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Aerei e laser usati per tutelare patrimonio naturalistico

aerei e laser tutela patrimonio naturalistico

Tecnologia e natura: due ambiti apparentemente lontani e inconciliabili che da qualche giorno, però, si sono uniti in un nuovo rapporto, sinergico e virtuoso, che li nobilita a vicenda.

La University of Technology di Vienna, attraverso il lavoro di un team di ricercatori, ha infatti sviluppato un software di rilevazione in grado di scandagliare e monitorare le aree naturali protette dell’Ue controllando e tutelando le condizioni ecologiche del territorio.

Grazie all’applicazione di impulsi laser inviati da aerei che sorvolano le zone interessate, si viene a creare una vera e propria mappa in 3D dell’area, capace di fornire dati vitali sulla salute dell’habitat naturale.

I ricercatori dell’ateneo austriaco hanno ideato questo nuovo metodo di perlustrazione aerea o telerilevamento, effettuata da un’altitudine che può variare dai 500 ai 2.000 metri di quota, dato che le aree protette costituiscono quasi un quinto della superficie dell’Unione Europea ed è molto complicato controllare e valutare lo stato di salute di questo patrimonio di biodiversità in modo per così dire tradizionale, ovvero con perlustrazioni a piedi, proprio a causa della sua elevata estensione.

Le regole di Natura 2000 (la rete delle aree protette dell’Unione Europea che permette la protezione di habitat, flora e fauna selvatiche di interesse comunitario) richiedono una valutazione dello stato di conservazione della zona almeno ogni sei anni – ha dichiarato il professor Norbert Pfeifer della University of Technology – Ciò può essere ottenuto solo con l’aiuto di telerilevamento. Il nostro team ha sviluppato un software che può utilizzare i segnali luminosi inviati dagli aeroplani e poi riflessi dal suolo per distinguere diversi tipi di vegetazione, come un vero e proprio custode delle riserve naturali dell’Ue”.

La mappa in 3D ottenuta dagli impulsi laser contiene molte più informazioni di una semplice fotografia aerea o satellitare: grazie a particolari algoritmi, i dati raccolti permettono di computare non solo gli strati di alberi e arbusti, ma anche quelli di erba e piante erbacee, la cui presenza è importante per verificare se il bosco sia ecologicamente sano.

I ricercatori sottolineano come i parametri calcolati siano gli stessi che vengono raccolti dagli scienziati durante i sopralluoghi, ma con il vantaggio di poter analizzare aree molto più vaste, ottenere maggiori dati ed essere più accurati: le perlustrazioni aeree possono, infatti, scansionare strisce di terreno larghe fino a 800 metri. Questi nuovi algoritmi sono stati testati in una zona selvaggia dell’Ungheria, caratterizzata da aree palustri, praterie e pascoli, raggiungendo risultati eccellenti.

Abbiamo ottenuto una concordanza tra l’80 e il 90% tra i nostri dati e quelli delle rilevazioni in loco – ha concluso Pfeifer – E’ lo stesso livello di concordanza che ci si aspetta se la medesima regione venisse valutata da due persone diverse”.

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