Acqua Risorse e consumi

“Goccia Verde”: ANBI lancia la certificazione per l’uso sostenibile dell’acqua

A MacFrut di Rimini, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) ha presentato “Goccia Verde” il nuovo strumento di certificazione volontaria per l’uso sostenibile dell’acqua e di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica, rivolto, oltre che ai Consorzi di bonifica ed irrigazione, alle aziende agricole ed alle organizzazioni di produttori.

Ad AcquaCampus, l’area dimostrativa ed espositiva con i modelli di sperimentazione più avanzati ospitata a MacFrut (Rimini Fiere, 7-9 settembre 2021), il più grande Salone della Frutta e Verdura made in Italy, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) ha presentato ufficialmente il manuale “Goccia Verde” per una certificazione privata volontaria d’uso sostenibile dell’acqua e di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica, rivolto, oltre che ai Consorzi di bonifica ed irrigazione alle aziende agricole e alle organizzazioni di produttori.

Non può esistere sostenibilità ambientale senza una contestuale sostenibilità economica e sociale – ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – Con il nostro centro di ricerca abbiamo messo a punto un modello di certificazione unica sulla sostenibilità della risorsa idrica che può rappresentare un valore aggiunto rispetto alle sfide del futuro del nostro agroalimentare“.

Goccia Verdecertifica la sostenibilità del complesso di operazioni a monte di un determinato prodotto, integrando altri standard pubblici o privati. Il pubblico potrà accedere alle informazioni sul processo produttivo attraverso un’etichetta con un QR code, che rimanda ad una pagina web, contenente un’approfondita descrizione del processo di gestione dell’acqua.

La grande scommessa – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – è riuscire a comunicare le opportunità non solo etiche, ma reputazionali ed economiche dell’adesione al disciplinare, trasformando un obiettivo di sostenibilità in un forte driver commerciale per consumatori consapevoli e sempre più orientati verso prodotti, che certifichino scelte di rispetto per l’ambiente.”

L’agricoltura irrigua – ha precisato Francesca De Pascale, Vicepresidente del C.R.E.A. (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria)- produce il 40% del cibo italiano”. Tale percentuale arriva però all’84%, se consideriamo solo le eccellenze del “made in Italy” agroalimentare.

L’adesione a “Goccia Verde” richiede il rispetto di requisiti specifici e la realizzazione di azioni virtuose, che originano 9 indicatori verificabili e misurabili di sostenibilità, certificati da una parte terza indipendente: dalle azioni per l’ottimizzazione degli utilizzi a quelle per il miglioramento della qualità della risorsa idrica, la riduzione dell’impatto energetico, il controllo della legalità, la promozione di un uso consapevole; dal ruolo pilota per nuove tecnologie ai servizi ecosistemici.

Tali indicazioni – ha concluso Adriano Battilani, Segretario Generale di “Irrigants d’Europe”, l’Associazione che raggruppa il 75% delle maggiori organizzazioni europee deputate all’irrigazione e alla gestione delle risorse idriche – sono in linea con le indicazioni per l’accesso ai contributi comunitari, promuovendo l’adeguamento alle politiche per  clima e aderendo agli ecoschemi  della Politica Agricola Comune”.

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