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Dinosauro carnivoro: il più grande è vissuto in Lombardia

I Paleontologi del Museo di Storia Naturale di Milano svelano l’identikit del Dinosauro carnivoro i cui resti ossei sono stati rinvenuti nel 1996 in una cava di marmo in provincia di Varese.

Il più antico e più grande dinosauro predatore è italiano. Si chiama Saltriovenator zanellai ed è un giovane ceratosauro (24 anni l’età stimata), lungo 7,5 metri e pesante una tonnellata, che viveva ad andatura bipede tra le spiagge tropicali e le foreste lussureggianti che ricoprivano l’attuale Lombardia occidentale.

A svelarlo sono stati i paleontologi Cristiano Dal Sasso, Simone Maganuco e Andrea Cau con la pubblicazione sulla rivista peer-reviewed Journal of Life and Environmental Sciences dello StudioThe oldest ceratosaurian (Dinosauria: Theropoda), from the Lower Jurassic of Italy, sheds light on the evolution of the three-fingered hand of birds”.

Il nome assegnatogli fa riferimento a Saltrio, località in provincia di Varese a 80 km. da Milano, dove nel 1996 il cercatore amatoriale di fossili Angelo Zanella (onorato con il nome specifico zanellai) notò nella locale cava di marmo alcune tracce di ossa fossili. Segnalata la scoperta al Museo di Storia Naturale di Milano, venne istituita una squadra per indagare e successivamente salvare un certo numero di blocchi di gesso da cui furono faticosamente ricavati 132 pezzi di ossa.

Nel 2000, il Museo aprì una mostra speciale per questo nuovo esemplare di dinosauro carnivoro a cui Dal Sasso aveva dato provvisoriamente il nome informale di “Saltriosaurus“, ora modificato con il suffisso venator ossia “cacciatore“, comune nei nomi dei teropodi.

I dinosauri carnivorii del Giurassico sono molto rari e per lo più di piccole dimensioni, mentre questo esemplare era di dimensioni impressionanti per l’epoca, con un cranio di 80 centimetri armato di denti aguzzi e arti anteriori con quattro dita, di cui tre possenti e artigliate.

Elementi selezionati utilizzati nella diagnosi di Saltriovenator zanellai n.gen. n. sp. (Fonte: 10.7717 / peerj.5976 / fig-4)

Sebbene frammentario, lo scheletro mostra un mosaico di caratteri anatomici ancestrali e derivati – ha affermato Dal Sasso, principale autore dello Studio, che per riuscire a identificare le ossa più frammentarie è andato in California e a Washington per ritrovarne la posizione precisa su scheletri più completi – Non tutti i frammenti combaciano, ma molti sono adiacenti e ci permettono di ricostruire la forma di intere ossa. Per completare il puzzle abbiamo usato anche una stampante 3D”.

La sua anatomia suggerisce che le ali degli uccelli derivino dalla fusione delle prime tre dita dei dinosauri teropodi.
La stretta mano del Saltriovenator colma una lacuna chiave nell’albero evolutivo dei teropodi – ha osservato Cau, uno dei co-autori dello Studio –I dinosauri predatori hanno progressivamente perso il mignolo e l’anulare, e hanno acquisito una mano a tre dita, anticipatrice dell’ala aviaria“.

Albero evolutivo semplificato di dinosauri carnivori (teropodi). Il Saltriovenator precede i massicci dinosauri carnivori di oltre 25 milioni di anni: è il più antico ceratosauro conosciuto e il più grande dinosauro predatore del mondo dal Giurassico inferiore. Durante il Giurassico apparvero i teropodi tetanuran a tre dita che diedero origine agli uccelli. Fonte: Andrea Cau

I resti di Saltriovenator zanellai rappresentano le prime ossa di dinosauro su cui sono state trovati morsi e rosicchiature di pesci e invertebrati marini, segno che la carcassa rimase sul fondo marino per mesi o anni prima di fossilizzare.

L’analisi paleoistologica indica che il Saltriovenator era un individuo non ancora adulto e in fase di crescita, quindi la sua dimensione stimata è notevole nel contesto del primo periodo del Giurassico -ha dichiarato il terzo co-autore Simone MaganucoLa ‘corsa agli armamenti’ evolutiva tra dinosauri forti predatori e giganteschi erbivori, che ha coinvolto progressivamente le specie più grandi, era già iniziata 200 milioni di anni fa”.

In copertina:Una ricostruzione del Saltriovenator al Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda (CR).

 

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