Un Rapporto dell’AEA, dedicato alla transizione verso la sostenibilità dell’UE, sottolinea la necessità di integrare le politiche ambientali in tutte le politiche di Governo, perché l’invecchiamento della popolazione, la diffusa innovazione tecnologica e la difficile situazione dei bilanci pubblici potrebbero costituire seri ostacoli.
Le politiche ambientali devono essere integrate meglio in tutte le attività di Governo se si vuole che l’Europa rimanga sulla traiettoria per conseguire l’obiettivo di un futuro sostenibile e privo di emissioni di carbonio.
Tale obiettivo sarà fondamentale, tra i profondi cambiamenti che dovrebbero verificarsi a seguito dell’invecchiamento della popolazione europea, di una diffusa innovazione tecnologica e della difficile ripartizione di risorse nei bilanci pubblici.
Affrontare queste complesse sfide, tenendo presente la sostenibilità, richiederà politiche chiare, audaci, a lungo termine e a prova di futuro, secondo il Rapporto“The sustainability transition in Europe in a afe of demographic and technical change. An exploration of implications for fiscal and financial strategies” (La transizione verso la sostenibilità in Europa in un’epoca di cambiamenti demografici e tecnologici. Un’esplorazione delle implicazioni per le strategie fiscali e finanziarie), pubblicato oggi (24 giugno 2020) dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA).
Il Rapporto fa seguito alla Relazione “The Impact of Demographic Change” della Commissione UE, pubblicata la scorsa settimana, che ha presentato i principali fattori trainanti dei cambiamenti demografici in atto e l’impatto che stanno avendo in tutta Europa, avviando un processo che aiuterà a identificare azioni e soluzioni concrete, tenendo presente gli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19, per supportare le persone, le regioni e le comunità più colpite e per consentire loro di adattarsi ad una realtà che sta cambiando.
Il Rapporto dell’AEA afferma che le transizioni demografiche e tecnologiche potrebbero dominare non solo i sistemi fiscali e finanziari, ma anche influenzare i piani di politica ambientale europea volti alla transizione dell’UE verso un futuro sostenibile.

L’UE ha già intrapreso un percorso verso la neutralità del carbonio, che comporta una trasformazione fondamentale dei sistemi alimentari, energetici e di mobilità, che sono parte fondamentale delle strategie e dei piani di azione del Green Deal europeo.
Secondo il Rapporto, sia gli strumenti di politica fiscale che quelli finanziari hanno un ruolo fondamentale da svolgere in questa transizione: dal consentire la sperimentazione, l’innovazione e la correzione degli incentivi di mercato alla garanzia di un’equa distribuzione dei costi e dei benefici sull’intera società. Tuttavia, i sistemi fiscali e finanziari potrebbero potenzialmente incontrare notevoli difficoltà a causa dei cambiamenti sociali ed economici causati dal cambiamento demografico e dalle nuove tecnologie.
Basandosi su suoi precedenti studi sull’economia verde e sulla transizione verso la sostenibilità, l’Agenzia analizza come i responsabili politici possono prepararsi meglio alle sfide poste dalle transizioni demografiche e tecnologiche. Il Rapporto evidenzia come queste transizioni abbiano connessioni dirette con l’ambiente e indirette importanti con le strategie di sostenibilità attraverso i sistemi fiscali e finanziari.
Le aree chiave analizzate nella relazione includono i limiti delle tecnologie verdi e dell’ecoinnovazione, la concorrenza fiscale tra le aree di politica pubblica e il modo in cui ciò minaccia la transizione e il ruolo della finanza sostenibile per il processo di transizione.
L’invecchiamento della popolazione europea determinerà cambiamenti nel livello e nella composizione dei consumi. Ad esempio, si prevede che una popolazione anziana consumerà più servizi domestici e correlati alla casa e meno servizi relativi ai trasporti. Ciò comporterà cambiamenti nel consumo di energia e nelle emissioni. Si prevede inoltre che l’invecchiamento della popolazione dell’UE avrà un effetto negativo sulla sostenibilità fiscale perché può aumentare la necessità di spese per la protezione sociale e la salute, minacciando al contempo di erodere la base imponibile attraverso una forza lavoro ridotta. L’invecchiamento della popolazione avrà pertanto effetti diversi e correlati sulle transizioni di sostenibilità e sulle istituzioni pubbliche che cercano di orientare il cambiamento sociale.
Si prevede che i vantaggi nell’efficienza delle risorse e nella decarbonizzazione dell’economia derivino dalle innovazioni tecnologiche, soprattutto se integrate con innovazioni sociali e politiche, ad esempio nell’economie circolari e della condivisione. Tuttavia, il Rapporto avverte che ci sono alcuni svantaggi da considerare. L’aumento della produttività potrebbe abbassare il livello dei posti di lavoro, aumentando la pressione sui bilanci pubblici attraverso una riduzione della base imponibile che influirà a sua volta sulla spesa pubblica e sugli investimenti.
Inoltre, la maggiore tecnologia e l’automazione dell’intelligenza artificiale, utilizzate in auto a guida autonoma e piattaforme di condivisione, potrebbero non essere rispettose dell’ambiente come previsto. Queste innovazioni emergenti possono richiedere grandi quantità di energia aggiuntiva o avere effetti incerti sulla domanda di risorse.
Nei prossimi decenni, si prevede che i cambiamenti demografici e il raggiungimento di obiettivi più rigorosi in materia di politica ambientale e climatica dell’UE eroderanno le disponibilità fiscali. Le finanze pubbliche svolgeranno un ruolo importante nel consentire le transizioni verso la sostenibilità attraverso investimenti in innovazione, infrastrutture ed ecosistemi, ma queste competeranno con l’espansione della domanda di spesa in settori quali pensioni e sanità.
Nel complesso, dato un contesto di transizione multipla, si può osservare che le azioni per l’ambiente e il clima assumono sempre più un ruolo centrale nelle politiche economiche, finanziarie, fiscali e sociali a livello macroeconomico. Nel contempo, potrebbero consentire all’Europa di realizzare una “giusta” transizione nei prossimi decenni che affronti gli obiettivi sociali, economici e ambientali in modo equilibrato ed equo nella società.