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Emissioni di gas serra: nell’UE secondo l’AEA sono calate del 2%

L’edizione 2019 del rapporto “Tendenze e proiezioni in Europa. Monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi climatici ed energetici” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) l’Europa è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020 per ridurre le emissioni di gas serra, ma è in difficoltà per conseguire gli obiettivi al 2030. 

Secondo il RapportoTrends and projections in Europe. Tracking progress towards Europe’s climate and energy targets”, pubblicato il 31 ottobre dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), che fornisce una valutazione dei progressi compiuti dall’UE e dai Paesi europei verso i rispettivi obiettivi climatici ed energetici al 2020 e al 2030, le emissioni totali dell’UE sono diminuite ancora nel 2018.

Il Rapporto si basa su statistiche ufficiali sull’energia e le emissioni di gas a effetto serra fino al 2017, mentre per il 2018 i dati sono provvisori, compreso l’inventario dei gas ad effetto serra e le proiezioni nazionali delle emissioni di gas a effetto serra riportate nel 2019.

Inoltre, due analisi specifiche forniscono una panoramica delle tendenze sulle emissioni al 2030 nell’ambito del sistema di scambio delle quote di emissioni (EU-ETS) e sulle tendenze dell’intensità dei gas ad effettore serra dei carburanti per il trasporto nel 2017.

Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra
L’analisi dell’AEA evidenzia che l’UE è saldamente sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 2020 di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20%, rispetto ai livelli del 1990. I dati preliminari degli Stati membri indicano che le emissioni totali dell’UE sono diminuite del 2,0% nel 2018, portando le riduzioni totali al 23,2% al di sotto dei livelli del 1990.

L’Agenzia avverte, però, che le proiezioni degli Stati membri non sono ancora in linea con l’obiettivo per il 2030 di una riduzione di almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra. Secondo l’analisi dell’Agenzia, le attuali politiche degli Stati membri possono offrire solo una riduzione del 30% entro il 2030, mentre l’attuazione di tutte le politiche previste segnalate potrebbe portare la riduzione totale al 36%.

Solo Grecia, Portogallo e Svezia sarebbero in grado di raggiungere in tempo i loro obiettivi di condivisione degli sforzi per il 2030 con le attuali politiche e misure, mentre Belgio, Croazia, Francia, Ungheria, Italia, Slovacchia e Spagna prevedono di raggiungere i propri obiettivi con politiche aggiuntive.

Le emissioni dell’Italia (Scheda della Commissione UE)

Sistema di scambio delle quote di emissione nell’UE (EU-ETS)
Il briefing relativo all’EU-ETS mostra che le emissioni totali da impianti fissi sono diminuite del 4,1% dal 2017 al 2018, per effetto soprattutto dal ridotto utilizzo di carbone nelle centrali elettriche. Al contrario, le emissioni delle compagnie aeree hanno continuato ad aumentare, del 4,0% nel 2018, a causa della crescente domanda di viaggi aerei.

Nel complesso, le proiezioni degli Stati membri con le politiche nazionali messe in atto indicano una riduzione del 36% delle emissioni ETS entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005, tal che non si è ancora in traiettoria di un contributo stabilito di una riduzione del 43%.

Nel 2018 sono state messe all’asta meno quote di emissione dell’UE, ma i relativi ricavi sono aumentati da 5,5 miliardi di euro a 14,1 miliardi di euro, a seguito dell’aumento del prezzo medio delle quote, passato da 5,8 euro a tonnellata del 2017 a 15,5 euro del 2018..

Obiettivo energie rinnovabili
L’obiettivo di aumentare la percentuale di energie rinnovabili nel consumo finale di energia fino al 20% nell’UE entro il 2020 è “a portata di mano”, secondo il rapporto. L’AEA stima che la percentuale di energie rinnovabili si attestati nel 2018 al 18,0%. Nel settore dei trasporti, tuttavia, solo il 7,6% di energia è derivato nel 2017 da fonti rinnovabili e nel 2018 il Rapporto stima un 8,1%, lasciando il settore a rischio di non raggiungere l’obiettivo del 10% fissato per il 2020.

