Circular economy Sostenibilità

Imprese riciclo: economia circolare risposta strategica alla dipendenza da materie prime

Assorimap, Assofermet e UNIRIMA, tra le principali imprese e associazioni del riciclo in Italia in un comunicato congiunto sottolineano come le politiche a sostegno dell’economia circolare siano essenziali in un periodo di carenza di materie prime.

In occasione della loro partecipazione al Convegno “L’economia circolare nell’era della crisi energetica” nella sezione “Riciclo in Italia”, svoltosi al Senato della Repubblica il 17 marzo 2022 per celebrare la Giornata Mondiale del Riciclo, Assorimap (Associazione Nazionale Riciclatori e Rigeneratori Materie Plastiche), Assofermet (Associazione nazionale degli imprenditori che esercitano l’attività del commercio e della prelavorazione nei settori ferro e acciai, metalli non ferrosi, rottami ferrosi, ferramenta e affini) e UNIRIMA (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri) hanno diffuso un Comunicato congiunto in cui sottolineano come una maggiore attenzione sul tema delle politiche a sostegno dell’economia circolare, che rappresentano un pilastro centrale per la transizione ecologica del nostro Paese, soprattutto alla luce del PNRR, in questo momento costituisca la risposta strategica per l’Italia.

L’invasione della Russia in Ucraina ed il conseguente rialzo del costo dell’energia hanno posto al centro dell’agenda di Governo il tema degli approvvigionamenti delle materie prime – vi si legge – In questo scenario l’economia circolare rappresenta una risposta strategica per l’Italia in termini di diversificazione delle fonti e un vettore di crescita sostenibile per l’immediato futuro”.

Il comparto, sempre più strategico, conta circa 45mila addetti e 4mila impianti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Basti pensare che il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone in Italia ha raggiunto e superato, con 10 anni di anticipo l’obiettivo europeo dell’85% fissato per il 2030. La produzione di materia/end of waste carta da macero è pari a circa 6,7 milioni di tonnellate, in aumentando del 3,2% rispetto all’anno precedente. In Italia è pari a 1.800.000 tonnellate la capacità installata di riciclo di materiali plastici, che rappresenta un potenziale enorme da valorizzare. Per ogni tonnellata di materia plastica riciclata si risparmiano 1,9 tonnellate di petrolio, si riducono le emissioni di CO2 di 1,4 di tonnellate, nonché quantità ingenti di energia elettrica. Gli impianti di recupero di rottami ferrosi e non ferrosi annualmente raccolgono e riciclano circa 15 milioni di tonnellate di materiale, che viene avviato al comparto siderurgico e metallurgico in sostituzione delle materie prime vergini.

Le tre Associazioni di imprese sottolineano come le enormi criticità che si sono abbattute sull’economia globale stiano dimostrando con urgenza la necessità di sviluppare una maggiore concorrenza, colmando il divario di competitività che su molti fronti ancora separa l’Italia dal resto d’Europa; occorre, pertanto, intervenire per ridurre le rendite monopolistiche assicurando dinamiche competitive ed agendo sulle criticità connesse alla mancata piena applicazione del principio di concorrenza, che ha un valore cruciale nel settore del recupero e del riciclo.

La semplificazione del quadro normativo e amministrativo e investimenti nell’innovazione degli impianti di recupero di materia prima secondaria/end of waste dai rifiuti restano pertanto tra gli obiettivi principali. Per quanto concerne l’impennata dei costi in bolletta, le tre associazioni che costituiscono il cuore pulsante dell’economia circolare rilevano come non siano più sufficienti interventi spot da applicare periodicamente, piuttosto occorre studiare misure strutturali a beneficio delle imprese che contribuiscono fattivamente agli obiettivi della transizione ecologica attraverso il recupero della materia. Nel complesso bisogna creare le condizioni affinché l’economia circolare si affermi compiutamente come leva per lo sviluppo sostenibile nel nostro Paese.

Non a caso, tra le 14 risoluzioni adottate il 2 marzo 2022 a Nairobi dall’Assemblea dell’ONU sull’Ambiente (UNEA-5.2), una (UNEP/EA5/L17/REV.1) è dedicata specificamente al sostegno dell’economia circolare (Enhancing Circular Economy as a contribution to achieving sustainable consumption and production): “Un principio che – auspicano le tre Associazioni di imprese del riciclo – deve costituire la bussola in grado di orientare le future scelte in una stagione sempre più complessa”.

L’Italia è un’eccellenza per le tecnologie e la produzione di materie prime seconde – ha osservato a margine del Convegno il Presidente di Assorimap, Walter Regis Tuttavia le imprese sono in grave difficoltà. La crisi pandemica e poi quella energetica rendono necessarie politiche attive per il nostro settore come si fa in Francia e in Spagna. L’Italia è in ritardo”.

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