Energia Fonti rinnovabili

Rapporto 2015 sulle Rinnovabili in Italia: più ombre che luci

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Il Rapporto di Energy & Strategy Group che per la prima volta fornisce un’analisi completa di tutte le fonti rinnovabili utilizzate in Italia per la produzione di energia elettrica, evidenzia il calo nel 2014 delle nuove installazioni fotovoltaiche ed eoliche, con la crescita, viceversa, dell’idroelettrico.

Nel corso del Convegno “Le Rinnovabili in Italia: valore dell’installato e dell’indotto, dinamiche del mercato primario/secondario, e opportunità di crescita di uno dei comparti ‘strategici’ per il nostro Paese”, svoltosi presso il Politecnico di Milano il 19 maggio 2015, è stato presentato il Rapporto “Renewable Energy Report 2015”, il primo dei rapporti curati da Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che analizza contemporaneamente la situazione delle varie fonti energetiche rinnovabili in Italia.

Di fronte alla situazione di un drastico calo nel 2014 degli investimenti nelle fonti rinnovabili, quale conseguenza delle azioni normative, con soli 697 MW realizzati, 385 dei quali appartenenti al fotovoltaico e 107 all’eolico, a differenza di quanto avvenuto a livello globale con 250 miliardi di investimenti e 160 GW di nuova potenza installata, il Report fa il punto della situazione.
In particolare, si pone l’obiettivo di:
– fornire un quadro esaustivo e dettagliato degli investimenti e delle opportunità di crescita del mercato primario delle rinnovabili (ovvero delle nuove installazioni) nel nostro Paese nell’orizzonte 2015-2020;
– valorizzare e rendere evidenti le opportunità di business che derivano dalla gestione dell’installato (servizi di O&M, servizi assicurativi, vendita di materie prime per le biomasse, vendita di energia, ecc.) che complessivamente nel 2014, escludendo la componente incentivi, ha contato per 9 mld €, oltre 5 volte il mercato primario;
– studiare le dinamiche del mercato secondario (ovvero i passaggi di proprietà di impianti già in funzione, che nel 2014 per la prima volta per il fotovoltaico e l’eolico hanno superato in valore monetario le nuove installazioni) e più in generale del mercato del rifinanziamento delle rinnovabili e comprenderne le possibili evoluzioni future, anche alla luce del ruolo che potranno giocare gli operatori del sistema finanziario;
– analizzare e discutere l’effetto delle rinnovabili sul prezzo dell’energia, comparando l’effetto di riduzione del PUN con il costo di incentivazione e infrastrutturazione delle rete (soprattutto per la gestione delle fonti non programmabili);
– tracciare un bilancio degli effetti sul settore del sistema di incentivazione delle aste e dei registri, evidenziandone in particolare le criticità relative all’inoptato, e costruire degli scenari di possibile re-immissione delle risorse non utilizzate (o di altre liberabili dal termine dell’incentivazione tramite Certificati Verdi o CIP6) per il supporto alla realizzazione di nuova potenza.

Il quadro che emerge dal Report per le varie tecnologie evidenzia che nel 2014 c’è stata una brusca frenata del fotovoltaico e dell’eolico, un lieve incremento delle biomasse e la crescita dell’idroelettrico.
La potenza fotovoltaica installata nell’ultimo anno è stata di 385 MW in più che riporta ai valori del 2008, quando il settore aveva iniziato il suo percorso di crescita. Non casualmente, il segmento più importante è stato il residenziale e i piccoli impianti, che ha coperto il 59% delle nuove installazioni. Se si tiene conto che il periodo di incentivazione si è concluso, i numeri indicati non sono da disprezzare e possono essere presi come base per la nuova fase che è appena iniziata.

Dal confronto con gli operatori, Energy & Strategy Group prefigura 2 scenari per il periodo 2015-2020:
– uno “conservativo” che vede il consolidamento del mercato residenziale, ma con un calo negli altri segmenti, per un massimo di 400 MW al 2015 e 300 MW al 2020;
– un altro “ottimistico” che prevede l’installazione di 500 MW al 2015 per arrivare a 600 MW nel 2020, a seguito di una diffusione dei SEU (Sistemi Efficienti di Utenza) e dei relativi benefici che potrebbero stimolare l’installazione di impianti di media taglia.

Si deve tener conto, peraltro, che il volume di affari del fotovoltaico può contare sull’enorme parco di impianti esistenti e i relativi servizi di Operation & Maintenance (O&M)e assicurativi, nonché della componente di vendita dell’energia.

La nuova potenza eolica installata nel 2014 è stata di 107 MW, rappresentata quasi interamente da impianti sopra i 5MW dal momento che il minieolico, pur cresciuto del 14% rispetto al 2013, ha un peso assai contenuto.
Per le previsioni, gli operatori concordano nel ritenere che potrà essere raggiunta al 2015 una nuova potenza pari a 90 MW, in impianti che superano un MW, ma senza nuovi incentivi, a partire dal 2016 continuerà il calo delle nuove installazioni con poco più di 50 MW, per proseguire ulteriormente.

Una lieve crescita si è registrata nel 2014 per le biomasse (agroforestale, biogas, oli vegetali, rifiuti solidi urbani) con 131 MW in più di potenza installata, ma ben al di sotto dei trend degli anni precedenti.
Anche in questo caso, le prospettive per il prossimo futuro non sono rosee con la realizzazione al 2015 di circa 50 MW di nuova potenza, ma solo per effetto della chiusura di progetti avviati o ammessi all’incentivazione.

Solo l’idroelettrico è “cresciuto” mettendo a segno nel 2014 un +5,8% rispetto al 2013 per 73,54 MW di nuova potenza installata che, secondo gli operatori, costituirà all’incirca la media annua delle nuove installazioni fino al 2020, con un volume d’affari che dai 7 miliardi di euro del 2014 potrebbe arrivare a 7,2 nel 2020, in dipendenza da nuovi investimenti, vendita dell’energia, per la quale è previsto un aumento, componenti di costo dei servizi.

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