Anche in questo caso, l’Agenzia avverte che l’incremento non ha la velocità per consentire di raggiungere l’obiettivo dell’UE del 32% entro il 2030. Finora il tasso medio annuo di crescita delle rinnovabili è stato dello 0,7%, mentre nel prossimo decennio l’aumento deve essere mediamente di almeno l’1,1%.

Efficienza energetica
L’AEA stima che il consumo finale di energia – energia consumata dagli utenti finali – nell’UE nel 2018 sia cresciuto per il quarto anno consecutivo, dello 0,1%. La preoccupante tendenza generale è prevalente nel settore residenziale, dove il consumo finale di energia è aumentato dell’8,3% dal 2014 al 2017 e nei trasporti in cui l’incremento è stato del 5,8% nello stesso periodo. Al contempo, le stime indicano che il consumo di energia primaria – domanda totale di energia – è diminuito dello 0,9% nel 2018.

Con queste tendenze, il raggiungimento dell’obiettivo di efficienza energetica per il 2020 appare sempre più difficile, avverte l’AEA. Inoltre, per raggiungere l’obiettivo del 2030 di riduzioni del 32,5%, il consumo di energia dell’UE deve diminuire più del doppio di quanto avvenuto nel periodo 2005-2017. Nonostante le tendenze generali e il rischio di non centrare l’obiettivo di efficienza energetica per il 2020 a livello dell’UE, l’Agenzia osserva che un certo numero di Stati membri ha dimostrato notevoli progressi in questo settore

Carburanti del settore trasporti
L’analisi dell’AEA mostra che i fornitori di carburante per il trasporto su strada non stanno riducendo l’intensità di gas a effetto serra dei carburanti abbastanza velocemente da raggiungere l’obiettivo di riduzione del 6% entro il 2020, rispetto al 2010. Sulla base dei dati di 22 Stati membri, l’intensità media di gas a effetto serra dei combustibili consumati in questi Paesi era inferiore solo del 3,4% rispetto al 2010 nel 2017 (2,3% qualora si considerino le emissioni legate al cambiamento indiretto dell’uso del suolo che vengono utilizzate dai fornitori di carburanti nel periodo di riferimento scopi).

Secondo il Rapporto, il diesel continua a dominare le vendite di carburanti nell’UE con il 72,3% delle vendite nel 2017. La quota di diesel rispetto alla benzina è aumentata nel corso degli anni, dal 55,6% delle vendite totali nel 2001 al 72,3% nel 2017. Tutto il diesel venduto nell’UE conteneva biodiesel, mentre l’87,6% della benzina conteneva bioetanolo.

Il pacchetto di Rapporti dell’Agenzia ha costituito la base dei Rapporti pubblicati nella stesso giorno dalla Commissione UE su:
Progressi nella riduzione dei gas a effetto serra;
Progressi nell’azione climatica;
Mercato del carbonio;
Qualità dei carburanti.

L’UE sta riducendo le emissioni mentre la sua economia è in crescita – ha affermato il Commissario uscente per l’Energia e l’Azione climatica Miguel Arias Cañete  – Siamo in anticipo rispetto al nostro obiettivo generale per il 2020 con solidi progressi nella trasformazione della produzione di energia. Ma l’Europa non può riposare sugli allori. Temo che non sia ancora possibile dare per scontato il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica, gli standard di CO2 di auto e furgoni e la decarbonizzazione dei carburanti per i trasporti nel 2020. Nello stesso tempo, le foreste e i suoli d’Europa stanno rimuovendo sempre meno carbonio ogni anno. Mi aspetto che gli investimenti necessari vengano ulteriormente intensificati già nei prossimi mesi e siano adottati adeguati piani nazionali per l’energia e il clima entro la fine dell’anno“.

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