Energia Fonti rinnovabili

RE-Source: le imprese esortano l’UE a semplificare i PPA

La piattaforma europea per l’approvvigionamento di energia rinnovabile d’impresa (RE-Source), in vista del Consiglio UE del 19 giugno che ha all’odg il Pacchetto di incentivi post-Covid-19, ha pubblicato una lettera aperta con cui si invitano Commissione UE e Stati membri ad introdurre misure per favorire la stipula dei contratti di acquisto d’energia pulita a lungo termine (PPA).

In vista del Consiglio europeo del 19 giugno 2020 che dovrà discutere il Pacchetto di incentivi economici post-Covid-19 denominato Next Generation EU da 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione UE, un gruppo di 43 dei maggiori consumatori europei di energia rinnovabile e di 12 dei principali fornitori, hanno inviato alla Commissione UE e agli Stati membri una Lettera aperta avente ad oggetto “L’approvvigionamento aziendale di energie rinnovabili fattore chiave per la ripresa economica verde”.

Promossa alla piattaforma europea per l’approvvigionamento di energia rinnovabile d’impresa (RE-Sorce) di cui fa parte RE100, un’Alleanza globale lanciata nel 2014  nel corso della Settimana del Clima di New York dall’Associazione per il clima The Climate Group, in collaborazione con il Carbon Disclosure Project (CDP), per incoraggiare le imprese ad impiegare esclusivamente elettricità verde nel loro fabbisogno quotidiano, la Lettera sostiene che il numero crescente di imprese impegnate a reperire il 100% di energia rinnovabile potrebbe svolgere un ruolo importante sia per conseguire gli obiettivi climatici che quelli di una ripresa economica sostenibile , dopo la crisi innescata dalla pandemia di Covid-19.

Le imprese firmatarie, tra cui figurano alcuni marchi familiari, come Ikea, Nestlé, Johnson & Johnson, Procter & Gamble, Goldman Sachs, Nike, Unilever, Heineken, Saint-Gobain, osservano che “il mercato della domanda di energia rinnovabile da parte delle imprese è al contempo un motore ampio e dinamico di cambiamenti positivi nei mercati globali dell’energia“.

Nell’ultimo anno, 2,5 GW di capacità rinnovabile aggiuntiva sono stati stipulati nell’UE attraverso i PPA [ndr: contratti di acquisto d’energia pulita a lungo termine, stretti direttamente tra imprese e produttori energetici] che hanno le potenzialità di crescere molto di più nei prossimi anni – si legge nella lettera – La nuova installazione annuale di energia rinnovabile in loco da parte dei consumatori commerciali e industriali ha raggiunto nel 2018 i 3,4 GW. 240 delle più grandi aziende del mondo si sono ora impegnate a soddisfare con le rinnovabili il 100% per le loro esigenze di elettricità attraverso l’iniziativa RE100, i cui membri rappresentano ora una domanda di elettricità superiore a quella della Polonia e della Repubblica Ceca messe insieme, e si stanno muovendo rapidamente, per conseguire l’obiettivo di soddisfare la domanda con energia verde prima del 2030”.

Tuttavia, i sostenitori dei PPA sottolineano da tempo che il mercato europeo è molto indietro rispetto a quello statunitense, per effetto di una serie di barriere legislative e pianificatorie che ostacolano lo sviluppo del mercato. Secondo la società di analisi BloombergNEF, le aziende che hanno utilizzato i PPA hanno utilizzato sei volte più energia rinnovabile in America rispetto all’Europa lo scorso anno. Nel contempo, dei 24 Piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) presentati finora nell’ambito del Pacchetto UE “Energia pulita per tutti gli europei”, solo due contengono approfondimenti sulle modalità di implementazione dell’approvvigionamento di energia rinnovabile da parte delle imprese, e nessuno dei due, peraltro, risulta conforme alla legislazione concordata.

Il PNIEC dell’Italia prevede che dalla stipula dei PPA deriverà un contributo di energia rinnovabile pari almeno a 0,5 TWh addizionali all’anno e che il loro sviluppo verrà incontro anche all’esigenza di molti settori industriali e produttivi di abbattere il costo dell’energia e contestualmente stabilizzare le condizioni di approvvigionamento. A tal fine all’inizio d’anno il Gestore dei Mercati Energetici (GME), ha pubblicato un Documento di consultazione per illustrare ai soggetti interessati la proposta di modello individuato per il funzionamento di una Piattaforma di mercato per la negoziazione di lungo termine di energia da fonti rinnovabili (PPA Platform) e raccogliere eventuali osservazioni.

La lettera invita i Governi a garantire che le fonti di energia rinnovabili acquistino funzionalità negli imminenti pacchetti di recupero, insieme a riforme politiche che potrebbero aiutare ad espandere il mercato degli PPA.

L’UE ha l’opportunità di consentire alla pianificazione delle imprese di svolgere un ruolo molto più ampio nella ripresa economica verde dell’Europa e nel passaggio alla neutralità climatica entro il 2050 – si sottolinea nella lettera – Solo dai membri di RE100 sono previsti investimenti globali nelle energie rinnovabili per un valore di 90 miliardi di euro nei prossimi 10 anni Con oltre il 40% dei membri RE100 che hanno sede in Europa, l’UE dovrebbe vedere una percentuale significativa di questo investimento […] Con un adeguato quadro normativo, l’approvvigionamento rinnovabile delle imprese svolgerà il ruolo cruciale nello stimolare l’economia europea e contribuirà in modo significativo al raggiungimento puntuale dell’obiettivo per il clima al 2030 “.

In particolare, la lettera chiede all’UE e agli Stati membri di utilizzare il Pacchetto sull’energia pulita per rimuovere gli ostacoli amministrativi e legali ai PPA, semplificare la pianificazione e consentire il rilascio dei permessi per i progetti di energie rinnovabili aziendali, aumentare gli investimenti negli aggiornamenti della rete e migliorarne l’accesso alle connessioni e utilizzare pacchetti di stimolo per aumentare gli investimenti in infrastrutture per l’energia pulita.

Re-Souce sostiene inoltre che l’UE dovrebbe introdurre misure non basate sul mercato, come le garanzie di credito pubblico o di condivisione del rischio che aiuterebbero ad affrontare i rischi per i finanziatori, che potrebbero costituire uno dei principali ostacoli alla firma di PPA a lungo termine.

COVID-19 ha presentato sfide senza precedenti, ma possiamo trarne qualcosa di buono se cogliamo l’opportunità di guidare le riduzioni delle emissioni che ci aiuteranno a vivere meglio in futuro – ha commentato Helen Clarkson, CEO di The Climate GroupUn settore chiave è il rapido utilizzo delle energie rinnovabili. Con l’adozione di giuste misure politiche, le aziende incanaleranno miliardi di euro di investimenti in tutto il continente, riducendo le emissioni e creando i nuovi posti di lavoro di cui abbiamo bisogno“.

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