Seppur poco enfatizzata dai media, per la prima volta alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici di Marrakech un focus particolare è stato dedicato alla gestione integrata e coordinata delle risorse idriche quale parte integrante delle azioni per contrastare il global warming.
Uno degli aspetti più rilevanti tra quelli emersi durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP22) (link: e sul quale, peraltro, è mancata l’attenzione dei media, è stato il ruolo avuto dall’acqua come elemento catalizzatore per l’attuazione dell’Accordo di Parigi.
Infatti, per la prima volta nella storia della COP dell’UNFCCC un’intera sessione è stata dedicata alla gestione oculata delle risorse idriche come chiave per il successo delle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici.
L’acqua è fondamentale non solo per la sicurezza alimentare, la salute umana, la produzione di energia, la produttività industriale, la biodiversità, ma la sua disponibilità è presupposto per il successo della mitigazione dei cambiamenti climatici, come gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dipendono dall’accesso affidabile all’acqua. Ben il 93% dei Piani di azione nazionali presentati dalle Parti discussi alla Conferenza hanno enfatizzato il ruolo dell’acqua per contrastare il global warming.
“Mentre l’umanità ha di fronte gli impatti dell’aumento della popolazione mondiale e delle difficoltà socio-economiche – ha affermato il Presidente del Consiglio Mondiale dell’Acqua, Benedito Braga nel corso della “Giornata d’azione per l’acqua” (9 novembre 2016) dedicata dalla COP22 alla tematica – I recenti episodi di eventi climatici estremi in tutto il mondo apportano complessità aggiuntive nella ricerca di soluzioni per ridurre questi stress. L’acqua è una delle risorse più colpite, ma fornisce anche le soluzioni a queste sfide“.
La Giornata era parte integrante della Global Climate Action Agenda, decisa alla COP20 di Lima per aumentare la cooperazione tra i Governi, le città, le aziende, gli investitori e i cittadini sui cambiamenti climatici, e della quale sono ambasciatrici (Climate Champion) Hakima El Haite, Ministro dell’Ambiente del Marocco e Laurence Tubiana, la delegata per il Clima del Governo francese, che a Marrakech ha presentato un programma suddiviso in 9 giornate tematiche: foreste, acqua, industria e imprese, resilienza urbana, edilizia, energia, trasporti, oceani e agricoltura.
In particolare, la El Haite ha sottolineato che, assieme alla Tubiana, avrebbe lavorato per facilitare il dialogo tra le Parti dell’UNDCCC e tutti gli stakeholder dell’acqua.
“L’acqua si collega a tutto – ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente del Marocco – Per produrre energia, alcuni Paesi fanno affidamento sull’acqua per produrre il 97% di energia rinnovabile. dall’acqua. L’acqua è fondamentale per lo sviluppo umano, è fondamentale per l’istruzione, è fondamentale per la salute, è fondamentale per la stabilità globale e per la sicurezza alimentare“.
Nell’occasione è stato lanciato il “Blue Book on Water and Climate“ che raccoglie gli orientamenti e le raccomandazioni portati avanti dalla comunità internazionale dell’acqua per sostenere l’attuazione degli impegni sul clima e proporre una varietà di soluzioni concrete in materia di adattamento e resilienza attraverso la gestione delle acque.
Secondo il Rapporto, solo la gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche può aiutare l’umanità ad affrontare le sfide legate alla disponibilità di acqua, agli eventi meteorologici estremi e all’incertezza sulla disponibilità di tale risorsa. Per questo, si raccomanda che l’acqua sia riconosciuta come la “prima vittima” dei cambiamenti climatici e di avviare un adeguato programma di azione per l’acqua.
In genere prevenire non è mai stato un segno distintivo dell’azione politica che agisce solitamente dopo una crisi, ma la questione idrica non è una prospettiva futura, perché come i cambiamenti climatici è già in atto ed è sotto gli occhi di tutti. Ma mentre il superamento delle 400ppm di CO2 non è direttamente percepibile, la penuria di acqua è tangibile e concreta specialmente nel continente africano che ospita 7 dei 10 Paesi più afflitti dal global warming.
“L’acqua non è solo una questione di adattamento ai cambiamenti climatici – ha concluso El Haite – ma anche di sviluppo e, soprattutto, di giustizia climatica“.