Dopo che alcuni studi hanno effettivamente provato che sul mercato dell’UE sono presenti prodotti che all’apparenza sono della stessa marca ma in cui, ad esempio, la quantità di carne o di pesce, la quantità di grassi o il tipo di edulcorante varia da uno Stato all’altro, la Commissione UE ha presentato una Guida per aiutare le Autorità nazionali dei consumatori a eliminare tale pratiche illegali.
In occasione del discorso sullo Stato dell’Unione, il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker aveva dichiarato il 13 settembre 2017: “Non accetterò che in alcune parti dell’Europa vengano venduti alla gente prodotti alimentari di qualità inferiore rispetto a quella di altri Paesi, nonostante la confezione e il marchio siano identici. Dobbiamo attribuire alle autorità nazionali poteri più forti per eliminare le pratiche illegali laddove esse esistano“.
I consumatori di alcuni Stati membri si sono lamentati del fatto che la qualità di determinati prodotti, ad esempio le bevande analcoliche, il caffè o i bastoncini di pesce, è più bassa nel loro Paese rispetto a quella dei prodotti della stessa marca venduti oltre frontiera. Da alcuni studi è risultato infatti che sul mercato dell’UE sono presenti prodotti che all’apparenza sono della stessa marca ma in cui, ad esempio, la quantità di carne o di pesce, la quantità di grassi o il tipo di edulcorante varia da uno Stato membro all’altro. Ad esempio:
– un’azienda produttrice di caffè vende in 2 Paesi caffè contenente meno caffeina e più zucchero rispetto a quello venduto con lo stesso marchio in altri Paesi;
– alcuni bastoncini di pesce surgelati contengono una quantità di pesce che varia da un Paese all’altro, anche se la confezione del prodotto è sostanzialmente la stessa;
– il tè freddo in alcuni Paesi contiene meno zucchero ed edulcoranti artificiali.
Il 26 settembre 2017 la Commissione UE ha presentato gli Orientamenti sulle differenze di qualità dei prodotti alimentari (Commission notice on the application of EU food and consumer protection law to issues of Dual products – The specific case of food) che dovrebbero aiutare le autorità nazionali responsabili della tutela dei consumatori a utilizzare meglio la normativa UE esistente in materia, al fine di identificare e risolvere i problemi relativi alle differenze di qualità ingiustificate.
“Presentare due prodotti diversi nella confezione della stessa marca è ingannevole e sleale nei confronti dei consumatori – ha dichiarato Věra Jourová, Commissaria UE per la Giustizia, i Consumatori e la Parità di genere – Questo problema dimostra con chiarezza che possiamo risolvere i problemi transfrontalieri solo se collaboriamo a livello di UE. Per troppo tempo i singoli Stati membri non sono stati in grado di affrontare il problema. Sono determinata a porre fine a questa pratica, vietata dalla normativa dell’UE, e a garantire che tutti i consumatori siano trattati in modo equo“.
Gli orientamenti elencano e illustrano i pertinenti obblighi imposti dalla normativa dell’UE sui prodotti alimentari e sulla tutela dei consumatori a cui le autorità devono fare riferimento nell’analizzare una potenziale questione di differenze di qualità nei prodotti:
– il Regolamento relativo alle informazioni sugli alimenti ai consumatori che prevede che ai consumatori siano fornite informazioni sufficienti e affidabili su un determinato prodotto alimentare. Ad esempio, le etichette alimentari devono riportare l’elenco di tutti gli ingredienti contenuti nel prodotto;
– la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori che vieta le pratiche commerciali sleali, quali la commercializzazione di prodotti identici della stessa marca con modalità che potrebbero ingannare il consumatore.
Sulla base di tale normativa, gli orientamenti stabiliscono un approccio fase per fase che permetterà alle autorità nazionali preposte al controllo degli alimenti e alla tutela dei consumatori di capire se i produttori violano tale normativa. Nel caso in cui vi sia una dimensione transfrontaliera della violazione, le autorità di tutela dei consumatori possono affrontarla a livello europeo mediante la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori.
Alle autorità nazionali preposte al controllo degli alimenti e alla tutela dei consumatori spetta il compito di garantire che le imprese rispettino la normativa dell’UE. Tuttavia la Commissione europea è impegnata ad aiutarle attraverso questi orientamenti e mediante vari filoni di attività.
Il 13 ottobre 2017 la Commissione UE parteciperà al Vertice dei Consumatori, una riunione ministeriale ad alto livello sul tema delle differenze di qualità nei prodotti alimentari organizzata a Bratislava dai governi della Slovacchia e della Repubblica ceca, che avevano lamentato una qualità più scadente di uno stesso prodotto venduto nei loro Paesi rispetto a quelli venduti in altri.
A loro volta le Associazioni di produttori e di marchi si sono impegnate a elaborare un codice di condotta entro l’autunno.