Una preliminare valutazione degli effetti del consumo e degrado del suolo indotti dalle politiche dell’Unione (Coesione, Trasporti, Energia, PAC), fatta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente in vista della scadenza della Strategia Europa 2020, ha verificato che non c’è un’adeguata integrazione dei rischi connessi e manca un qualsiasi riferimento ai costi dei servizi ecosistemici perduti.
La tabella di marcia dell’iniziativa faro “Un’Europa efficiente nell’uso delle risorse” (COM (2011) 21 del 26.01.2011), nell’ambito della Strategia Europa 2020, il cui scopo è di accrescere la produttività delle risorse e di scindere dalla crescita economica l’impiego delle risorse e le sue ripercussioni sull’ambiente, prevede che entro il 2020 le politiche dell’UE tengano conto dell’impatto diretto e indiretto che determinano sull’utilizzo dei suoli sia a livello europeo che globale.
Al fine di approntare una metodologia per la valutazione dell’incidenza delle politiche europee sulla risorsa suolo, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il 4 maggio 2015 il Rapporto “The direct and indirect impacts of EU policies on land” che analizza gli aspetti chiave del suo utilizzo, tra cui il suo consumo ovvero quando il terreno è occupato o inglobato tra infrastrutture quali strade o reti ferroviarie.
Il terreno “occupato” può determinarne il degrado e avere un impatto negativo sul naturale funzionamento del suolo, come l’impermeabilizzazione che può portare alla perdita di biodiversità.
Il degrado del suolo comprende l’erosione e la perdita di materia organica, che provocano un effetto a catena sugli ecosistemi, la produzione alimentare e la capacità di regolare il flusso dell’acqua.
Il Rapporto dell’AEA prende in esame 4 principali politiche dell’UE: quella di coesione (Cohesion Policy); dei trasporti (Trasport Policy); energetica (Energy Policy); agricola (Common Agricultural Policy); con lo scopo di verificare come queste impattino sull’uso dei suoli di tutta Europa.
L’analisi è stata effettuata sulla base di un approccio metodologico che ha esaminato una serie di criteri di valutazione, tra cui la prova di impatto, la pertinenza, la coerenza, l’efficacia e il valore aggiunto per l’UE.
Questa prima valutazione ha trovato che le politiche sarebbero più efficaci se vi fosse un migliore equilibrio tra le preoccupazioni ambientali e le altre priorità, che può essere conseguito utilizzando obiettivi per migliorare l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di terreni disponibili, aiutando anche gli sforzi a livello dell’UE per proteggere territorio e ambiente.
Il Rapporto esamina anche gli obiettivi dell’UE in materia di terreni occupati e degradati sulla base del 7° Programma di Azione Ambientale che mira a proteggere i terreni e i suoli per le generazioni future, tra cui quello che prevede di non occupare più suoli entro il 2050: riducendone l’erosione; aumentandone la materia organica ; risanando i siti contaminati; integrando le preoccupazioni per l’uso del suolo in tutti i livelli di governo, anche attraverso l’adozione di obiettivi specifici su suolo e territorio, intesi come risorsa.
L’analisi si basa anche su 2 casi studio approfonditi che riguardano:
– gli impatti della Politica di Coesione, e più specificatamente la spesa per i trasporti sui terreni della Polonia;
– come le politiche dell’UE determinano l’occupazione e il degrado dei suoli nella regione dell’Andalusia, in Spagna.
Risultati chiave
La valutazione ha messo in evidenza la necessità di integrare ulteriormente gli obiettivi della risorsa suolo nei 4 settori di intervento. Il rapporto ha individuato come sfide future: una maggiore occupazione del suolo da cemento o pavimentazione (impermeabilizzazione del suolo); la frammentazione del paesaggio a causa delle reti di trasporto; il degrado dei terreni a causa di un’agricoltura intensiva; la produzione di biocarburanti.
Le 4 politiche dell’UE hanno importanti ripercussioni sull’uso del suolo. Tutte quattro offrono l’opportunità di integrare le migliori pratiche di uso del suolo in tutta l’UE, e oltre i confini. Senza queste politiche dell’UE, l’integrazione coerente ed efficace delle pratiche di uso del suolo non può essere possibile.
Le future politiche dovrebbero fissare obiettivi su un migliore uso del suolo come parte della nuova politica dell’UE che individua il suolo come una risorsa, che possono aiutare a prevenirne il degrado e gli altri impatti negativi. L’uso di valutazioni di impatto ambientale deve essere rafforzato.
Dare un costo ai servizi ecosistemici perduti a causa dell’occupazione e degrado dei suoli dovrebbe essere considerato come parte del processo di elaborazione, analisi e valutazione delle politiche dell’UE.