Secondo un’analisi condotta dal think tank EMBER, gli obiettivi nazionali globali non sono sufficientemente ambiziosi per tener fede all’impegno assunto dai paesi alla COP28 di Dubai di triplicare al 2030 la capacità delle energie rinnovabili, in particolare per l’eolico mancherebbero 585 GW per l’obiettivo di 2.742 GW.
Con gli attuali obiettivi eolici nazionali il mondo raggiungerà al 2030 una capacità di 2.157 GW che rappresenta più del raddoppio (2,4) rispetto al 2022, ma rimane un divario di 585 GW tra gli attuali obiettivi nazionali e l’impegno globale di triplicare la produzione delle energie rinnovabili che per l’eolico è di 2.742 GW.
L’avvertimento è di EMBER (già Sandbag), influente think tank globale indipendente che focalizza le sue analisi sui cambiamenti globali di generazione dell’energia elettrica, che ha pubblicato l‘8 agosto 2024 “Wind targets are achievable but fall short for tripling”, che analizza gli obiettivi di capacità eolica per il 2030 di 70 paesi e dell’UE nell’insieme, che rappresentano collettivamente il 99% dell’attuale capacità eolica globale.
Alla COP28 di Dubai i Paesi si sono impegnati a “triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030”.
Sulla base delle analisi dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) e dell’Agenzia internazionale per l’energia rinnovabile (IRENA), questo impegno per le rinnovabili si tradurrebbe in almeno 11.000 GW, di cui il 90% della crescita di capacità rinnovabile derivante dal solare e dall’eolico, con la capacità eolica che dovrà triplicare da 901 GW nel 2022 a 2.742 GW nel 2030. Ciò significherebbe che l’eolico generi quasi un quinto (19%) della fornitura globale di elettricità.
Dalla firma dell’Accordo di Parigi nel 2015, la capacità globale di energia eolica è sostanzialmente raddoppiata arrivando a poco meno di 1.000 GW, grazie al calo dei costi e alle politiche di sostegno. In numerosi mercati in tutto il mondo l’energia eolica rappresenta oggi la spina dorsale del sistema energetico. I governi stanno riformando i sistemi di pianificazione e rivedendo le pratiche di gestione della rete per garantire la realizzazione di un numero sempre maggiore di parchi eolici. È ormai diffusa la consapevolezza che l’energia eolica può tagliare le bollette energetiche, ridurre le emissioni e migliorare la sicurezza energetica, mentre le nuove tecnologie di stoccaggio dell’energia e di rete flessibile stanno rispondendo alla domanda su cosa succede quando il vento non soffia.
Il documento calcola che, sulla base degli attuali obiettivi e proiezioni nazionali in materia di energia eolica, la capacità di energia eolica dovrebbe raggiungere al 2030 i 2.157 GW, un aumento di 2,4 volte rispetto ai 901 GW di capacità registrati nel 2022. Si tratterebbe di una prestazione impressionante, ma ci sono due problemi:
– in primo luogo, molti paesi non sono attualmente sulla buona strada per raggiungere i loro obiettivi nazionali in materia di energia eolica;
– in secondo luogo, anche se lo fossero, il mondo sarebbe comunque ben al di sotto dell’obiettivo di triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030.
EMBER sottolinea che fare affidamento sul boom ancora maggiore dello sviluppo solare per compensare eventuali carenze nella capacità eolica potrebbe rapidamente minare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici globali. Questo perché i parchi eolici tendono a generare più energia rispetto ai parchi solari equivalenti, il che significa che, secondo lo scenario Net Zero Roadmap della IEA, la capacità eolica entro il 2030 è inferiore alla metà di quella solare, ma la sua generazione è solo leggermente inferiore, perché il vento funziona per più ore all’anno rispetto al solare.
Inoltre, lo scenario dell’IEA è già stato aggiornato per presupporre che il solare fornisca un contributo maggiore all’obiettivo complessivo delle rinnovabili rispetto all’eolico, in riconoscimento delle pressioni inflazionistiche e dei vincoli di pianificazione che l’industria eolica ha dovuto affrontare negli ultimi anni. L’energia solare ha già un obiettivo ambizioso, avverte EMBER, è improbabile che sia in grado di compensare il deficit nella produzione eolica.
