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8 giugno 2013: si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani

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Dopo anni di disinteresse, vi è ora maggior attenzione allo stato di salute degli Oceani, sia per il loro contributo in termini di cibo e lavoro per centinaia di milioni di individui, sia soprattutto per il ruolo che svolgono di assorbimento dell’anidride carbonica e di mitigazione della temperatura atmosferica.

Così a partire dal 2009, l’8 giugno, anniversario del Vertice della Terra di Rio, è stato ufficialmente riconosciuto dalle Nazioni Unite come Giornata Mondiale degli Oceani.

Le attività umane stanno incidendo fortemente sui mari e sugli oceani di tutto il mondo – ha dichiarato il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon – Ecosistemi marini vulnerabili, come i coralli, e le attività di pesca più importanti vengono danneggiati da un eccessivo sfruttamento, illegale e non regolamentato, da pratiche di pesca distruttive, da specie esotiche invasive e dall’inquinamento marino, in particolare da fonti terrestri. Inoltre, l’aumento della temperatura dei mari, il loro innalzamento di livello e l’acidificazione degli oceani causati dai cambiamenti climatici costituiscono un’ulteriore minaccia per la vita marina, per le comunità costiere e insulari e per le economie nazionali”.

Il tema scelto per la Giornata Mondiale degli Oceani 2013 è “Insieme abbiamo il potere di proteggere l’oceano!” che sottolinea la capacità individuale e collettiva di salvaguardare la salute dei mari, ma anche la responsabilità morale di non compromettere i benefici che apportano alla sicurezza economica e allo sviluppo umano delle future generazioni.

Ecco che cosa possiamo fare in concreto:

– cambiare la prospettiva, acquisendo la consapevolezza e diffondendo i contenuti e le informazioni in merito all’importanza del ruolo degli oceani per la nostra e le future generazioni;

– scoprire e conoscere la ricchezza delle diverse creature degli oceani, e la bellezza dei loro meravigliose habitat e in che modo le nostre azioni sono a loro interconnesse;

– modificare i nostri comportamenti quotidiani, individuando quelli che hanno effetti negativi sullo stato di salute dei mari;

– celebrare la giornata, sia che si viva nell’entroterra che sulle aree costiere, partecipando alle iniziative che si svolgono in merito o facendosene promotori, anche attraverso la condivisione di notizie e filmati. Tra gli altri che si possono rintracciare sul web, segnaliamo SOCAT, l’Atlante della CO2 sulla superficie degli Oceani, finanziato dall’Unione europea, che fornisce l’insieme più completo di dati sulle misurazioni di CO2 di mari ed oceani, formato da 6,3 milioni di osservazioni realizzate in tutto il mondo a partire dal 1968 ed assemblate da un team di oltre 100 scienziati provenienti da tutti il mondo.

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