Scade il 31 gennaio 2015 la partecipazione al concorso indetto dall’iniziativa #FoodSavingBec per selezionare i 200 studenti universitari di tutto il mondo che, supportati da esperti della materia, dovranno elaborare ipotesi, strategie, progetti innovativi contro lo spreco alimentare.
L’Università Bocconi di Milano ospiterà nell’ultima settimana di giugno 2015 (24 giugno – 1° luglio), 200 studenti universitari provenienti da tutto il mondo con un preciso obiettivo: combattere la fame del mondo.
#FoodSavingBec, l’iniziativa che vede collaborare l’Università Bocconi con EXPO 2015, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), Commissione europea, ONU per EXPO2015, FAO e World Food Programme, è nata dalla convinzione che lo spreco alimentare sia uno dei più grandi mali del nostro tempo.
Si tratta di un problema che abbraccia il mondo della politica e dell’economia e che ha pesanti ripercussioni sull’ambiente e sulle dinamiche energetiche.
“Si tratta di un’emergenza sociale, economica, ambientale ed energetica che ci coinvolge tutti – ha affermato il Rettore dell’Università Bocconi Andrea Sironi, – Il nostro obiettivo è avvicinare 200 giovani a questo tema, sensibilizzarli, spingerli a confrontarsi tra loro e con esperti e a ragionare su soluzioni creative”.
All’iniziativa, che si propone di stimolare gli studenti a trovare soluzioni creative e farne 200 ambasciatori nel mondo, possono partecipare i soli iscritti ai corsi di laurea triennale capaci di padroneggiare la lingua inglese.
Per partecipare alla settimana di studi i candidati dovranno elaborare ipotesi innovative di soluzione al problema, condividendo un video motivazionale e di autopresentazione in lingua inglese della durata max di 90 secondi sulla pagina web di #FoodSavingBec, entro e non oltre il 31 gennaio 2015.
“I giovani connessi in rete sono sempre più protagonisti – ha sottolineato Giuseppe Sala – Le soluzioni future arriveranno da loro. Sono otto anni di lavoro per un EXPO, ma cerchiamo risposte e consigli anche dagli altri“.
Secondo i dati della FAO un terzo del cibo prodotto sul pianeta non viene mangiato e lo spreco alimentare è responsabile dell’emissione in atmosfera di 3,3 Gtonn. Eq. di CO2 (tra il 6 e il 10% delle emissioni totali di gas serra – solo Stati Uniti e Cina, tra le nazioni del mondo, emettono di più), dell’occupazione di 1,4 miliardi di ettari di suolo (solo la Federazione russa è più estesa) e del consumo di 250 chilometri cubi d’acqua (nessun Paese al mondo ne utilizza altrettanta).
Multidisciplinare il problema, multidisciplinare la soluzione: i contributi innovativi potranno essere di vario tipo, da idee di natura politica sino a progetti amministrativi o di impianto imprenditoriale.
Dieci partecipanti saranno selezionati sulla base dei voti conseguiti dal loro video, gli altri saranno scelti da un Comitato che li valuterà in base ai diversi parametri: carriera universitaria; chiara esplicitazione delle motivazioni a partecipare; esito della votazione online; esperienze extra universitarie; conoscenza della lingua inglese.
I primi 5 studenti di Università straniere meglio piazzati, avranno il biglietto aereo per Milano (andata e ritorno) gratuito. Tutti i 200 studenti selezionati avranno pasti e alloggi presso i pensionati della Bocconi, frequenteranno lezioni appositamente progettate dai docenti Bocconi, assisteranno a testimonianze di esperti individuati dai partner dell’iniziativa e saranno suddivisi in squadre per trovare soluzioni creative e innovative al problema dello spreco alimentare. Gli stessi studenti, suddivisi in 50 squadre, voteranno le cinque idee migliori, che si sfideranno nel giorno finale della competition al Padiglione Italia di EXPO 2015 di fronte a una giuria qualificata.
“Il lavoro dei 200 ragazzi coinvolti – ha sottolineato Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nel corso della presentazione alla stampa della competizione – entrerà a far parte della piattaforma di discussione di EXPO 2015”.
Non solo lavoro di squadra, ma, e soprattutto, presa di coscienza personale. Una volta rientrati nei propri Paesi e alle proprie residenze, questi studenti diventeranno ambasciatori contro lo spreco di cibo, con il compito di sensibilizzare altri giovani sull’argomento.