Cambiamenti climatici Energia

Decarbonizzare l’Italia: è possibile al 2040 se si rivede il PNIEC

Dal Rapporto presentato al Forum Qualenegia emerge che è possibile decarbonizzare l’Italia già al 2040, qualora si adottassero gli obiettivi proposti da Legambiente che prevedono misure di accelerazione in 8 campi che potrebbero essere inseriti in sede di revisione del Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) che deve essere definitivamente inviato entro la fine dell’anno alla Commissione UE.

Con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che il Governo dovrà definire entro la fine dell’anno per trasmetterlo alla Commissione UE che su tale bozza lo scorso  giugno ha formulato 9 Raccomandazioni, l’Italia raggiungerebbe al 2030 un livello di riduzione pari al 37% rispetto al 1990, al di sotto del traguardo europeo fissato al 40%. Inoltre, proiettando l’andamento delle emissioni al 2050, le azioni di policy programmate paiono insufficienti a raggiungere le riduzioni ritenute necessarie per consentire di limitare gli effetti del riscaldamento globale ad un aumento delle temperature entro 1,5 °C.

Questo è quanto emerge dal Rapporto “Obiettivo: 1,5 °C. Roadmap e policy per anticipare la completa decarbonizzazione al 2040”, realizzato per Legambiente da eLeMeNS, Società leader nella consulenza nel settore energia.

Il Rapporto è stato presentato in occasione della sessione di apertura dal titolo “Energia e clima: un piano all’altezza della sfida?” durante la prima giornata del Forum Qualenergia (Roma, 3-4 dicembre 2019), l’annuale appuntamento di Legambiente, La Nuova Ecologia, Kyoto Club, in partenariato con il COBAt, giunto alla XII edizione, che propone il confronto tra imprese e istituzioni sulle sfide che devono essere affrontate per decarbonizzare l’Italia, contribuendo a mantenere l’aumento del riscaldamento globale entro 1,5 °C.

Adottando gli obiettivi di decarbonizzazione indicati da Legambiente, e coerenti con il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5 °C, eLeMeNS ha sviluppato due scenari in grado di raggiungere emissioni nette zero nel 2040 (zero@2040 – scenario virtuoso, anticipando, così,  gli impegni di riduzione delle emissioni secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi per i Paesi industrializzati ed emissioni nette zero nel 2050 (zero@2050) come previsto dalla Strategia climatica europea a lungo termine adottata dalla Commissione UE. In entrambi i casi l’obiettivo si raggiunge grazie anche al contributo degli assorbimenti di CO2 del settore forestale.

In particolare lo scenario Zero@2040 consente di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040 inclusi gli assorbimenti del settore agro-forestale. In questo modo sarà possibile colmare il ritardo degli anni passati e raggiungere una riduzione delle emissioni del 60% già entro il 2030, grazie al fondamentale contributo degli assorbimenti per compensare le emissioni del settore industriale che presenta le maggiori difficoltà per decarbonizzare l’Italia.

Per raggiungere i livelli di decarbonizzazione prospettati in questo scenario, però, è indispensabile accelerare in 8 campi di azione descritti nello studio:
semplificare le autorizzazioni;
aprire alle comunità energetiche e all’integrazione del fotovoltaico in agricoltura;
spingere sistemi di accumulo e dare segnali di prezzo stabili;
dare impulso all’efficienza energetica;
elettrificazione di trasporti, mobilità e riscaldamento in città;
potenziare reti e interconnessioni;
spingere sul biometano;
sfruttare il potenziale dell’eolico galleggiante.

Queste policy sono indispensabili per dare un massiccio impulso all’efficienza energetica, incrementare l’uso delle rinnovabili in tutti i settori, soprattutto nel mix elettrico e far decollare l’elettrico nel settore trasporti. E prevedere una cabina di regia che coordini e verifichi l’efficacia degli strumenti adottati e monitori i risultati ottenuti in termini di aderenza con la roadmap per decarbonizzare l’Italia. Oggi, infatti, gli investimenti sono fermi sia nelle rinnovabili che nell’efficienza energetica.

Per questo Legambiente lancia di nuovo un appello al Governo per la revisione e il miglioramento dell’attuale PNIEC, prevedendo obiettivi più ambiziosi e scelte nette per ridurre le emissioni climalteranti e tener fede agli impegni presi con l’Accordo di Parigi. Senza contare i benefici che arriverebbero sul fronte occupazionale, con 640mila nuovi addetti tra diretti e indiretti attraverso il ciclo di investimenti, in particolare nell’efficienza energetica, ma anche nelle rinnovabili elettriche e termiche e nelle reti.

Il Green new deal di cui abbiamo sentito parlare in questi mesi dal nuovo Governo Conte ancora non si vede in campo energetico – ha dichiarato Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale di Legambiente Lo studio che abbiamo presentato oggi dimostra che non esistono ragioni tecniche o economiche per rinviare ancora le scelte per uno scenario davvero ambizioso, perché abbiamo la fortuna di godere di risorse naturali che possono permetterci di arrivare a emissioni neutrali già al 2040. Il Governo deve rivedere gli obiettivi del PNIEC, perché tra poco l’Europa ci chiederà di farlo visto l’impegno della nuova Presidente della Commissione von der Leyen, e perché avremmo tutto da guadagnarne in termini di uscita dalla crisi e di rilancio industriale e occupazionale. Su questi campi di intervento chiediamo da subito un impegno perché l’Italia e il clima non possono più aspettare”.

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