Il turismo ecologico conquista ed è boom di visite a parchi e oasi, tanto che nel 2013 l’Italia ha registrato il record storico per giro d’affari di 12 miliardi di euro: questa la stima della Coldiretti presentata in occasione della Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato promossa dalla Forestale lo scorso 12 maggio.
Cresce il turismo ecologico nei parchi, nelle oasi, nelle riserve e nelle aree verdi e raggiunge in Italia il record storico per giro d’affari di 12 miliardi con un progressivo aumento del fatturato e delle presenze negli anni della crisi, in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali.
E’ quanto stima la Coldiretti che, in occasione della Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato promossa dal Corpo Forestale e svoltasi il 12 maggio nel corso della giornata del turismo rurale con il “Terranostra day” in Toscana (la meta più ricercata dagli amanti della vacanza nel verde), ha sottolineato come i week end di primavera confermino le previsioni positive di aumento per il 2014.
“La primavera – sottolinea la Coldiretti – è la stagione privilegiata per la vacanza ecologica perché consente di assistere allo spettacolo unico del risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori”.
Coldiretti ha precisato che l’Italia può contare su ben 871 parchi e aree protette che coprono oltre il 10% del territorio nazionale e che spingono sempre più turisti verso la natura per fare attività sportive come trekking, mountain bike, birdwatching, sci, equitazione, climbing (47%) e relax (20%), ma anche enogastronomia (15%) e riscoperta delle tradizioni (10%).
La vacanza verde è, infatti, spesso abbinata all’enogastronomia locale grazie alla presenza in Italia della più grande varietà di percorsi turistici in tale settore con oltre ventimila agriturismi (numero più che raddoppiato in 10 anni) e 1.200 mercati degli agricoltori di Campagna Amica “aperti al pubblico” per acquistare prodotti enogastronomici.
“Il Belpaese – conferma Coldiretti – detiene la leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 262 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.698 specialità tradizionali censite dalle Regioni. Un patrimonio particolarmente apprezzato dai turisti italiani, ma anche stranieri la cui presenza per la prima volta nel 2013 ha registrato il 40,2% del totale nell’eco turismo (era il 38% l’anno precedente). Questo ha generato un notevole incremento del giro d’affari, in quanto un turista straniero spende mediamente 100 euro al giorno a fronte dei 65 di un turista italiano, secondo Ecotur. Una tendenza che interessa anche le aziende agrituristiche che in alcune regioni come la Toscana hanno addirittura visto il numero di ospiti stranieri superare quello degli italiani”.
Tale capacità di attrazione è dovuta anche alle opportunità “originali e a volte estreme” offerte dalle tante strutture presenti sul territorio nostrano. Ad esempio, in Toscana alcuni agriturismi offrono la possibilità di dormire “appesi” su un albero con vista sulla natura oppure di dondolarsi con l’altalena nel vuoto; si può anche sentire l’ebbrezza di scoccare frecce a 1300 metri di altezza come Robin Hood o effettuare escursioni a bordo di “trattori panoramici”, fare un tour tra stalle per vedere dal vivo come si lavorano le carni suine o la cinta senese, passeggiare nel bosco, fare corsi di pittura, cucina ed equitazione, ma anche le più classiche degustazioni di prodotti aziendali e le visite in cantina.
Il numero degli agriturismi in Italia negli ultimi dieci anni è aumentato del 57% ed ha raggiunto la cifra record di 20.474, il più alto di sempre. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4.185) ed in Trentino (2.996), ma nel tempo la diffusione è diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47% è al nord, il 34% nel centro e il 19% nel mezzogiorno.
L’offerta di servizi è sempre più diversificata con 16.906 strutture che offrono 217.946 posti letto e 8.363 piazzole di sosta per l’agricampeggio. Ma la vera rivoluzione è legata al fatto che l’agriturismo non è più solo mangiare: le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi, salite a ben 11.982, con attività come l’escursionismo (3.324), la mountain bike (2.785), i corsi di cucina, orto, cucito o altro (2.009), l’equitazione (1.489), il trekking (1.821), le fattorie didattiche per i più piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione.