In occasione della Giornata Mondiale del Trasporto Sostenibile (26 novembre 2024), la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha presentato il Rapporto “Mobilità Sostenibile 2024” che analizza come la smart mobility stia trasformando la mobilità urbana e interurbana in Italia.
– Gli italiani sono sempre più digitalizzati e sensibili alla sostenibilità.
– Aumenta la richiesta di mobilità sostenibile ma solo a patto che i costi non ricadano sul cittadino.
– L’effettivo utilizzo di applicazioni per la mobilità sostenibile rimane limitato.
– Lombardia la prima regione italiana nella classifica dei grandi centri, mentre la Sicilia primeggia in quella dei piccoli centri.
Sono alcuni dati che emergono dal Rapporto “Mobilità Sostenibile 2024” che, in occasione della Giornata Mondiale del Trasporto Sostenibile (26 novembre 2024), ha pubblicato l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, la prima Fondazione di Ricerca in Italia, composta da Università, Istituzioni ed Aziende, che analizza le correlazioni tra trasformazione digitale e sostenibilità con l’obiettivo di supportare istituzioni e imprese nella costruzione di un futuro migliore.
Le emissioni dei trasporti continuano a crescere: più auto private, più merci su strada. Le soluzioni per decarbonizzare i trasporti ci sono, ma la sfida vera è ripensare completamente il modo in cui ci muoviamo nelle nostre città, superando la centralità̀ dell’automobile privata e potenziando i mezzi di mobilità sostenibile.
“La mobilità sostenibile non è solo una sfida tecnologica, ma una vera e propria trasformazione culturale – ha affermato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – La mobilità digitale rappresenta una risorsa cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e migliorare la qualità della vita nelle nostre città e paesi. Tuttavia, il nostro rapporto evidenzia come ancora oggi, il divario infrastrutturale penalizzi i piccoli centri urbani a vantaggio delle grandi città metropolitane. Serve uno sforzo congiunto per abbattere il digital divide e garantire un accesso uniforme a tutte le soluzioni tecnologiche, affinché ogni cittadino possa beneficiare delle opportunità offerte da una mobilità moderna, sostenibile ed efficiente”.
Il Rapporto, che mette in luce il ruolo cruciale delle tecnologie digitali nella trasformazione della mobilità in Italia, ha coinvolto un campione rappresentativo di cittadini italiani di diverse fasce d’età, livelli di istruzione e posizioni sulla sostenibilità, è basato sul DiSI™ City, l’indice nato dalla partnership della Fondazione per la Sostenibilità Digitale con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” per misurare quanto il ruolo della tecnologia come strumento di sostenibilità sia percepito da parte dei cittadini delle 14 Città Metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Si tratta di un indice che misura il livello di consapevolezza dell’utente nell’uso delle tecnologie digitali quali strumenti di sostenibilità. Serve cioè per misurare le correlazioni tra tre elementi dell’individuo: il livello di digitalizzazione, inteso come rapporto tra la propria competenza percepita e quella desumibile da fattori oggettivi; il livello di sostenibilità, inteso come il rapporto tra consapevolezza sul tema nelle sue dimensioni ambientale, economica e sociale ed i conseguenti atteggiamenti e comportamenti; il livello di sostenibilità digitale, inteso come la propensione dell’individuo ad utilizzare consapevolmente le tecnologie digitali come strumenti a supporto della sostenibilità.
Trend, scostamenti e implicazioni strategiche del 2024 rispetto al Rapporto 2023
Negli ultimi anni, la percezione dell’importanza del digitale per la mobilità urbana ha mostrato alcuni cambiamenti significativi. Nel 2023, l’81% degli intervistati considerava le tecnologie digitali indispensabili per migliorare i trasporti urbani. Nel 2024, questa percentuale è calata leggermente, attestandosi al 75% nei grandi centri e al 71% nei piccoli comuni. Questo lieve calo riflette un’attenzione crescente verso i limiti infrastrutturali, che influiscono sulla capacità di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie.
