Con i picchi di smog abbondano batteri e funghi nell’aria. Lo afferma uno studio della Tsinghua University che ha censito ben 1.300 specie microbiche, di cui diverse pericolose, pubblicato da Environmental Science and Technology.
L’inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno. In Italia, Milano ha riconfermato ad inizio anno il suo triste primato di “Capitale dello smog” insieme a Torino. Gli esperti hanno più volte lanciato l’allarme: “Lo smog provoca malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare e di conseguenza una riduzione dell’aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media”.
Ma non ci sono solo le polveri sottili a danneggiare la salute nelle giornate di smog.
Secondo uno studio della Tsinghua University di Pechino, considerata una delle più prestigiose università cinesi, nell’aria che respiriamo abbondano anche numerose specie di batteri e funghi altamente pericolosi per il nostro organismo.
I ricercatori universitari hanno raccolto 14 campioni in sette giorni consecutivi con valori particolarmente alti di polveri sottili, analizzando il Dna presente direttamente, senza cioè coltivarlo in laboratorio, in modo da evitare di “perdere” alcune specie durante l’esame.
Nei campioni sono state identificate ben 1.300 specie microbiche, di cui la maggior parte non pericolose, ma con diversi ceppi altamente nocivi in grado di provocare allergie e altri problemi respiratori.
Il microrganismo più abbondante è risultato il Geodermatophilus obscurus, un comune batterio del suolo, ma quantità significative sono state trovate anche di Streptococcus pneumoniae, che può causare la polmonite, di Aspergillus fumigatus, un fungo particolarmente allergenico, e di numerose specie di batteri fecali.
“La frequenza e l’abbondanza relativa di diversi allergeni respiratori e patogeni – scrivono gli autori dello studio pubblicato da Environmental Science and Technology – aumenta nei giorni di maggior smog e questo costituisce probabilmente una ulteriore fonte di rischio soprattutto per le categorie più deboli come i bambini e gli anziani”.
“Su 53 milioni di morti l’anno in tutto il pianeta, 3,3 milioni sono provocati dall’inquinamento dell’aria nell’ambiente esterno e la prima causa scatenante dell’infarto acuto è proprio lo smog – ha commentato Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore di Milano Ca’ Granda – per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna pensare di mettere in campo azioni concrete al fine di ridurre drasticamente il traffico che compromette l’aria delle nostre città e considerare il ruolo non trascurabile dell’inquinamento nelle case”.