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Assumere mirtilli migliora le funzioni cognitive e combatte la depressione

Assumere mirtilli migliora le funzioni cognitive e combatte la depressione

Due ricerche condotte indipendentemente da due Università britanniche rivelano che bere succo di mirtillo fa aumentare negli anziani il flusso di sangue al cervello e le capacità cognitive, mentre nei bambini e giovani agisce positivamente sull’umore.

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Exeter, in collaborazione con l’Università del West England, gli anziani tra i 65 e 77 anni che hanno bevuto succo di mirtillo concentrato ogni giorno, hanno conseguito miglioramenti nelle funzioni cognitive, nel flusso di sangue al cervello e nell’esecuzione di test cognitivi, nonché evidenti miglioramenti nella memoria di lavoro.
Gli antociani, pigmenti idrosolubili appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, potenti antiossidanti di cui sono ricchi i mirtilli (Vaccinum myrtillus) sono suscettibili di essere una componente importante nel causare questi effetti, oltre ad avere proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie. La polpa violacea dei piccoli frutti contiene un succo molto colorante, ricco di tannini, pectine, polifenoli, che gli conferiscono un sapore leggermente acido e delicatamente profumato. Per il suo elevato contenuto di vitamina A che mantiene sano l’organo della vista, durante la II guerra Mondiale ai piloti di aereo veniva somministrato succo di mirtillo per rafforzare la vista di notte.

La nostra funzione cognitiva tende a diminuire con l’età, ma ricerche precedenti avevano dimostrato che la funzione cognitiva si conserva negli adulti più anziani sani che mantengono una dieta ricca di alimenti di origine vegetale – ha dichiarato la Dott.ssa Joanna Bowtell, Direttrice del Dipartimento Sport e Scienze della Salute presso l’Università di Exeter – In questo studio abbiamo dimostrato che consumando 30 ml di succo di mirtillo concentrato ogni giorno per appena 12 settimane è migliorato il flusso di sangue al cervello, l’attivazione del cervello e alcuni aspetti della memoria di lavoro in questo gruppo di adulti più anziani in buona salute“.
Lo Studio “Enhanced task related brain activation and resting perfusion in healthy older adults after chronic blueberry supplementation” è stato pubblicato sulla rivista Applied Physiology, Nutrition and Metabolism.

A 12 anziani del gruppo di 26 oggetto dello studio è stato dato un concentrato di succo di mirtillo (Vaccinum myrtillusequivalente a 230 gr. di frutto, una volta al giorno, mentre gli altri 24 hanno ricevuto un placebo.
Prima e dopo un periodo di 12 settimane, ai partecipanti è stata somministrata una serie di test cognitivi, mentre uno scanner MRI monitorava la loro funzione cerebrale e veniva misurato il flusso di sangue al cervello in situazione di riposo.
Rispetto al gruppo che ha assunto il placebo, quello che ha preso il supplemento di mirtillo ha mostrato un significativo aumento di attività cerebrale nelle aree del cervello legate alle prove.
Dallo studio sono stati esclusi tutti coloro che avevano affermato di aver consumato più di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, e a tutti i partecipanti era stato detto di attenersi alla loro dieta abituale.
Anche precedenti ricerche hanno dimostrato che il rischio di demenza si riduce in coloro che fanno un elevato consumo di frutta e verdura, e la funzione cognitiva si conserva meglio negli adulti più anziani che assumono nella dieta alimenti di origine vegetale.

Qualche giorno prima dello studio pubblicato su Applied Physiology, Nutrition and Metabolism, sulla rivista Nutrients era apparso un altro studio condotto da ricercatori di un’altra Università britannica che metteva in evidenza gli effetti positivi del succo di mirtillo sull’umore dei bambini e dei giovani adulti (“Effects of Acute Blueberry Flavonoids on Mood in Children and Young Adults“).
I ricercatori della Scuola di Psicologia e Scienze Cliniche del Linguaggio dell’Università di Reading hanno esaminato gli effetti del consumo di bevande di succo di mirtillo su 21 giovani adulti di età tra i 18 e i 21 anni e su 50 bambini tra i 7-10 anni, anche in questo caso controbilanciandone la somministrazione con dei placebo.

La valutazione sull’effetto positivo o negativo sull’umore prima e dopo 2 ore dalla somministrazione delle bevande è stata effettuata sulla base della Positive and Negative Effect Schedule (PANAS) che consiste in due scale: la Positive Affect (PA) rimanda all’essere attivi, allo sperimentare gioia o all’essere orgogliosi; la La Negative Affect (NA) fa riferimento all’essere spaventati, ansiosi o al vergognarsi. Su entrambi i gruppi, è stato osservato l’effetto positivo (PA) dei flavonoidi, senza alcuna incidenza sul NA, suggerendo le potenzialità pratiche nel miglioramento della salute pubblica.

Se l’effetto positivo osservato dovesse essere confermato – concludono i ricercatori – sarebbero necessarie ulteriori indagini per identificare i meccanismi che correlano l’azione dei flavonoidi con un migliore stato d’animo positivo“.

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