“I governi non hanno ambizioni sull’energia eolica, e in particolare sull’energia eolica onshore – ha dichiarato Katie Alfieri, analista di Elettricità globale di EMBER e principale autrici del report – In mezzo al clamore del solare, l’eolico non riceve abbastanza attenzione, anche se fornisce elettricità a basso costo e integra il solare. Il percorso verso un futuro energetico più pulito potrebbe essere delineato dando priorità al miglioramento delle politiche, dei quadri normativi e del sostegno finanziario”.

Le previsioni globali indicano che la Cina è ancora una volta la potenza eolica, con le ultime previsioni del settore che suggeriscono che è sulla buona strada per triplicare la capacità eolica entro il 2030. Nel 2023, il 66% delle aggiunte globali onshore e il 64% delle aggiunte globali offshore sono avvenute in Cina e si prevede che il paese continuerà a rappresentare oltre la metà dell’energia eolica aggiunta a livello globale ogni anno fino al 2030. Se il mondo si avvicinerà all’obiettivo di triplicare le energie rinnovabili entro la fine del decennio, sarà principalmente grazie al boom delle tecnologie pulite in Cina.
Anche le industrie dell’energia eolica di molti altri paesi sono sulla buona strada per superare i loro obiettivi. Ad esempio, il Brasile ha un obiettivo per il 2030 che richiederebbe di costruire 300 MW di nuova capacità eolica all’anno fino al 2030, ma lo scorso anno ha aggiunto la cifra record di 5 GW e secondo le previsioni dell’IEA aggiungerà una media di 2,4 GW all’anno per il resto del decennio. Allo stesso modo, la Turchia ha l’obiettivo di generare il 12% dell’elettricità dall’eolico entro il 2030, obiettivo che è già stato quasi
Sono lontani dall’obiettivo gli Stati Uniti, il 2° mercato più grande dell’energia eolica dopo la Cina, con una media di 16,5 GW all’anno di nuova capacità di energia eolica dal 2024 al 2028, numero impressionante ma che è solo la metà dei 32 GW all’anno necessari fino al 2030 per raggiungere l’obiettivo.
Anche l’India, il 4° mercato eolico più grande a livello globale, presenta il secondo divario più grande tra le installazioni previste e ciò che è necessario per raggiungere l’obiettivo al 2030, di triplicare l’energia rinnovabile da 163 GW nel 2022 a 509 GW entro il 2030, compreso un aumento di 2,6 volte per la capacità di energia eolica da 42 GW nel 2022 a 110 GW nel 2030. Mentre le installazioni eoliche annuali sono aumentate in modo significativo negli ultimi tre anni, l’attuale tasso di costruzione è ancora pari a soli 2,8 GW nel 2023.
L’UE sta aggiungendo la metà dell’energia eolica necessaria ogni anno per raggiungere l’obiettivo del 2030.
Anche la Gran Bretagna rischia di mancare il suo obiettivo di energia eolica per il 2030 di circa 5 GW. La speranza è che recuperi il terreno perduto entro la fine del decennio, a seguito della decisione del nuovo governo laburista di raddoppiare l’energia eolica onshore, triplicare l’energia solare e quadruplicare l’energia eolica offshore entro il 2030.

È chiaro dalle previsioni e dagli obiettivi che l’attuale insieme di politiche non è in grado di triplicare l’energia eolica a livello globale, conclude il rapporto. Nello specifico, il rapporto sostiene che gli investimenti nelle infrastrutture di rete e di trasmissione e le azioni per razionalizzare le autorizzazioni potrebbero aumentare la fiducia che gli obiettivi possano essere rispettati, il che a sua volta contribuirebbe a sbloccare maggiori investimenti in nuova capacità.
“Quest’ultimo rapporto di EMBER mostra una crescita encomiabile dell’energia eolica in tutto il mondo – ha osservato Ben Backwell, Amministratore delegato del Global Wind Energy Council (GWEC) – Sfortunatamente, stiamo affrontando un’emergenza climatica e il mondo ha bisogno di un’azione trasformativa che mantenga la promessa fatta alla COP28. È necessario agire su autorizzazioni, finanziamenti e catene di approvvigionamento, aree in cui l’azione porterà molteplici benefici che in grado di colmare il divario tra azione e realizzazione. Non c’è tempo per promesse vuote, questo è il momento di agire”.