La Commissione UE pubblica i risultati della Consultazione avviata nei mesi scorsi, aprendo alla revisione degli atti legislativi più “indigesti” segnalati, ma chiude sul Regolamento REACH.
Il 4 novembre 2012 avevamo inserito un post dove si annunciava una Consultazione avviata dalla Commissione UEe conclusasi il 21 dicembre 2012 per aiutare le PMI ad eliminare la burocrazia eccessiva in determinati settori.
In pratica, la Commissione invitava le PMI e le organizzazioni che ne rappresentano gli interessi ad indicare i 10 settori o atti legislativi dell’Unione europea considerati più gravosi. La scelta era tra un elenco non esaustivo, ma potevano essere suggeriti liberamente altri temi.
Non era stato richiesto di giustificare o spiegare la scelta, benché alcuni abbiano deciso di farlo; tanto meno era stato chiesto di precisare se l’onere derivasse dal diritto dell’Unione o da quello nazionale.
Grazie a questa consultazione, le PMI hanno potuto sottoporre direttamente alla Commissione le loro preoccupazioni. Sono circa 21 milioni le PMI nell’UE che impiegano il 67% della forza lavoro nel settore privato e che nel decennio 2001-2010 hanno creato l’85% dei nuovi posti. Eliminare tutte le norme che costituiscono un ostacolo al loro sviluppo diviene, quindi, operazione fondamentale per la crescita economica e l’occupazione.
Ora, sono stati pubblicati i risultati di tale Consultazione che ha prodotto in totale oltre 1.000 risposte, tra cui quelle di singole PMI (più di 600 risposte da PMI stabilite nell’UE, il 40% da micro-imprese) e di organizzazioni che ne rappresentano gli interessi a vari livelli nell’Unione (circa 150 risposte). Le reazioni alla Consultazione sono sopraggiunte da quasi tutti gli Stati membri dell’UE (con più di metà delle risposte di singole PMI in tre Stati membri: Belgio, Germania e Italia) nonché da alcuni Paesi terzi, principalmente la Turchia.
La loro diffusione è avvenuta con la COM (2013) 122 final “Legiferare con intelligenza – Rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese”, il cui Allegato III elenca le cosiddette “Top Ten” ovvero i 10 atti legislativi che le PMI considerano più gravosi:
1) Il Regolamento REACH (Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche);
2) Normativa in materia di IVA (Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto);
3) Pacchetto legislativo sulla Sicurezza dei prodotti e la vigilanza del mercato;
4) Il riconoscimento delle Qualifiche professionali;
5) Normativa sui Rifiuti (Spedizioni di rifiuti, elenco dei rifiuti e dei rifiuti pericolosi);
6) Normativa in materia del Mercato del lavoro;
7) La Protezione dei dati;
8) Organizzazione dell’Orario di lavoro;
9) Apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada;
10) Le procedure di aggiudicazione di Appalti pubblici, forniture e servizi.
Nell’evidenziare che si terrà conto dei risultati ai fini della revisione della legislazione e dell’efficacia della regolamentazione, la Commissione UE ha messo in evidenza che sono già in atto iniziative per migliorare e semplificare alcune delle norme che le PMI hanno messo in rilievo come le più “indigeste”. Tuttavia, per quanto attiene la normativa più “odiata” ovvero il REACH, nella Comunicazione la Commissione dichiara che ha funzionato correttamente, come risulta da numerosi studi tematici effettuati, pur sottolineando l’onere sproporzionato che è gravato sulle PMI. Perciò la Commissione, pur ribadendo che non saranno proposte modifiche, formulerà specifiche raccomandazioni per ridurre l’impatto del Regolamento sulle PMI.