Il Piano nazionale di contenimento dei consumi energetici di gas naturale adottato dal Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE) prevede misure volontarie dei cittadini per aumentare la capacità di punta del sistema del gas in situazioni eccezionali di picco di domanda invernale.
“Il conflitto tra Russia e Ucraina, tenuto conto dell’importante ruolo svolto dal gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale di gas naturale (circa il 40% nel 2021, con 29 miliardi di Smc su 76 miliardi di Smc di gas consumati), ha posto la necessità di adottare misure d’urgenza per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali”.
È la premessa del Piano nazionale di contenimento dei consumi energetici di gas naturale, reso noto dal Ministro della Transizione Energetica (MiTE) Roberto Cingolani il 6 settembre 2022.
Il Governo conferma gli impegni di decarbonizzazione per il 2030, che anzi, sottolinea la nota-stampa del MiTE, assumono in questa fase un’ulteriore rilevanza ai fini strategici dell’aumento della indipendenza energetica.
L’insieme delle misure di diversificazione illustrate nel Piano consentirà nel medio termine (a partire dalla seconda metà del 2024) di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo e, comunque, di ridurre l’uso del gas in generale.
Ferme restando tali iniziative, nel breve termine, al fine di risparmiare gas e evitare il più possibile un eccessivo svuotamento degli stoccaggi nazionali anche in previsione della stagione 2023-2024, è comunque opportuno attuare un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, in linea con le indicazioni della Commissione UE , così come recentemente definite nel Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022 relativo a misure coordinate di riduzione della domanda di gas.
Gli obiettivi del Piano nazionale di contenimento dei consumi energetici di gas naturale, chiede ai cittadini per di porre attenzione ai consumi e contribuire a risparmi che consentano all’Italia di:
– assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023, considerate la rilevante funzione dello stoccaggio nella copertura dei fabbisogni nazionali di gas nel corso dell’inverno e le ripercussioni in caso di anticipata interruzione di flussi dalla Russia in termini di mancato o insufficiente riempimento;
– diversificare rapidamente la provenienza del gas importato, massimizzando l’utilizzo delle infrastrutture disponibili e aumentando contestualmente la capacità nazionale di rigassificazione di GNL.
Cosa possono fare i cittadini:
– limitare la temperatura degli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili a 17 °C (con tolleranza di 2 °C), oppure a 19 °C (con tolleranza di 2 °C) per tutti gli altri edifici, anche residenziali;
– limitare l’esercizio degli impianti termici: 15 giorni in meno (8 giorni di posticipo delle accensioni, 7 giorni di anticipo degli spegnimenti), con riduzione di 1 ora della durata giornaliera di accensione (tale durata dipende dalla zona geografica di competenza).
Saranno attivati monitoraggi su edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo, mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine per valutare la risposta volontaria degli utenti, utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto SNAM, che sono costantemente monitorati.
A tutto ciò si aggiungono una serie di misure comportamentali a costo zero che implicano semplicemente attenzione e consapevolezza nei consumi e nelle abitudini quotidiane:
– riduzione della temperatura e della durata delle docce;
– utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
– abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno;
– utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
– distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione;
– spegnimento o inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza,
– non lasciare in stand by TV, decoder, DVD;
– riduzione delle ore di accensione delle lampadine.
Da tali misure a costo zero può aversi, secondo le stime dell’Enea, un risparmio fino a 2,7 miliardi Smc-metri cubo standard (non si considerano le misure per il raffrescamento, in quanto non si riferiscono al periodo di riduzione). Saranno attivati monitoraggi su edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo, mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine per valutare la risposta volontaria degli utenti, utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto SNAM, che sono costantemente monitorati.
Ulteriori risparmi possono conseguirsi con misure comportamentali che richiedono investimenti anche piccoli da parte degli utenti, ad esempio con investimenti per:
– la sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti;
– la sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti;
– l’installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas;
– l’installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda;
– la sostituzione di lampadine tradizionali con quelle a led.
L’Enea ha calcolato un risparmio di circa 1 miliardo di Smc con l’implementazione di queste misure che ricadono già in buona parte in regime assistito (detrazioni fiscali, conto termico…).
Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di Smc di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi.
Si tratta di una prima previsione di misure di contenimento, che potranno essere integrate con quelle di riduzione dei settori industriali, in particolare energivori. Al riguardo è stato aperto un confronto con Confindustria per definire contenuti e modalità di attuazione, nonché è in corso, con la collaborazione di SNAM e Confindustria, un rilevamento mediante questionari delle diverse imprese interessate, al fine di determinare il potenziale di riduzione dei consumi su base volontaria/incentivata e le categorie di imprese che hanno cicli produttivi non interrompibili senza preavviso.
Saranno al contempo organizzate le misure già previste dal Piano di emergenza gas nazionale del MiSE, quale l’interrompibilità volontaria dei prelievi di gas e il peak shaving con GNL ovvero la capacità di punta del sistema del gas in situazioni eccezionali di picco di domanda invernale.
“I risultati ottenuti saranno tanto più eclatanti – conclude il Piano del MiTE – quanto più importante sarà il coinvolgimento e la responsabilizzazione degli italiani. I quali, pur tra mille contraddizioni e tensioni dialettiche spesso sopra le righe, dimostrano solitamente una insospettabile capacità di risposta collettiva alle peggiori sollecitazioni. Questa è una nuova sfida da vincere ed il documento del MiTE è un protocollo collettivo da cui partire”.