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Blue economy per il Mediterraneo: la Dichiarazione dell’UpM

Nel corso della Conferenza ministeriale dell’Unione per il Mediterraneo si è convenuto di intensificare gli sforzi per la blue economy della regione, affrontando con decisione le sfide comuni, in particolare quelle per la ripresa dei settori più colpiti dal Covid-19, come turismo e pesca.

Al termine della 12ma Conferenza ministeriale dell’Unione per il Mediterraneo (UpM), svoltasi virtualmente sotto la co-Presidenza dell’Unione europea e del Regno ascemita di Giordania, alla presenza di Nasser Kamel, Segretario generale dell’UpM, i Ministri dei 42 Stati membri  (i 27 Paesi dell’UE e i 15 Paesi mediterranei partner del  Nord Africa, del Medio Oriente e dell’Europa sud-orientale) hanno convenuto di intensificare gli sforzi verso un’economia blu sostenibile nel Mediterraneo, adottando una Dichiarazione .

Alla nuova Dichiarazione, intervenuta a sei anni di distanza dalla precedente, hanno contribuito più di 100 esperti e rappresentanti di organizzazioni internazionali, a dimostrazione del crescente interesse per la sostenibilità nel Mediterraneo e la condivisa consapevolezza che è urgente e necessaria una più intensa azione.

“Oggi i Ministri dell’Unione per il Mediterraneo hanno concordato una transizione verso un’economia blu veramente sostenibile, nel quadro della nostra strategia di ripresa per uscire dalla crisi del Covid-19 e affrontare le gravi conseguenze dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale – ha dichiarato il Commissario UE per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca, Virginijus SinkevičiusÈ un passo fondamentale verso una gestione sostenibile del Mediterraneo – il nostro mare comune – e un contributo alle ambizioni del Green Deal europeo“.

La posta in gioco è cruciale. La regione del Mediterraneo è la principale destinazione turistica del mondo e il turismo è il primo settore della blue economy che crea reddito e occupazione nell’intero bacino, con tante piccole e medie imprese, ma è stato fortemente colpito dalla crisi economica correlata alla pandemia di Covid-19. La regione è anche fortemente esposta ai cambiamenti climatici, con un riscaldamento del 20% più veloce della media globale, con impatti che sono ben riscontrabili sull’ambiente marino. Tutto questo proseguirà se non verranno intraprese le necessaria azioni di mitigazione e adattamento per ridurre le emissioni di carbonio e rafforzare la resilienza degli habitat marini e costieri.

Nella Dichiarazione si richiedono nuove azioni per:
rafforzare la cooperazione in materia di economia blu e governance marittima;
– facilitare la transizione verso un’economia blu sostenibile riducendo la pressione sull’ambiente e investendo in modelli di business più sostenibili (energie marine rinnovabili, trasporto marittimo verde, economia blu circolare, ecc;
promuovere la pesca e l’acquacoltura sostenibili, anche attraverso una nuova ambiziosa Strategia della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) per l’agenda 2021-2025;
– soddisfare le esigenze in termini di lotta alla disoccupazione e reclutamento della forza lavoro necessaria nell’economia blu attraverso lo sviluppo di competenze, conoscenza, innovazione e ricerca;
– rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza e protezione marittima, anche con la cooperazione della guardia costiera;
– contrastare con maggiore efficacia i rifiuti marini.

Con questa dichiarazione ministeriale sull’economia blu, fissiamo l’asticella delle nostre ambizioni collettive nel governo, nella società civile, nella ricerca e nel settore privato dell’industria, per garantire che le attività marittime siano sostenibili, per innovare e creare posti di lavoro per affrontare le principali sfide del nostro tempo – ha sottolineato il Segretario generale dell’UpM, Nasser Kamel Allo stesso tempo, stiamo affrontando elementi importanti per la ripresa dalla pandemia e per la ristrutturazione a lungo termine del settore”.

La Dichiarazione ministeriale sulla blue economy sostenibile è una delle numerose iniziative dell’UpM volte a promuovere la cooperazione regionale e subregionale, sostenendo l’integrazione e i partenariati nell’ambito di obiettivi comuni. 

Per l’occasione è stata rilasciata l’edizione 2021 di “Towards a Sustainable Blue Economy in the Mediterranean region 2021”, che raccoglie informazioni qualitative / quantitative sullo stato attuale e sulle potenzialità della blue economy dell’UpM con un focus particolare sui paesi del Mediterraneo.

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