Biodiversità e conservazione

Indicatori ambientali UE: in rosso l’obiettivo capitale naturale e biodiversità

indicatori ambientali UE

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il 30 novembre 2017 l’annuale Rapporto sugli indicatori ambientali e sui relativi progressi che l’UE sta compiendo per attuare i 3 obiettivi chiave da raggiungere entro il 2020, previsti del 7° Programma di Azione Ambientale (7EAP):
– il capitale naturale e alla biodiversità che lo sostiene;
– un’economia a basse emissioni di carbonio ed efficiente nell’impiego delle risorse;
– la salute e il benessere dei cittadini europei;
– il capitale naturaleeconomia efficiente in termini di risorse e a basse emissioni di carboniola salute e il benessere delle persone.

L’ “Environmental Indicator Report 2017” si basa ogni anno sugli stessi 29 obiettivi, aggiornati con gli ultimi dati, per fornire una prospettiva sulla traiettoria verso il 2020. Secondo il Rapporto, molti obiettivi confermano le tendenze positive già emerse in passato, ma conseguire gli obiettivi previsti entro il 2020 rimane una sfida.

In seguito alla crisi finanziaria del 2008, la minore attività economica nell’UE ha contribuito alle diverse tendenze ambientali positive registrate da alcuni indicatori – ha affermato il Direttore esecutivo dell’AEA, Hans Bruyninckx – Con il ritorno della crescita economica, è probabile che siano necessari maggiori sforzi per mantenere i progressi. Guardando oltre il 2020, gli Stati membri dell’UE devono accelerare i progressi nella trasformazione dei sistemi chiave di produzione e consumo, compresi quelli del settore alimentare, energetico e della mobilità, che hanno i maggiori impatti ambientali e climatici“.

La relazione di quest’anno ha cambiato le prospettive per raggiungere l’obiettivo a due obiettivi tra quelli selezionati, rispetto alla valutazione dello scorso anno:
– uno riguarda la prospettiva di conseguire entro il 2020 l’obiettivo di riduzione delle emissioni di ammoniaca, provenienti principalmente dall’agricoltura, che passano da “probabile” a “incerta”;
– l’altro si riferisce all’obiettivo di mantenere il tasso medio annuo di consumo di terra inferiore a 800 km2 tra il 2000 e il 2020 , rivisto da “incerto” a “improbabile” da raggiungere.

Sulla base delle tendenze più recenti, il Rapporto mette in risalto, inoltre, che sono necessari ulteriori sforzi per essere sulla giusta traiettoria per l’obiettivo dell’efficienza energetica, mentre l’UE è a rischio crescente di non centrare l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale complessivo del settore della mobilità.

Risultano confermati i risultati complessivi per gli obiettivi prioritari del 7EAP già evidenziati nel report del 2016.

– Proteggere la natura e rafforzare la resilienza ecologica: il capitale naturale dell’UE non è ancora protetto, mantenuto e potenziato in linea con le ambizioni del 7EAP. Le prospettive per il 2020 rimangono nel complesso negative per l’intera serie di obiettivi relativi a questo obiettivo prioritario.
– Promuovere la crescita sostenibile, efficiente sotto il profilo delle risorse e low carbon: l’UE è tuttora sulla buona strada per raggiungere i suoi principali obiettivi climatici ed energetici entro il 2020. Inoltre, l’economia europea sta crescendo più rapidamente del suo uso di materie prime, mostrando una migliore efficienza delle risorse. Tuttavia, gli sforzi finora compiuti per ridurre l’impatto ambientale della produzione e del consumo nei settori chiave di cibo, alloggio e mobilità variano considerevolmente nelle percentuali di successo.
– Affrontare efficacemente le minacce legate all’ambiente alla salute e al benessere: negli ultimi decenni si sono registrate sostanziali riduzioni delle emissioni di inquinanti atmosferici e idrici.

Tuttavia, persistono preoccupazioni importanti per la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico nelle aree urbane e l’esposizione cronica della popolazione a miscele complesse di prodotti chimici nei prodotti. Sulla base delle recenti tendenze, la relazione sottolinea inoltre che sono necessari ulteriori sforzi per mantenere l’obiettivo di efficienza energetica, mentre l’UE è a rischio crescente di perdere l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale complessivo del settore della mobilità.

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