Cibo e alimentazione

Sicurezza alimentare: siccità, guerre e clima le prossime minacce

Secondo uno Studio di un team di ricercatori internazionali nei prossimi 20 anni sarà fondamentale sviluppare sistemi alimentari più resilienti, che possano rispondere in modo adeguato alle esigenze climatiche e a una vasta gamma di possibili emergenze che mettono a rischio la sicurezza alimentare.

L’aumento della domanda di acqua sarà la maggiore minaccia alla sicurezza alimentare nei prossimi 20 anni, seguita da vicino da ondate di calore, siccità, disparità di reddito e instabilità politica. Per costruire un approvvigionamento alimentare globale più resiliente è necessaria una maggiore collaborazione tra le varie aree di ricerca che studiano le minacce per i sistemi alimentari, affinché i decisori politici abbiano informazioni dettagliate, modelli aggiornati e strumenti adeguati fin dall’insorgere delle minacce

La sollecitazione proviene dallo Studio Research priorities for global food security under extreme events”, condotto da un gruppo di ricercatori internazionali, coordinati dall’Università del Colorado-Boulder, e pubblicato il 15 luglio 2022 sulla rivista “One Earth

Il Rapporto arriva pochi giorni dopo la diffusione del SOFI 2022 il Rapporto congiunto di FAO, IFAD, UNICEF, WFP, OMS, che evidenzia come i livelli della fame nel mondo e l’insicurezza alimentare acuta abbia raggiunto livelli record.

Sebbene le minacce non siano nuove, dal momento che gli impatti dei conflitti politici e gli effetti ambientali aggravati dei cambiamenti climatici sono già stati analizzati e studiati in tutto il mondo, il nuovo studio rileva che una maggiore collaborazione tra le varie aree di ricerca potrebbe non solo rafforzare la sicurezza globale di fronte a una qualsiasi di queste minacce, ma anche rafforzarla contro tutte.

Prima della pandemia di COVID-19, nel 2019, i ricercatori hanno intervistato 69 esperti globali in vari campi relativi alla sicurezza alimentare, individuando 32 principali minacce alla sicurezza alimentare sia per impatto che per probabilità nei prossimi due decenni, scoprendo che molti eventi ambientali dovuti ai cambiamenti climatici, come i eventi meteorologici imprevedibili, potrebbero avere i maggiori impatti negativi sulla sicurezza alimentare. Considerando sia il loro impatto che la loro probabilità, l’aumento della domanda di acqua, la siccità, le ondate di calore e il crollo dei servizi ecosistemici (benefici naturali su cui facciamo affidamento ogni giorno dai sistemi ambientali che ci circondano) si sono classificati come i più alti.

Anche la disuguaglianza di reddito, gli shock globali dei prezzi, l’instabilità politica e le migrazioni hanno alte probabilità di verificarsi nei prossimi due decenni, portando queste minacce alla sicurezza alimentare nella top 10.

Oltre la metà delle popolazioni mondiali in condizioni di insicurezza alimentare vive in regioni soggette a: fallimenti di stati o con instabilità politica, terrorismo, disordini civili o conflitti armati. La migrazione e lo sfollamento causati da questi conflitti sono classificati tra le prime 5 minacce più probabili alla sicurezza globale nei prossimi 20 anni.

La sicurezza alimentare non è un problema di produzione, bensì di distribuzione, accesso e povertà, e questo è esacerbato dal conflitto – ha affermato Zia Mehrabi del Dipartimento di Studi Ambientali dell’Università del Colorado-Boulder e principale autore dello Studio – Il conflitto non solo rende le persone più vulnerabili, ma limita anche la loro capacità di adattamento. Anche il conflitto in sé non è nuovo. Prima del conflitto in Ucraina e della guerra civile in corso in Etiopia, guerre civili come quelle in Siria, Yemen e altrove hanno continuato a minacciare la sicurezza alimentare regionale e globale. Se ci fossimo già concentrati sull’affrontare ed eventi estremi quando si è verificato il COVID, ci saremmo trovati in una situazione molto migliore”.

I ricercatori hanno anche chiesto agli esperti intervistati quali siano le maggiori priorità di ricerca in sospeso in queste aree e quali siano i primi 50 aspetti su cui scienziati e decisori politici dovrebbero concentrarsi.

Molti hanno dato priorità alla diversificazione dei sistemi alimentari, perché sono in grado di esser di essere più stabili. Lo studio fa l’esempio dell’Ucraina che ha fornito nel 2021 il 10% delle esportazioni globali di grano e il 40% delle forniture di grano del Worl Food Programme, che sono ora compromesse dagli attacchi della Russia al Paese.

Anche se non possiamo cambiare dove sono distribuiti i terreni agricoli, i ricercatori e i responsabili politici potrebbero chiedersi come si possa diversificare la produzione alimentare dei Paesi, sia in termini di ubicazione che di produzione nutrizionale – ha aggiunto Mehrabi – I ricercatori possono anche creare mappe e migliori previsioni, che possono informare i passi proattivi per preservare la sicurezza alimentare prima, durante e dopo eventi estremi. La raccolta di dati alla base delle nostre mappe non ha tenuto il passo con gli strumenti avanzati che i ricercatori hanno oggi a disposizione per la previsione e molti modelli non sono stati convalidati con misurazioni correlate sul campo. Nel mondo in questo momento possiamo vedere quel che accade, con conflitti e clima che stanno peggiorando. Le tendenze emergenti e gli esperti concordano che in futuro la situazione peggiorerà. sistemi in grado di adattarsi e far fronte a tutti loro. Come costruiremo e controlleremo sistemi alimentari in grado di resistere a tutti i diversi tipi di shock ed eventi estremi? Dobbiamo iniziare a pensare a come possiamo costruire sistemi in grado di adattarsi e far fronte a tutto ciò”.

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