Biodiversità e conservazione Flora

Foreste intatte: senza protezione a rischio gli Obiettivi di conservazione

foreste intatte a rischio obiettivi conservazione

Le foreste intatte sono vaste aree di habitat ben connesse e libere da interferenze umane. Dalla foresta pluviale amazzonica in Sud America5 alla taiga che circonda l’Artico, le foreste intatte della Terra forniscono una vasta gamma di habitat incontaminati per molti, se non la maggior parte, della fauna terrestre del Pianeta.

Una nuova ricerca (The exceptional value of intact forest ecosystems), pubblicata il 26 febbraio 2018 su Nature Ecology & Evolution, ha cercato di far emergere la fondamentale importanza delle foreste intatte per l’intero Pianeta. In particolare per:
– i cambiamenti climatici: le foreste intatte assorbono attualmente circa il 25% delle emissioni di carbonio provenienti da tutte le fonti umane, danneggiandole verrebbero rilasciate maggiori quantità di anidride carbonica in atmosfera con conseguente aumento della temperatura;
– la disponibilità di acqua: le foreste tropicali intatte assicurano la stabilità del clima locale e regionale, dando vita a maggiori precipitazioni rispetto a quelle degradate, riducendo il rischio di siccità;
– la biodiversità: le foreste intatte hanno un numero maggiore di specie dipendenti dalle foreste e presentano una maggiore diversità funzionale e genetica;
– la cultura indigena: le foreste intatte consentono a molti gruppi indigeni di sostenere le proprie culture e i propri mezzi tradizionali di sostentamento tradizionali, e al contempo queste popolazioni sono strenui difensori delle loro terre ancestrali;
– la salute umana: il degrado e la perdita delle foreste compromettono l’offerta di specie benefiche su cui fanno affidamento milioni di persone, e determinano la diffusione di molte malattie infettive, portando a contatto ravvicinato uomini e vettori di malattie.

Essendo importanti serbatoi di carbonio e habitat per milioni di persone e per la fauna selvatica in pericolosi sa che la protezione delle foreste è essenziale per qualsiasi soluzione ambientale, ma non tutte le foreste sono uguali – ha affermato il principale autore James Watson della Wildlife Conservation Society e Professore alla School of Earth and Environmental Sciences dell’Università del Queensland (Brisbane) – La conservazione delle foreste deve essere prioritaria proprio in virtù dei servizi offerti e le foreste intatte rimanenti della Terra sono i ‘gioielli della corona’, proprio quelli che in questo momento le politiche per il riscaldamento globale e la conservazione della biodiversità dovrebbero enfatizzare”.

Eppure, nonostante i servizi offerti, il mondo ha in poco più di un decennio perso il 7% delle foreste intatte e questa tendenza è in aumento.

Secondo lo Studio “The last frontiers of wilderness: Tracking loss of intact forest landscapes from 2000 to 2013”, pubblicato su ScienceAdvances lo scorso anno, oltre il 7% degli IFL (Paesaggi forestali intatti) esistenti nel 2000 erano scomparsi dalla mappa entro il 2013, principalmente a causa del prelievo di legname e recupero di terreni per l’agricoltura. Eppure solo il 12% della superficie IFL è protetto.

Le perdite maggiori si sono registrate: in Africa, per il 10,1%; nel Sud-Est asiatico, per il 13,9%; per quasi il 22% in Australia. A livello nazionale, è il Paraguay il Paese che ha perso la maggior superficie di IFL, per quasi l’80% tra il 2000 e il 2013.

Gli autori dello Studio pubblicato su Nature sottolineano, a loro volta, che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, in particolare l’Obiettivo 15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologicanon verranno conseguiti se non si agirà al più presto per affrontare il problema della perdita di foreste intatte.

In particolare, i ricercatori segnalano che la maggior parte delle iniziative intraprese si focalizza sulla estensione del patrimonio forestalenon già sulle loro condizioni, raggruppando tutte le coperture forestali in un’unica categoria di conservazione.

Secondo lo studio, l’introduzione di attività umane in queste foreste intatte può avere effetti catastrofici, perché una volta violate diventano sempre più sensibili alle pressioni naturali come malattie, incendi ed erosione; meno resilienti ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo; più accessibili all’utilizzo umano, innescando una spirale di declino.

Watson e i suoi colleghi avvertono che se le politiche e gli accordi internazionali non faranno sforzi maggiori per dare priorità alle foreste intatte, queste rischiano di scomparire e con loro scompariranno importanti serbatoi di biodiversità e uno dei più grandi pozzi al mondo di stoccaggio del carbonio.

Anche se venissero raggiunti tutti gli obiettivi globali per fermare la deforestazione, all’umanità potrebbero rimanere solo foreste degradate e danneggiate, bisognose di costose riforestazioni, in qualche caso impossibili, soggette una serie di ulteriori minacce e forse prive della resilienza necessaria per superare gli impatti dei cambiamenti climatici – ha osservato Tom Evans, Direttore di Conservazione delle Foreste e Clima della Wildlife Conservation Society e co-autore dello Studio – Questa è una scommessa enorme da fare per la conservazione, per i cambiamenti climatici e per alcune delle comunità umane più vulnerabili del Pianeta.

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