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Carbonio rinnovabile: per defossilizzare l’industria chimica e dei materiali

L’Iniziativa Carbonio Rinnovabile (RCI) ha pubblicato un paper position con 11 Raccomandazioni per sostenere la defossalizzazione del carbonio che necessariamente l’industria chimica e dei materiali utilizza con quello derivante da fonti alternative, quali biomasse, CCU e riciclaggio.

La Renewable Carbon Initiative (RCI), un Gruppo costituitosi nel 2020 con 33 imprese attive nel settore delle catene del valore  dei prodotti chimici e dei materiali, il cui obiettivo è di sostituire il carbonio fossile estratto dal sottosuolo con carbonio rinnovabile ovvero dal carbonio derivante da tutte le fonti alternative sopra il suolo, ha pubblicato il 24 febbraio 2022 il Documento programmaticoRenewable Carbon as a Guiding Principle for Sustainable Carbon Cycles“.

Oggi, sottolinea RCI, il 72% del cambiamento climatico correlato alle attività antropogeniche è causato direttamente dal carbonio fossile estratto dal suolo e per un’azione di mitigazione è necessario ridurre il più rapidamente possibile e su larga scala l’ulteriore flusso di carbonio fossile nel sistema.

Mentre il settore energetico può essere decarbonizzato tramite le fonti rinnovabili, il settore delle industrie chimiche e dei materiali derivati non può fare a meno del carbonio, per cui l’unico modo per render il settore sostenibile, rispettoso del clima e parte dell’economia circolare è la defossilizzazione ovvero l’utilizzo di carbonio rinnovabile.

Si tratta di un cambiamento fondamentale nell’industria chimica – ha affermato Michael Carus, CEO di nova-Institute e Presidente della Renewable Carbon InitiativeProprio come l’industria energetica si sta convertendo alle energie rinnovabili, così il carbonio rinnovabile diventerà la nuova base della futura industria chimica e dei materiali“.

Per “disaccoppiare“ la chimica dal carbonio fossile, la domanda chiave è: quali fonti di carbonio non fossile possono essere utilizzate?
I rapidi sviluppi nelle bioscienze e nella chimica hanno sbloccato nuove fonti di carbonio, rinnovabili e sempre più convenienti, che forniscono soluzioni alternative per un settore chimico e dei materiali più sostenibili. Queste fonti alternative sono: biomassa, CCU e riciclaggio che combinati costituiscono il “carbonio rinnovabile“. 

Secondo il paper di RCI, utilizzato come principio guida, il carbonio rinnovabile può fornire un obiettivo chiaro su cui lavorare con uno spazio di manovra sufficiente per l’intero settore, consentendo all’industria del settore di uscire fuori dagli schemi consolidati e di arrestare l’afflusso di ulteriore carbonio fossile dal suolo.

Tuttavia Il passaggio sistematico al carbonio rinnovabile richiederà non solo significativi sforzi da parte dell’industria, ma dovrà essere sostenuto anche da misure politiche, sviluppi tecnologici e importanti investimenti. Per attuare una transizione rapida e ad alto volume dal carbonio fossile e per dimostrarne l’impatto, è essenziale un quadro politico favorevole. L’enfasi dovrebbe essere posta sull’approvvigionamento di carbonio in modo responsabile e in un modo che non influisca negativamente sui “confini planetari”, né minacci le fondamenta della società. È necessaria una strategia globale di gestione del carbonio che tenga conto anche di specifiche caratteristiche regionali e relative applicazioni, per identificare la fonte di carbonio più sostenibile dalla famiglia del carbonio rinnovabile.

A tal fine, il documento ha sviluppato 11 Raccomandazioni politiche concrete sul carbonio rinnovabile, la gestione del carbonio, il supporto per la trasformazione dell’infrastruttura chimica esistente e la trasformazione degli impianti di biocarburanti in fornitori di prodotti chimici.

1. Il carbonio rinnovabile deve diventare parte integrante delle politiche e degli obiettivi, come elemento chiave per affrontare alla radice il problema climatico, fermando l’afflusso di ulteriore carbonio fossile e abbracciando il carbonio integrato nelle sostanze chimiche e nei materiali derivati, come parte integrante delle politiche dell’UE.

2. La gestione del carbonio deve diventare parte integrante di tutte le politiche e degli obiettivi: organizzare adeguatamente il carbonio come risorsa circolare in tutti i settori industriali per la complessa transizione dall’attuale carbonio fossile al carbonio rinnovabile.

3. Supportare la trasformazione delle infrastrutture chimiche esistenti dal carbonio fossile a quello rinnovabile, per raggiungere i volumi necessari e creare realmente un impatto.

4. Massiccia espansione delle energie rinnovabili e delle reti di idrogeno verde, in combinazione con il CCU (carbon capture and utilization) come veicolo per lo stoccaggio e il trasporto di energia rinnovabile.

5. Sostenere l’accesso al mercato dei prodotti basati sul carbonio rinnovabile con quote vincolanti di carbonio rinnovabile nei prodotti “drop in”, per esempio.

6. La rimozione del carbonio (dall’atmosfera) tramite CCU dovrebbe essere considerata positivamente, specialmente la sostituzione del carbonio fossile con il carbonio rinnovabile nella produzione di prodotti chimici e materiali derivati.

7. Il sostegno finanziario / i vantaggi fiscali / le esenzioni fiscali per l’utilizzo del carbonio fossile devono essere eliminati

8. Standard, certificati ed etichette per il carbonio rinnovabile, devono essere preferiti nei database di prodotti per il carbonio rinnovabile e negli appalti pubblici.

9. Una corretta gestione del carbonio deve anche permettere la trasformazione degli impianti di biocarburanti in fornitori di prodotti chimici.

10. La disparità di condizioni per l’uso dei materiali e dell’energia nel settore della bio-economia deve essere superata.

11. Mettere al centro della politica climatica le emissioni dell’ambito 3 [ndr: include le emissioni indirette che si verificano nella catena del valore di un’azienda] per diventare veramente neutrali al carbonio.

Immagine di copertina: Malte Reimold, su Pixabay

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