Inquinamenti e bonifiche Malattie e cure Politica Salute Scienze e ricerca

ISS: 20 anni per salvare la salute dell’uomo e del Pianeta

Al Simposio Internazionale su Salute e Cambiamenti climatici, l’Istituto Superiore di Sanità-ISS lancia l’allarme sugli effetti devastanti del riscaldamento globale sulla salute umana, e promuove la Carta di Roma per fornire raccomandazioni e suggerire azioni ai decisori politici.

Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori“.

È questo l’allarme lanciato da Walter  Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel corso del primo Simposio Scientifico Internazionale “Health and Climate Change” , in corso di svolgimento a Roma (3-5 dicembre 2018) e promosso dall’ISS con l’obiettivo di promuovere un approccio intersettoriale e multidisciplinare per stimare e prevenire eventi legati ai cambiamenti climatici, chiedendo alle autorità di mettere in campo le misure necessarie per ridurre gli effetti nocivi per la salute.

I cambiamenti climatici sono la vera minaccia globale di questo secolo e attraversano tutta la condizione umana e ambientale dalle ondate di calore, all’approvvigionamento idrico fino a quello alimentare e allo smaltimento dei rifiuti – ha proseguito Walter  Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – La qualità della nostra vita, la nostra salute e la stessa nostra sopravvivenza sono quindi messe a serio rischio dai cambiamenti climatici prodotti soprattutto dall’inquinamento. Gestire queste trasformazioni, cambiare rotta è diventata la vera emergenza e la vera sfida. La comunità scientifica oggi ha fatto un primo passo per condividere questa consapevolezza e farla diventare una responsabilità e un impegno comune. Questa sfida si vince con la collaborazione di tutti. Dai decisori politici, al mondo industriale, a quello dell’educazione e attraverso i nostri atti quotidiani. C’è bisogno di tutti”.

L’evento, a cui partecipano 500 ricercatori provenienti da 30 Paesi, affronta tutte le tematiche legate al rapporto tra salute e clima, dalle malattie trasmissibili e non alla salute degli ecosistemi, dell’aria e dell’acqua, con il fine di stilare a conclusione un documento basato sulle evidenze scientifiche con le raccomandazioni e le azioni necessarie per contrastare e contenere i rischi sulla salute prodotti dai cambiamenti climatici. .

La Carta Internazionale di Roma su salute e cambiamenti climatici, frutto di questa riflessione corale, sarà lo strumento d’indirizzo capace di fornire raccomandazioni e suggerire azioni utili innanzitutto ai decisori politici, ma è anche uno strumento per far crescere la consapevolezza su queste tematiche cercando di porle al centro di tutte le agende.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 7 milioni di morti all’anno sono attribuibili, direttamente o indirettamente ai cambiamenti climatici e in Italia ben il 12%dei ricoveri pediatrici in ospedale sono connessi all’inquinamento.

Anche il recentissimo Rapporto The Lancet Countdown: tracking progress on health and climate change” a cui hanno collaborato 150 esperti di 27 Università e di Istituzioni, tra cui l’OMS e la Banca Mondiale, sottolinea che i cambiamenti climatici in atto avranno implicazioni terribili per ogni aspetto della vita umana, esponendo le popolazioni più vulnerabili a condizioni climatiche estreme, alterando i modelli di propagazione delle malattie infettive e compromettendo la sicurezza alimentare, l’acqua potabile e l’aria pulita.

Dal Rapporto emerge, inoltre, che, le popolazioni europee e del Mediterraneo orientale sono a rischio maggiore rispetto a quelle del continente africano e del Sud-est asiatico a causa dell’elevata percentuale di persone vulnerabili e anziane che vivono nelle città.

Anche variazioni relativamente piccole di temperature e precipitazioni determinare grandi cambiamenti nella trasmissione di malattie infettive che si diffondono attraverso l’acqua o le zanzare. La “capacità vettoriale” del virus della febbre dengue di essere trasmessa ha raggiunto un livello record nel 2016, secondo il rapporto, il 10% sopra la linea di base degli anni ’50. Il pericolo derivante dal rischio di colera è aumentato anche in regioni come gli Stati baltici dove il mare si sta riscaldando rapidamente.

Si corre il serio rischio che i nostri nipoti non possano più stare all’aria aperta per gran parte dell’anno a causa dell’aumento delle temperature – ha aggiunto Ricciardi, nel giorno in cui a Katowice in Polonia ha preso avvio la COP24, Conferenza internazionale dell’ONU sul clima – I danni sulla salute dai cambiamenti climatici non sono visibili all’istante, ma sono devastanti; si tratta, in un certo senso, di un Olocausto a fuoco lento”.

Il fatto è che tra i decisori politici c’è chi si ostina a non credere che i cambiamenti climatici siano imputabili alle attività umane e, purtroppo, fanno anche proseliti.

 

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.