sul taglio dei sussidi dannosi per l’ambiente“, citato dal Ministro, ricordiamo che il “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli 2016” redatto da un apposito Comitato, previsto dal cosiddetto “Collegato ambientale“, e diffuso online lo scorso marzo dallo stesso MATTTM, stima che i SAD costino all’Italia circa 16 miliardi di euro, di cui ben 11,5 miliardi al solo comparto energetico. Lo stesso “Primo Rapporto sul Capitale Naturale In Italia” pubblicato anch’esso dal MATTM due settimane fa, tra le Raccomandazioni osserva:”Come noto l’attuale quadro della fiscalità ambientale vigente in Italia, monitorato annualmente dall’Istat, è poco coerente e necessiterebbe di una riforma secondo più razionali e trasparenti criteri, sia dal lato dell’imposizione fiscale che per quanto concerne il riutilizzo del gettito per esigenze di spesa pubblica. Infatti, solo l’1% del gettito delle imposte ambientali (578 su 55.722 milioni di euro nel 2015) è soggetto ad un vincolo di destinazione riguardante il finanziamento delle spese per la protezione dell’ambiente“.
Ma al momento nessuna iniziativa del Governo è stata presa in merito, neanche in occasione della “Manovra Correttiva” al DEF 2017 (D.L.n. 50 del 24 aprile 2017) e non ci sono emendamenti al riguardo, pur tra i numerosi che via via le Commissioni parlamentari stanno proponendo nel corso dell’esame per la sua traduzione in Legge.
Le buone intenzioni devono essere seguite da misure conseguenti!