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Auto elettriche: sono destinate a diventare molto più economiche

La Società di consulenza leader mondiale Deloitte ha pubblicato un Rapporto che indica come il prezzo delle auto elettriche sia destinato a scendere notevolmente nei prossimi anni, mentre le vendite aumenterebbero fino a raggiungere i 21 milioni di veicoli elettrici e plug-in al 2030, anche se avverte che tali previsioni potrebbero essere ottimistiche qualora non si allentasse la stretta sui veicoli a combustione interna. 

La società di consulenza leader mondiale Deloitte. nel suo ultimo Rapporto  sottolinea che il mercato delle auto elettriche a batteria e plug-in è prossimo ad un punto di svolta con un progressivo aumento delle vendite globali nel prossimo decennio che da 4 milioni nel 2020, salirà a 12 milioni nel 2025, per raggiungere i 21 milioni nel 2030.

Questa crescente domanda, secondo Deloitte., dovrebbe essere guidata da due tendenze radicate e in accelerazione:
le misure politiche e legislative;
la domanda dei clienti .

Per quanto attiene al primo driver (misure politiche e amministrative), il Rapporto evidenzia che:
– per soddisfare gli standard di efficienza del carburante e gli obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni, il mercato dei veicoli elettrici dovrà crescere in modo significativo; ad es. per raggiungere gli obiettivi medi di emissione di CO2 della flotta dell’UE, la quota di mercato delle auto ibride (PHEV) ed elettriche(BEV) dovrà raggiungere il 10% nel 2025 e il 22% nel 2030, con oltre il 50% di BEV;
– gli incentivi finanziari, tra cui i contributi statali, la riduzione dell’IVA e le esenzioni fiscali per le immatricolazioni, sono le principali misure politiche per rendere appetibile per i clienti privati l’acquisto di veicoli elettrici;
– le restrizioni sempre più diffuse del divieto di circolare nelle città con le auto a combustione interna per limitare l’inquinamento atmosferico, adottate dalle amministrazioni locali, sono ulteriori stimoli per l’acquisto di auto BEV e PHEV.  Per quel che riguarda la domanda di auto elettriche , Deloitte. osserva che nonostante i Governi spingano all’adozione di veicoli elettrici, ci sono una serie di ostacoli che devono essere superati prima che la maggior parte dei clienti si senta pronto ad effettuare il passaggio. I moderni BEV offrono attualmente una vasta gamma di vantaggi: prestazioni, tecnologia all’avanguardia e connettività, una guida più silenziosa, costi di esercizio inferiori, accesso completo alla città, stile esterno esclusivo e maggiore spazio interno.

Preoccupazioni dei clienti relative ai veicoli elettrici a batteria (fonte Deloitte.)

Tuttavia, molti clienti esprimono ancora preoccupazioni per elementi basilari. Come si può osservare dalla tabella soprastante, sono 4 le principali preoccupazioni dei clienti per quanto riguarda i BEV.
Autonomia, che secondo il Rapporto dovrebbe essere un limite che può essere superato presto, con il previsto lancio sul mercato di nuovi modelli BEV progettati per avere un’autonomia pari a quelli che devono rifornirsi di carburante e che nel tempo si allungherà sempre di più.
Costo che, quandanche i clienti superarino l’ansia della ricarica e le preoccupazioni relative al tempo di ricarica e alla mancanza di infrastrutture, è l’aspetto destinato a svolgere un ruolo determinante nell’adozione della tecnologia EV, diventando un punto chiave per le vendite. Il Rapporto stima comunque che entro il 2030 possedere un BEV  farà risparmiare 1.100-1.200 euro all’anno rispetto all’acquisto di un modello a benzina o diesel.”Supportato dai sussidi governativi esistenti e dai progressi tecnologici, questo punto di svolta potrebbe essere raggiunto già nel 2021 – ha affermato Mike Woodward, esperto di Automotive e consulente di Deloitte. – Da quel momento il costo non sarà più un ostacolo all’acquisto e il possesso di un EV diventerà un’opzione realistica e praticabile per i nuovi acquirenti“.
Infrastruttura di ricarica che nel tempo dovrebbe preoccupare di meno, sia per la maggiore autonomia dei BEV di nuova generazione a cui dovrebbe essere sufficiente per il pendolarismo giornaliero la ricarica a casa o sul posto di lavoro, sia perché sono sempre più numerosi i punti di ricarica veloce ed ultraveloce, in grado di servire più BEV. Tuttavia, si osserva nel Rapporto, questi fattori contribuiranno a ridurre le preoccupazioni, ma non le elimineranno del tutto, perché la ricarica domiciliare non è praticabile per quei proprietari di veicoli che hanno accesso solo al parcheggio in strada. Inoltre, la continua ricarica rapida e ultraveloce può, in alcune circostanze, ridurre la capacità di una batteria, riducendo la prospettiva di durata del veicolo. Ciò solleva la prospettiva di una riduzione dell’intera gamma del veicolo nel tempo.

