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L’estate 2012 la seconda più calda di sempre in Italia

estate 2012 seconda piu calda di sempre in Italia

Gli italiani se n’erano accorti al di là dell’ufficialità.

Con la fine di agosto si è chiusa dal punto di vista meteorologico l’estate 2012 (quella astronomica avrà termine il 22 settembre, quando alle 16:49 l’apparente posizione del Sole raggiungerà lo zenith all’equatore) e puntualmente l’Ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha diramato una nota con cui si certifica che, sulla base della Banca dati delle “Serie storiche italiane ultrasecolari di parametri meteorologici” dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (l’unica a livello nazionale che garantisce, su tutto il territorio, una sufficiente copertura spazio-temporale con serie validate ed omogeneizzate secondo standard internazionali), l’estate 2012 è stata la seconda più calda dal 1800, dopo l’indimenticabile estate del 2003.

L’estate 2012, spiegano gli esperti, ha fatto registrare una anomalia di +2.32 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento 1971-2000.

Tutti e tre i mesi estivi hanno fatto registrare anomalie termometriche molto importanti: +2.57 per giugno (il terzo più caldo di sempre), +1.94 per luglio (il sesto più caldo) e +2.45 per agosto (di nuovo il terzo più caldo).

Di certo, se confrontate con l’eccezionalità del 2003: +4.80 per giugno, +2.53 per luglio, +3.84 per agosto, tutti e tre collocati al primo posto nella classifica dei rispettivi mesi, le anomalie risultano modeste, ma sono state comunque sufficienti a far ricordare agli italiani, e non solo, che quella appena trascorsa è stata un’“eccezionale” estate, anche per la grave siccità che ha colpito il Paese, con ripercussioni “catastrofiche” per alcune produzioni agricole, tali da costringere le Associazioni di categoria a chiedere lo “stato di calamità”, e da presupporre un loro forte rincaro dei prezzi (cfr: “La siccità farà aumentare il prezzi delle derrate alimentari”clicca qua per consultare il link).

L’estate 2012 ha fatto registrare, infatti, importanti anomalie, ma in negativo, per quanto riguarda le precipitazioni, o meglio l’assenza di piogge. La stagione si è infatti chiusa per l’Italia con un deficit del 48% rispetto alla media, collocandosi all’11° posto tra le estati più siccitose degli ultimi 200 anni. Questo non ha fatto che aggravare un periodo di carenza idrica che si protrae da molti mesi, soprattutto per il Nord Italia (cfr: “Scarse precipitazioni e ondate di calore mettono in secca il Po”clicca qua per consultare il link), dove il deficit di precipitazione dall’inizio dell’anno è del 33% rispetto alla media del periodo di riferimento, il secondo per siccità degli ultimi settant’anni, dopo quello del “solito” 2003 (in quell’anno, nei primi 8 mesi, il deficit fu -47%).

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