Agroalimentare

CAN Europe: passare ad un’agricoltura rispettosa del clima

CAN Europe ha scritto ai Ministri dell’agricoltura e della pesca dell’UE in vista del Consiglio Agricoltura e Pesca del 26 maggio 2025 per affermare che, secondo la principale coalizione di ONG Europe, il sistema agricolo e alimentare europeo dovrebbe procedere verso una transizione agroecologica globale ed equa, aumentando al contempo la propria resilienza e contribuendo in modo costruttivo al raggiungimento di ambiziosi obiettivi climatici in modo equo per gli agricoltori, le comunità rurali, i consumatori e il pubblico in generale.

Gli eventi meteorologici estremi, come la siccità, costano alla produzione agricola europea oltre 28 miliardi di euro all’anno. Il sistema agroalimentare europeo attende da tempo una transizione agroecologica equa, che ponga al centro la resilienza e il contributo costruttivo al raggiungimento di ambiziosi obiettivi climatici.

In vista del Consiglio AGRIFISH (Agricoltura e Pesca) del 26 maggio 2025, nel corso del quale si terrà un dibattito pubblico di orientamento sulla ComunicazioneUna visione per l’agricoltura e l’alimentazione“, CAN Europe (Climate Action Network) la principale coalizione di ONG europee con oltre 200 organizzazioni membri attive di 40 Paesi europei, che rappresentano oltre 1.700 ONG e più di 40 milioni di cittadini, che promuove politiche sostenibili per il clima, l’energia e lo sviluppo in tutta Europa, ha inviato una Lettera ai Ministri partecipanti e per conoscenza ai Commissari UE per Agricoltura Christophe Hansen e per Clima e Crescita pulita Wopke Hoekstra, invitandoli a sostenere la necessità di garantire che il sistema agricolo e alimentare europeo diventi più sostenibile e resiliente alle sfide della crisi climatica.

Nella lettera si evidenzia una serie di aspetti considerati cruciali per l’ulteriore sviluppo e le iniziative normative per i sistemi agricoli e alimentari dell’UE, peraltro già inseriti nel position paper Vision for Agriculture and Food”, pubblicato il 30 aprile 2025.

CAN Europe nella lettera sottolinea che la siccità sta già colpendo l’Europa nel 2025  e le prime proiezioni indicano che potrebbe peggiorare nelle prossime settimane, mettendo a dura prova le condizioni agricole e la disponibilità idrica, con conseguente grave impatto sulle persone e sulla natura.

Il settore agricolo e alimentare nell’UE si trova ad affrontare sfide significative alla luce del suo contributo e della sua esposizione ai crescenti livelli di cambiamenti climatici e di eventi meteorologici estremi, al degrado del suolo, alla scarsità d’acqua e al collasso della biodiversità, mentre è necessario rafforzare la protezione della biodiversità e il ripristino della natura. Allo stesso modo, milioni di agricoltori si trovano ad affrontare costi di produzione crescenti e prezzi alla produzione spesso bassi, burocrazia e sfruttamento da parte di operatori storici radicati nei sistemi agricoli e alimentari. L’aumento dei costi alimentari, combinato con la qualità degli alimenti e le considerazioni sulla sostenibilità, è tra le principali preoccupazioni legate alle sfide legate al costo della vita che milioni di consumatori si trovano ad affrontare.

Nell’ambito del prossimo obiettivo climatico per il 2040 in materia di riduzione delle emissioni nazionali, i Governi dovrebbero impegnarsi per raggiungere un obiettivo vincolante per il settore agricolo. Questo obiettivo deve essere sostenuto da finanziamenti adeguati, che si discostino dal finanziamento diretto delle grandi aziende agricole, che contribuiscono in modo particolarmente significativo alle emissioni climatiche nocive del settore. 

Inoltre, la proposta di semplificazione della PAC presentata dalla Commissione UE la scorsa settimana non fornisce prove chiare del fatto che le misure suggerite non comprometterebbero gli obiettivi ambientali e climatici dell’UE.

“Mentre alcune semplificazioni, ad esempio per l’agricoltura biologica, potrebbero ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori, si stima che altre proposte abbiano un effetto negativo sulle prestazioni ambientali e climatiche del settore, come la possibilità di convertire il 10% anziché il 5% dei pascoli a un uso agricolo più intenso – ha affermato Sven Harmeling, responsabile del settore Clima di CAN Europe- Eliminare i collegamenti tra la PAC e la legislazione ambientale e climatica più recente rischia di aumentare l’incoerenza e le inefficienze politiche nel percorso verso la neutralità climatica. È necessario che i ministri correggano questo problema”.

Secondo CAN Europe, i Ministri hanno l’opportunità di adottare misure ambiziose per un quadro politico che garantisca la riduzione delle emissioni lungo tutta la filiera alimentare come compito di tutti gli attori coinvolti: si tratta di una strategia che garantirebbe una giusta transizione verso un settore zootecnico dell’UE più resiliente e sostenibile, assicurando prezzi equi per agricoltori e consumatori e promuovendo l’applicazione del principio “chi inquina paga”

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