Cambiamenti climatici: le evidenze scientifiche da conoscere

“Non c’è spazio per una falsa sicurezza: i cambiamenti climatici sono qui, sono pericolosi e stanno peggiorando – ha affermato il professor Johan Rockström, Direttore esecutivo dello Stockholm Resilience Centre e Presidente di Earth League – Negli ultimi due anni si sono accumulate le prove che stiamo andando in rotta di collisione con i punti di non ritorno del sistema Terra”.

A Bonn, dove è in corso la COP23 suii cambiamenti climatici, Earth League e Future Earth, hanno presentato nel corso di un evento a cui ha partecipato la Segretaria esecutiva dell’UNFCCC Patricia Espinosa, il rapporto “The 10 Science ‘Must Knows’ on Climate Change”.

Ricordiamo che Earth League è un’alleanza internazionale volontaria di importanti scienziati di istituti di ricerca di livello mondiale, che cercano di lavorare insieme per rispondere ad alcuni dei problemi più urgenti che l’uomo deve affrontare per effetto dei cambiamenti climatici, dell’esaurimento delle risorse naturali, del degrado del territorio e della penuria d’acqua.

Future Earth è il più grande Programma mondiale di ricerca per fornire la conoscenza e il supporto per accelerare le trasformazioni verso un mondo sostenibile.

“La notizia che le emissioni aumentano dopo un triennio di pausa è un enorme salto all’indietro per l’umanità”, ha sottolineato a sua volta Amy Luers, Direttore esecutivo di Future Earth, riferendosi al “Global Carbon Budget 2017, l’annuale Rapporto redatto da 76 scienziati di 57 istituti di ricerca di 15 Paesi, presentato nello stesso giorno.

“Sospingere la Terra più vicina ai tipping point è immensamente preoccupante. Le emissioni devono al più presto ridursi e avvicinarsi allo zero entro il 2050. Fortunatamente, ora abbiamo gli strumenti per passare a un mondo a basse emissioni di carbonio, aumentando la sicurezza energetica, migliorando la salute umana e rafforzando le economie”.

Ecco in sintesi quali sono le 10 evidenze scientifiche sui cambiamenti climatici che dobbiamo conoscere.

1. Molte prove suggeriscono che il pianeta è entrato in una nuova epoca geologica chiamata l’antropocene. Il tasso di cambiamento del sistema terrestre sta accelerando a causa dell’impatto dell’uomo sulla biologia, la chimica e la fisica del Pianeta. Il clima della Terra è stato assai stabile da prima dell’alba della civiltà. Questa stabilità ora è a rischio.
2. La Terra si sta avvicinando a drammatici punti di non ritorno. Oltrepassando queste soglie, il Pianeta può subire “punti di ribaltamento” critici. Attraversando queste soglie, il pianeta può vedere bruschi cambiamenti, eventualmente irreversibili, nel funzionamento dell’Artico, dell’Amazzonia e di altre parti del globo.
3. La straordinaria stagione degli uragani atlantici del 2017 offre un assaggio sui maggiori rischi indotti da eventi meteorologici estremi che il Pianeta potrebbe sperimentare in futuro. Questi eventi includono gravi inondazioni, ondate di calore e siccità.
4. Cambiamenti rapidi si stano verificando negli oceani, con un aumento del livello dei mari e un’acidificazione delle acque.
5. I costi economici dei cambiamenti climatici si stanno facendo sentire e le nazioni più povere del mondo ne stanno pagando le conseguenze più pesantemente.
6. I cambiamenti climatici avranno profonde ripercussioni sulla salute umana, ponendo nuove pressioni sulla sicurezza alimentare e sulla disponibilità di acqua nei Paesi di tutto il mondo.
7. I cambiamenti climatici rischiano di aggravare i fenomeni migratori, i disordini civili e persino i conflitti. Nel 2015, più di 19 milioni di persone a livello mondiale sono sfollate a causa di disastri naturali e a eventi meteorologici estremi, e i cambiamenti climatici faranno crescere probabilmente tale numero.
8. Il mondo deve agire velocemente: se gli uomini continueranno ad emettere gas a effetto serra con gli attuali tassi, il bilancio rimanente del carbonio per ridurre il rischio di superare i 2 °C si esaurirà in circa 20 anni. Le emissioni dovrebbero raggiungere il picco entro il 2020 e avvicinarsi a zero entro il 2050 se il mondo vuole seriamente ridurre tale rischio. In linea di massima, questo significa dimezzare le emissioni globali ogni decennio.
9. Una società libera dai combustibili fossili è economicamente vantaggiosa: le fonti energetiche rinnovabili sono sempre più competitive con i combustibili fossili, anche quando il loro prezzo è ai minimi storici. Inoltre, i costi stimati dell’inazione variano dal 2 al 10% del PIL entro il 2100 secondo alcune stime, fino ad un calo della produzione mondiale del 23% secondo altre.
10. Anche se il mondo conseguisse gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, le comunità di tutto il mondo dovrebbero continuare a rafforzare la resilienza e l’adattamento ai cambiamenti già in corso.

“Alcuni cruciali eventi collegati ai cambiamenti climatici tendono a perdersi nel rumore delle discussioni quotidiane, anche in occasione di un evento così importante come il vertice delle Nazioni Unite sul clima”, ha affermato Hans Joachim Schellnhuber, Direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) e membro della Earth League, a cui è stato assegnato lo scorso mese il Blue Planet Prize, il più prestigioso riconoscimento mondiale per i pionieri delle Scienze Ambientali.

“Quindi, è importante ricordare ad ognuno le ragioni per cui decine di migliaia di individui si incontrano a Bonn: i rischi senza precedenti per l’umanità a causa del riscaldamento globale, come ha rivelato dalla scienza. Questo deve essere il punto di partenza per rivedere ciò che negli ultimi 70 anni è diventata la nostra cultura della convenienza e del consumo a breve termine, una cultura che provoca alfine dei costi sul benessere delle generazioni presenti e future di tutto il mondo”.