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Conservazione della biodiversità e produttività agricola possono coesistere

Secondo un nuovo Rapporto della IUNC, la conservazione della biodiversità del suolo, strettamente correlata al carbonio immagazzinato, attraverso metodi di agricoltura sostenibile può migliorare la salute e la produttività dei terreni agricoli, con vantaggi sostanziali anche per la sicurezza alimentare e idrica, nonché per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

L’International Union for Conservation of Nature (IUNC) ha pubblicato l’8 settembre 2020 il RapportoCommon Ground: Restoring Land Health for Sustainable Agriculture“, secondo cui, aumentando la biodiversità dei suoli attraverso pratiche sostenibili, gli agricoltori potrebbero determinare vantaggi sostanziali alla sicurezza alimentare e idrica, nonché alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Recenti importanti rapporti internazionali hanno evidenziato l’impatto allarmante dei sistemi di produzione alimentare su cambiamenti climatici, territorio e biodiversità. Questo rapporto mostra che esiste un terreno comune tra i settori dell’agricoltura e della conservazione per un’azione reciprocamente vantaggiosa e che esiste un grande potenziale per l’adozione diffusa di pratiche agricole sostenibili in grado di soddisfare le nostre esigenze di cibo, mangimi, fibre ed energia. Più in generale, l’agricoltura sostenibile può contribuire alla sicurezza alimentare, idrica, alla regolamentazione del clima e ad altri obiettivi, sostenendo il progresso verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e gli altri obiettivi internazionali per il clima, la biodiversità e il degrado dei suoli.

Secondo il Rapporto della IUNC, un aumento nei prossimi 30 anni di appena lo 0,4% del contenuto di carbonio dei suoli agricoli, che è un indicatore chiave della biodiversità dei suoli, potrebbe far aumentare la produzione globale delle 3 principali colture – mais, grano e riso – rispettivamente fino al 23,4%, 22,9% e 41,9% all’anno, per un valore di circa 132 miliardi di dollari. Come ulteriore vantaggio, l’aumento del contenuto di carbonio organico nei suoli agricoli di tutto il mondo aumenterebbe la loro capacità di immagazzinare acqua fino a 37 miliardi di m3, riducendo la necessità di irrigazione di circa il 4% a livello globale e risparmiando 44 miliardi di dollari all’anno.

“I dati in questo rapporto sfatano il mito secondo cui la conservazione della natura e la produzione alimentare globale siano un gioco a somma zero – ha affermato Bruno Oberle, Direttore generale IUCN – L’agricoltura è stata spesso descritta come una minaccia per la conservazione della biodiversità. Tuttavia, la conservazione di suoli e territori vitali e ricchi di biodiversità può aumentare i raccolti, aiutando la natura e la società. Questo rapporto identifica chiaramente un terreno comune e obiettivi comuni per agricoltori e ambientalisti che possono contribuire a garantire il futuro dell’agricoltura stessa”.

Catturando il carbonio, i suoli ricchi di biodiversità aiutano anche a mitigare il riscaldamento globale. Il Rapporto stima che l’aumento annuale dello 0,4% del contenuto di carbonio nel suolo si tradurrebbe in un ulteriore sequestro medio di 1 Gt/C/an, pari a circa il 10% delle emissioni globali di carbonio indotte dall’uomo sulla base delle emissioni di gas serra del 2017. Questo contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici farebbe risparmiare alla società circa 600 miliardi di dollari all’anno in termini di valore attuale nell’orizzonte temporale 2020-2050.

Il Rapporto delinea passi concreti che agricoltori, responsabili politici, agenzie governative e aziende private possono intraprendere per favorire una transizione globale verso un’agricoltura sostenibile e chiede un uso più ampio degli approcci agroecologici, sollecitando il settore agricolo ad adottare obiettivi ambiziosi per la salute del suolo. 

Inoltre, si chiede di promuovere il cambiamento dei sistemi alimentari globali per migliorare la mitigazione dei cambiamenti climatici e la sostenibilità, e di definire obiettivi nazionali e globali volti a conseguire un impatto netto positivo dell’agricoltura sugli indicatori chiave della biodiversità entro il 2030.

Infine, gli autori raccomandano che gli Stati ricompensino gli agricoltori per l’adozione di pratiche agricole sostenibili, suggerendo che le sovvenzioni pubbliche, così come i finanziamenti privati, ​​dovrebbero essere reindirizzati dall’agricoltura convenzionale a un’agricoltura più sostenibile, il che aiuterebbe anche a raggiungere gli obiettivi di salute pubblica.

“Questo rapporto mostra che, lavorando insieme, agricoltori e ambientalisti possono fornire cibo, nutrizione e sicurezza idrica a lungo termine a tutti – ha sottolineato Ludovic Larbodière, Senior Expert per l’Agricoltura e l’Ambiente della IUCN – Suoli e paesaggi sani e vivi possono effettivamente aumentare la resilienza della produzione alimentare agli impatti negativi dei cambiamenti climatici e possono garantire l’accesso a cibo sicuro e nutriente, in particolare per le persone più vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo. Per realizzare questa visione, dobbiamo smettere di pensare all’agricoltura esclusivamente in termini di cibo, fibre e carburante, e invece incentivare e premiare questi servizi aggiuntivi che gli agricoltori forniscono alla società”.

La Commissione UE adotterà all’inizio del 2021 un nuovo Piano d’azione per l’agricoltura biologica, che sarà organizzato attorno a 3 punti chiave:
(1) stimolare la domanda di prodotti biologici mantenendo la fiducia dei consumatori;
(2) incoraggiare l’aumento della superficie dell’agricoltura biologica nell’UE;
(3) rafforzare il ruolo della produzione biologica nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, anche per effetto della gestione sostenibile delle risorse.

Per raccogliere le opinioni dei cittadini, delle autorità nazionali e delle parti interessate per la predisposizione del nuovo Piano, la Commissione UE ha avviato una consultazione pubblica a cui si potrà partecipare fino al 27 novembre 2020.

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