Biodiversità e conservazione Fauna

Forte presa di posizione del Parlamento UE contro il commercio illegale di animali a rischio di estinzione

UE contro il commercio illegale di animali a rischio di estinzione

Solo in Sudafrica nel 2013 sono stati uccisi per prelevarne i corni più rinoceronti bianchi di quanti non ne siano nati, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie (aggiornamento del 10 febbraio 2014).

Con una risoluzione votata a larga maggioranza (647 a favore, 14 contrari, nessuna astensione), il Parlamento europeo in seduta plenaria ha assunto una forte posizione contro il commercio illegale di animali a rischio di estinzione, prevedendo non solo di attuare e rafforzare la normativa vigente a livello nazionale e comunitario, ma anche di migliorare i controlli di frontiera, aumentare le sanzioni e le condanne per i traffici e rafforzare la cooperazione tra i Paesi membri e lo scambio di informazioni.

Se non prendiamo misure radicali molto rapidamente per fermare queste pratiche illegali, presto non ci saranno più gli animali selvatici rappresentativi delle varie aree geografiche – ha affermato il proponente, l’olandese Gerben-Jan Gerbrandy – Dobbiamo trattare questa strage, come un crimine organizzato, proprio come il commercio illegale di droga”.

Il crimine contro la fauna selvatica è la quarta attività illegale al mondo, dopo il traffico di droga, la contraffazione e la tratta di esseri umani, con un fatturato annuo di almeno 19 miliardi di dollari statunitensi.
L’Unione europea costituisce un mercato significativo e, al contempo, una via di transito per il commercio illegale di corni di rinoceronte, di avorio e di altri animali e piante in via di estinzione, per cui ha una posizione privilegiata per controllarne commerci e traffici.

Il corno di rinoceronte è più costoso della cocaina e dell’oro, ma nello stesso tempo è più facile da contrabbandare, è molto basso il rischio di essere scoperti, e le sanzioni, quando esistono, spesso non sono sufficienti per costituire un deterrente”, ha affermato il Commissario UE per l’Ambiente  Janez Potočnik, rispondendo ad una preliminare interrogazione formulata dallo stesso proponente la risoluzione, nel corso della quale ha annunciato, inoltre, che la Commissione UE presenterà una comunicazione per avviare una Consultazione pubblica sulla questione il mese prossimo e una Conferenza sull’argomento si svolgerà il 10 aprile 2014 (un’altra a livello internazionale su “Commercio Illegale di Fauna Selvatica” è in programma il 12 e 13 febbraio 2014 a Londra, per iniziativa del Principe Carlo e del Primo Ministro britannico David Cameron).

Poiché il crimine del commercio dei prodotti della fauna selvatica è globale, e la loro richiesta è in continua crescita, soprattutto nel sud-est asiatico, i Deputati europei hanno invitato la Commissione a sollevare la questione nei colloqui con i partner internazionali e a farne una questione prioritaria quando si definiscono le politiche degli aiuti dell’UE, anche se il Commissario Potočnik ha riferito che la questione viene sistematicamente affrontata nelle relazioni bilaterali con CinaVietnam Thailandia, e ha promesso di fare altrettanto nei prossimi colloqui con Stati Uniti e Unione africana.

Nella risoluzione i Deputati hanno pure invitato gli Stati membri dell’UE a:
– distruggere le loro scorte di avorio illegale e a introdurre una moratoria sulle importazioni commerciali, le esportazioni e le vendite sul mercato interno di zanne d’avorio, fino a che le popolazioni di elefanti selvatici non siano più minacciati dal bracconaggio;

– armonizzare le loro sanzioni manifestamente differenti a livello nazionale nei confronti di coloro che commerciano, acquistano, catturano o posseggano esemplari di fauna protetta;

– garantire che i criminali della fauna selvatica siano condannati a pene commisurate alla gravità dei loro reati, almeno a 4 anni di prigione per il crimine organizzato nei confronti della fauna.

Per migliorarne l’applicazione, chiedono che siano svolti corsi di  formazione per tutti i funzionari di polizia e che vengano nominati dei procuratori specializzati nel contrasto al crimine contro la fauna selvatica.

Il Sudafrica ha rilasciato il 17 gennaio 2014 tramite il Dipartimento per le Politiche Ambientali i dati ufficiali dei rinoceronti illegalmente uccisi nel corso del 2013: 1.004 animali, quasi 3 al giorno.

La cifra è  di 1,5 volte superiore a quella degli esemplari abbattuti nel 2012, evidenziando che il trend è in continua crescita, facendo temere che le uccisioni possano essere state superiori alle nascite, con conseguente grave declino per la specie di rinoceronte bianco nel Paese.

Ogni volta che un rinoceronte viene ucciso in Africa, il suo corno potrebbe essere transitato per l’Europa e aver raggiunto il Vietnam nel giro di 48 ore – ha dichiarato Tony Long, Direttore del WWF European Policy Office – Ora ci aspettiamo che anche la Commissione europea segua la via tracciata dalla risoluzione del Parlamento nella prossima Comunicazione sul commercio illegale e che intraprenda azioni di collaborazione con gli Stati membri e gli altri partner internazionali per affrontare efficacemente questi reati”.

A sua volta, Stephanie von Meibom, Direttrice europea di TRAFFIC, la rete di monitoraggio del commercio di piante e animali selvaticifauna selvatica che lavora per assicurare che il commercio di piante e animali selvatici non minaccino la conservazione della natura, ha sottolineato che “Il Parlamento europeo ha inviato un messaggio forte ai 28 Stati membri e alla Commissione europea perchè si prenda sul serio i reati contro la fauna selvatica e li trattino come farebbero con qualsiasi altro grave atto di criminalità. È indispensabile che tutti gli Stati membri siano all’altezza delle loro responsabilità per la sorveglianza sul commercio di fauna selvatica: ogni punto di debolezza sarà preso di mira da coloro che sono determinati ad aggirare la legge”.

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