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Mobilità ciclistica: da oggi, 15 febbraio 2018, in vigore la Legge quadro

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Entra in vigore oggi 15 febbraio 2018 la Legge quadro sulla mobilità ciclistica ovvero la Legge 11 gennaio 2018, n. 2 recante “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica” (G.U. 31 gennaio 2018) che “persegue l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative”.

Con questa legge viene riconosciuta alla bicicletta pari dignità con gli altri mezzi di trasporto e d’ora in poi chi si occupa di politiche dei trasporti deve tenere conto anche delle necessità di chi sceglie la bici per muoversi quotidianamente in città, per il tempo libero e il turismo.

Una legge che sancisce, finalmente, che la bicicletta non è un ‘gioco per il tempo libero’ come la si è sempre considerata – ha affermato Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), l’organizzazione ambientalista che si è spesa per proporre e far approvare la Legge – ma un vero mezzo di trasporto al pari degli altri, inserito nelle attività di sviluppo del Ministero dei Trasporti e per il quale sono necessari interventi diversi per una crescita adeguata, come si fa per gli altri mezzi di trasporto”.

Chiunque governi dovrà istituire un Piano generale nazionale della mobilità ciclistica (PMGC) da approvare entro il 15 luglio 2018, definendo le risorse finanziarie pubbliche e private.

Tutte le Regioni dovranno declinare entro il 15 luglio 2019 i Piani Regionali della mobilità ciclistica (PRMC), coordinando Comuni e Città metropolitane che saranno, a loro volta, obbligati a varare i Biciplan (Piani urbani della mobilità ciclistica), piani di settore dei Piani urbani di mobilità sostenibile (PUMS) che a loro volta dovranno essere predisposti e adottati entro il 19 agosto 2019.

Sempre entro il 15 luglio 2019 le Regioni dovranno predisporre i progetti di rete ciclabile Bicitalia, parte integrante di Eurovelo, una risorsa importante per lo sviluppo economico dei territori, la salvaguardia dei beni ambientali, la messa a sistema del cicloturismo.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) presenterà alle Camere una relazione ogni anno a partire dalla prima scadenza (30 giugno 2019) sullo stato di attuazione della Legge.

La Legge è un importante grimaldello per le associazioni locali e i cittadini tutti per scardinare inerzie e resistenze degli amministratori locali. Parole come “bike to work”, “velostazione”, “intermodalità”, “strade 30”, “stalli per biciclette” devono entrare obbligatoriamente nel lessico della pianificazione urbanistica.

Ora nel mirino delle organizzazioni ed associazioni che promuovono la mobilità dolce c’è la Riforma del Codice della strada, affinché si introducano, tra gli altri:
– i 30 km/h come standard di velocità nelle città;
– doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico delle città;
– “casa avanzata” ai semafori che consente alla bicicletta di posizionarsi davanti alle auto e partire per prima, essendo maggiormente visibile ed agevolata nella sua manovra.

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