È da sottolineare come questa preoccupazione sia decisamente forte negli italiani, stante il ritardo con cui si procede nell’implementazione di tali infrastrutture. Al riguardo, è interessante la misura introdotta nella Legge di Bilancio di quest’anno che prevede delle detrazioni fiscali per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, fino alla concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021, ivi inclusi i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW.

Altrettanto positivamente deve essere salutato l’avvio del Progetto ANAS per la ricarica dei veicoli elettrici in autostrada, con la pubblicazione dei bandi per le concessioni delle aree di servizio con colonnine di ricarica veloce sulla A2, sulla A19 e in 10 aree di servizio lungo il Grande Raccordo Anulare (GRA) di Roma e la Roma-Aeroporto Fiumicino.

– Tempi di ricarica, con i miglioramenti tecnologici previsti dovrebbero diminuire velocemente entro i prossimi 10 anni. Deloitte. stima che il tempo richiesto per raggiungere una carica dell’80% in una batteria da 60 kWh (equivalente a una percorrenza di circa 320km) sarebbe entro il 2025 attorno ai 30 minuti, una soglia che la maggior parte dei clienti considera accettabile.

Tuttavia, le prospettive per le auto elettriche potrebbero essere ottimistiche, qualora la stretta sui veicoli a combustione interna si allentasse. Una simile previsione sarebbe estremamente preoccupante sia per l’ambiente, perché diventerebbe difficile raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni per limitare il riscaldamento globale, secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi, così come sarebbe altrettanto difficile sperare di risolvere i problemi di salute correlati all’inquinamento atmosferico se i motori a combustione interna continueranno a dominare il segmento del trasporto stradale tra 12 anni.

Un simile scenario sarebbe altrettanto pesante per molte delle principali società automobilistiche a livello mondiale che hanno investito con l’aspettativa di prosperare in questo mercato stimolante. Tuttavia, il Rapporto avverte che anche con l’aumento della domanda prevista di veicoli elettrici, il mercato potrebbe sperimentare una sovraccapacità di auto elettriche significativa nel prossimo decennio. Una prospettiva del genere potrebbe indurre alcune case automobilistiche a far fronte a qualsiasi eccesso di offerta nel mercato EV, ridimensionando i loro piani di mobilità elettrica e prolungando il più a lungo possibile i loro modelli a combustione interna. Specie se non si dovessero accodare altri Paesi a Svezia, Norvegia, Paesi Bassi e Danimarca, nel dichiarare il momento in cui debbano cessare vendite e circolazione di auto convenzionali.

Siamo convinti che con la crescita della concorrenza emergerà un ‘gap di aspettative’ tra le capacità del produttore e la domanda da parte dei clienti – ha sottolineato Woodward – con un aumento sostanziale del livello di produzione di EV previsto per il prossimo decennio, il numero di potenziali produttori appare effettivamente insostenibile. Se, come previsto, l’offerta supererà in modo significativo la domanda, allora qualcosa dovrà essere offerto. La nostra aspettativa è che il mercato trovi un modo per normalizzarsi a spese dei produttori”. Deloitte consiglia alle aziende automobilistiche che vogliono prosperare con successo in questo mercato stimolante verso un nuovo panorama competitivo di sviluppare strategie attorno a 5 aree:
-costruire la fiducia nel proprio marchio;
garantire al cliente un’esperienza positiva, dal processo iniziale di vendita fino all’assistenza post-vendita;
investire in nuovi talenti, perché nonostante il numero di lavoratori altamente qualificato nel settore, la progettazione e la produzione di veicoli elettrici richiederà nuovi profili professionali;
progettare una strategia di produzione con partnership con fornitori di batterie e altre terze parti che possono aiutare a guidare l’innovazione e contenere i costi;
adottare nuovi modelli di business, sfruttando l’interesse dei consumatori nell’economia della condivisione;

 

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