Il divario tra Nord e Sud, così come tra grandi città e piccoli comuni, continua a crescere, così come le differenze culturali tra utenti digitalizzati e non. Nel 2023, il 73% di chi non utilizzava il digitale e non era attento alla sostenibilità riteneva che l’intelligenza artificiale potesse essere utile per la mobilità, contro l’89% dei cittadini digitalizzati e sensibili ai temi ambientali. Nel 2024, questo divario si è ampliato ulteriormente, con un uso ancora più limitato delle tecnologie tra i meno digitalizzati, sottolineando la necessità di interventi specifici per colmare il gap culturale e tecnologico.
Nonostante la consapevolezza dell’importanza del digitale rimanga alta, alcuni settori, come quello della mobilità elettrica, mostrano una stagnazione nell’adozione. Nel 2023 e nel 2024, solo il 6% degli utenti utilizza regolarmente app dedicate alla localizzazione delle stazioni di ricarica. Per affrontare queste sfide, è fondamentale che le istituzioni rafforzino le infrastrutture, promuovano campagne di sensibilizzazione e incentivino l’uso delle tecnologie smart, rendendole più accessibili a tutti.
Gli italiani tra digitale e sostenibilità: una percezione in evoluzione
Dal Rapporto 2024 emerge che il 75% degli intervistati nei grandi centri urbani ritiene le tecnologie digitali indispensabili per migliorare la mobilità, un dato in linea con quello registrato nei piccoli centri (71%). Tuttavia, permane una resistenza legata all’adozione di strumenti digitali avanzati. Nonostante una conoscenza diffusa, l’effettivo utilizzo di applicazioni per la mobilità sostenibile rimane limitato. Ad esempio:
– solo il 19% degli abitanti dei grandi centri utilizza app di carpooling almeno occasionalmente, contro l’11% dei piccoli centri;
– il carsharing e il bikesharing sono adottati dal 24% dei cittadini residenti nei grandi centri, ma solo il 13% della popolazione residente nei piccoli centri ne fa uso.
Il rapporto con la mobilità elettrica
Le app di supporto alla mobilità elettrica, come quelle per localizzare le stazioni di ricarica, rimangono ancora poco utilizzate: solo il 6% degli intervistati nei grandi centri e il 2% nei piccoli dichiara di farne uso regolare. Tuttavia, cresce la consapevolezza sull’impatto ambientale delle auto ibride ed elettriche: il 65% nei grandi centri e il 56% nei piccoli è “abbastanza” o “molto d’accordo” che queste tecnologie possano abbattere costi e ridurre l’inquinamento.
Tecnologie digitali e sostenibilità: due facce della stessa medaglia
L’indagine conferma che gli italiani più digitalizzati e più sensibili alla sostenibilità (Sostenibili Digitali) sono anche i principali utilizzatori di strumenti digitali per la mobilità. Nei grandi centri, il 64% di loro utilizza regolarmente app di navigazione satellitare, mentre nei piccoli centri questa percentuale scende al 42%. Tuttavia, l’adozione di tecnologie digitali non è esclusiva dei più sostenibili: anche coloro che non utilizzano il digitale ma che sono attenti alla sostenibilità (Sostenibili Analogici), mostrano una propensione crescente verso le soluzioni digitali, sebbene in misura più limitata. Al contrario, i gruppi di cittadini che non sono in nessun modo attenti alla sostenibilità, digitalizzati o meno, evidenziano una maggiore resistenza. Nei confronti di questi cittadini si evidenzia la necessità di attivare politiche pubbliche mirate, volte ad aumentare il grado di consapevolezza di questa parte della popolazione verso il digitale, accompagnandoli allo stesso tempo verso un uso corretto e responsabile del digitale.
Dati e Intelligenza artificiale: il futuro della mobilità
Il 65% degli intervistati nei grandi centri e il 68% nei piccoli riconosce l’importanza dell’intelligenza artificiale e dei dati per migliorare la mobilità urbana, attraverso sistemi come smart parking. Tuttavia, solo il 13% dei cittadini residenti nei grandi centri e il 7% nei piccoli utilizza regolarmente questi strumenti, dimostrando che il potenziale tecnologico è ancora poco sfruttato.
La Classifica Regionale della mobilità sostenibile delle grandi città metropolitane vede nei primi 3 posti: Lombardia, Emilia Romagna e Umbria, mentre la Classifica Regionale per i Piccoli centri vede sul podio: Sicilia, Campania e Lazio.