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Transizione ecologica: opportunità di ripresa che accomuna centro, destra e sinistra

Una nuova analisi di ECCO e More in Common condotta sulla base di un sondaggio effettuato a maggio-giugno 2022 rivela che i vantaggi economici e ambientali della transizione ecologica sono percepiti sia dagli elettori di centro-sinistra che di centro-destra, alla ricerca di leadership in grado di conciliare l’azione climatica con la tutela del proprio benessere e la garanzia di una giustizia sociale.

In soli due anni l’opinione pubblica è stata scossa da fenomeni globali, con significative conseguenze sulle relazioni e sulle dinamiche sociali. La pandemia, prima, e il protrarsi del conflitto in Ucraina, hanno avuto impatti deflagranti sulla percezione delle persone rispetto alla direzione verso cui sta andando il progresso delle società umane. I crescenti e tangibili, e talvolta tragici, impatti del clima vanno ad esacerbare i costi umani ed economici, creando i presupposti per un periodo di crisi prolungate.
Tale susseguirsi di crisi ha inevitabilmente acuito problematiche preesistenti, in primis la fragilità di un sistema economico ancora significativamente dipendente dai combustibili fossili che mal si coniuga con i principi di sostenibilità ambientale, redistribuzione e giustizia sociale. Infatti, passata la paura legata ad aspetti prettamente sanitari, la crisi pandemica è stata vissuta da gran parte dell’opinione pubblica come crisi economica. Allo stesso modo, la crisi geopolitica internazionale è sfociata in breve tempo in crisi energetica – per gli europei non colpiti dalla guerra – con conseguenze, anche in questo caso, soprattutto economiche per i cittadini.

È l’introduzione del Rapporto Transizione ecologica: l’opportunità di ripresa che accomuna centro, destra e sinistra”, diffuso il 14 luglio 2022 che analizza il sentimento dell’opinione pubblica rispetto ai temi ambientali nel contesto attuale caratterizzato dalla ripresa post-Covid e dalla crisi energetica.

L’analisi, realizzata da Ipsos per ECCO,think tank italiano indipendente la cui mission è lavorare nell’interesse pubblico per accelerare la decarbonizzazione e costruire resilienza di fronte alla sfida del cambiamento climatico, e More in Common, iniziativa internazionale nata nel 2017 per costruire società più forti, più unite e più resilienti alle crescenti minacce di polarizzazione e divisione sociale.

L’indagine fa parte di un Progetto che coinvolge i cittadini di 6 Paesi europei (Italia, Germania, Spagna, Polonia, Francia e Gran Bretagna) con l’obiettivo di analizzare la percezione dell’opinione pubblica su tematiche che spaziano dagli effetti della pandemia Covid-19 ai cambiamenti climatici. Obiettivo ultimo del progetto è contribuire allo sviluppo di narrative e politiche in grado di far fronte alle sfide future. In particolare, le tematiche affrontate nel sondaggio fanno riferimento a democraziapluralismofiducia e clima.

Nell’ambito del Progetto, ECCO è responsabile della costruzione dei sondaggi distribuiti in Italia. Dopo l’analisi dei risultati di una prima indagine demoscopica, realizzata nel dicembre 2021, questa nuova analisi si è articolata attraverso dei focus group e una nuova indagine demoscopica che si è svolta nei mesi di maggio e giugno 2022, su un campione di 2.000 italiani, selezionato secondo criteri socio-demografici per garantire la rappresentatività della popolazione adulta. La scomposizione del campione per credo politico ha permesso di indentificare i temi che accomunano l’elettorato italiano. 

Ne emerge che crescita economica, aumento del benessere e creazione di nuovi posti di lavoro, sono percepiti come vantaggi della transizione, con percentuali positive sia per il centro sinistra che per il centro destra. Si registra una uniformità di giudizio rispetto alla necessità di incentivi economici e all’attenzione verso le classi sociali meno abbienti che non devono pagare il prezzo più alto nella transizione.  

I dati indicano la necessità di affrontare il tema ambiente non solo da un punto di vista di tutela del territorio e delle sue biodiversità, ma anche da un punto di vista economico, occupazionale, di competitività del sistema Paese e di sicurezza. Una tendenza in linea con il percorso intrapreso dall’economie mondiali per la ripartenza dalla pandemia.

L’Unione europea si è posta l’obiettivo di crescere, raggiungendo al tempo stesso la neutralità climatica. A tale scopo, gli investimenti nella transizione sono stati identificati come il mezzo più efficace, riconoscendo i vantaggi di una transizione ordinata: maggiore competitività, riduzione delle disuguaglianze e crescita economica.  

Dall’analisi emerge che l’elettorato italiano, da destra a sinistra, chiede politiche che integrino le questioni economiche e sociali con quelle legate al clima. Una fotografia del Paese che mostra come i temi ambientali siano oggi trasversali ad ogni politica e schieramento e non sarà quindi più possibile ignorare tali argomenti. L’elettorato italiano è pronto a fare la sua parte, tuttavia è alla ricerca di una guida che possa conciliare la salvaguardia del pianeta con la tutela del proprio benessere e la garanzia di una giustizia sociale: una leadership forte per una giusta transizione.

Il successo dell’azione climatica può essere il motore per ricreare quella fiducia, coesione sociale e uguaglianza che oggi mancano; e ricostruire un legame, e in ultimo il patto sociale, che è in forte erosione – ha dichiarato Luca Iacoboni, Responsabile programmi nazionali di ECCO – Se l’elettorato è profondamente disilluso dalla politica e la società sempre più individualista e con poca fiducia nell’altro, dimostrare che affrontare cambiamenti epocali, come il cambiamento climatico, è possibile e che tutti ne beneficano può diventare la spinta per rigenerare un sentimento di fiducia nella società. Coraggio nelle politiche economiche, industriali e fiscali per la transizione, una rappresentanza credibile e competente e la cura del welfare sociale possono essere gli ingredienti di questo successo”.

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