Ritorna l’iniziativa promossa dal WWF International, che farà restare al buio per 60 minuti monumenti, case, uffici, città, testimoniando l’impegno di cittadini, governi e organizzazioni nella lotta ai cambiamenti climatici e per attivare azioni concrete di sostenibilità.
Nell’occasione in Italia sono previsti degli eventi un po’ ovunque, e verrà organizzata una grande cena sostenibile e solidale a lume di candela, in collaborazione con Altromercato.
La sera del 19 marzo i cittadini potranno, quindi, partecipare alle cene sostenibili organizzate da WWF e Altromercato.
Sabato 19 marzo 2016 alle ore 20.30 in tutto il mondo, monumenti, case, uffici, città resteranno al buio per 60 minuti per testimoniare l’impegno di cittadini, governi e organizzazioni nella lotta ai cambiamenti climatici e per attivare azioni concrete di sostenibilità.
L’ “Ora della Terra” (Earth Hour) è un’iniziativa promossa da WWF International che si tiene ogni anno, da 10 anni, solitamente l’ultimo sabato di marzo (quest’anno è stata anticipata per la coincidenza dei riti della Pasqua), con un triplice obiettivo:
– unire le persone attraverso un evento simbolico della durata di un’ora;
– stimolare la gente ad assumere comportamenti che vanno oltre l’ora;
– creare una comunità globale interconnessa condividendo l’obiettivo di un futuro sostenibile per il Pianeta.
Lo slogan del 2016 è “Per il clima, spegni le luci e accendi il cambiamento”, a sottolineare che ognuno può promuovere un’azione capace di generare un vero e proprio cambiamento e combattere i cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione dell’evento il 12 marzo 2016, il WWF Italia ha segnalato lo Scenario climatico che interesserà nel corso del 21° secolo il nostro Paese, tracciato dal Gruppo di Lavoro coordinato da Paola Mercogliano del CMCC (Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici), con un dettaglio ad alta risoluzione ottenuto dai modelli tra i più evoluti (sotto i 10 km).
Si evince che i futuri 60-70 enni nati oggi dovranno fare i conti con un‘Italia – stavolta è la conoscenza scientifica a certificarlo – in cui non ci saranno più le “mezze stagioni”: i futuri connazionali saranno cioè costretti a usare ombrelli e stivali tenendo in borsa sempre cappelli da sole e ventagli per la calura in arrivo, e viceversa. Ma il problema non si limita ovviamente all’abbigliamento o alle abitudini di vita: l’impatto più evidente è quello sulle aree agricole e quindi sul cibo, ma anche sulla produzione di energia idroelettrica e industriale.
È previsto, infatti, un aumento di periodi aridi, caratterizzati cioè da giornate consecutive senza precipitazioni particolarmente significative, in regioni quali la Toscana, Calabria, Sardegna, Veneto e arco alpino. Tali periodi potrebbero aumentare anche fino al 30%, secondo lo scenario “medio” (lieve aumento delle emissioni) in Toscana, giungendo fino all’80% per lo scenario peggiore, sempre in Toscana. Nello scenario più pessimistico, che vede nel 2100 i gas climalteranti di 4-5 volte più alti dell’era preindustriale, i modelli indicano un aumento delle temperature fino a 8 gradi, mentre le precipitazioni diminuiranno del 20-30%. Con uno scenario meno pessimistico gli esperti prevedono per il nostro Paese una diminuzione delle precipitazioni soprattutto al nord.
Singolare il caso del bacino del Po, dove sono previsti due rischi opposti nella stessa zona: rischio alluvioni in autunno e inverno, aumento del rischio dei periodi di magra in estate. Gli effetti delle magre sono stati già osservati, ad esempio, nel 2003 quando la mancata produzione di energia idroelettrica ha provocato perdite per 280 milioni di euro, mentre la siccità del 2007 sempre per lo stesso comparto ha registrato una cifra di 670 milioni di euro. Nella zona di Pontelagoscuro le settimane di magra saranno 4 volte quelle attuali. Altra conseguenza temuta e sempre più probabile sarà l’inversione marina, con l’ingresso del cuneo salino lungo il fiume a causa della diminuzione della portata d’acqua dolce, con danni per agricoltura e industria. Quindi in sostanza per il Po si prospettano oltre i due mesi di magra in estate, quando evaporazione e traspirazione mettono a dura prova le coltivazioni e l’afa provoca evidenti difficoltà per l’industria zootecnica.
Con questi scenari, in campo agricolo colture come la vite e l’olivo subiranno pesanti ripercussioni: l’areale della vite tenderà a spostarsi verso Nord e in altitudine, mentre per quanto riguarda l’olivo lo scenario è quello dell’anticipo delle fioriture e situazioni critiche per i lunghi periodi di siccità che causeranno inevitabilmente l’incremento della richiesta di acqua da irrigazione.
La sera del 19 marzo 2016 si spegneranno la Torre Eiffel, il Golden Gate di San Francisco, l’Opera House di Sidney, la Basilica di San Pietro e altri luoghi simbolo, tra cui 40 siti UNESCO, come l’Acropoli di Atene, il castello di Edimburgo e la Valle dei Templi ad Agrigento.
Nel 2015, per l’occasione si sono spente le luci in 7.000 città di oltre 170 Paesi e regioni del mondo, coinvolgendo oltre 2 miliardi di persone e centinaia di imprese.
In Italia sono previsti numerosi eventi organizzati, appoggiati dall’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica in Italia. Per il secondo anno consecutivo la Marina Militare si unirà nel simbolico gesto dello “spegnere le luci” contribuendo al progetto di sensibilizzare il mondo ai problemi legati al riscaldamento climatico. Grazie e questa partecipazione le luci saranno spente anche sul mare oltre che nelle basi navali italiane. Si rinnova anche il sostegno della Federazione Italiana Rugby e della Nazionale azzurra che porteranno “in meta” il messaggio del WWF.
Per verificare gli eventi e gli appuntamenti previsti.
Per combattere il cambiamento climatico e ritrovare, anche, le relazioni con le persone in eventi sociali sostenibili, il WWF ha stretto una collaborazione speciale con Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e tra le principali a livello internazionale, con l’obiettivo di organizzare, in occasione di Earth Hour, la più grande cena sostenibile e solidale a lume di candela.
La sera del 19 marzo i cittadini potranno, quindi, partecipare alle cene sostenibili organizzate da WWF e Altromercato su tutto il territorio nazionale. La più grande si svolgerà a Milano nell’ambito della Fiera “Fa’ la cosa giusta”, di cui Altromercato è partner: tutta la fiera festeggerà, quindi, l’Earth Hour, spegnendo le luci e proponendo piatti equosolidali e sostenibili, studiati apposta per l’occasione.
Preferendo aderire all’ “Ora della Terra 2016” da casa propria, si possono seguire gli speciali consigli e suggerimenti per un’alimentazione a basso impatto ambientale.