Dopo la pubblicazione della Legge di conversione del Decreto “Crescita”, finalmente le biomasse potranno usufruire degli incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. La soddisfazione di AIEL attraverso le parole del Presidente Brugnoni.
Secondo la Campagna informativa sul ruolo delle biomasse per la decarbonizzazione del sistema energetico, lanciata da Bionergy Europe (ex AEBIOM) l’Associazione Europea delle Biomasse e Bioenergie, le energie rinnovabili sarebbero in grado di alimentare l’Europa per 74 giorni consecutivi e le bioenergie garantirebbe il fabbisogno energetico per 45.
Non è casuale, pertanto, che nello Studio condotto da FAO – Sezione Foreste e Legno e UNECE (Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite), l’energia del legno venga definita il “gigante delle rinnovabili”.
Eppure nell’ambito delle rinnovabili, l’energia da biomasse viene spesso trascurata o liquidata come non moderna, nonostante abbia evidenti vantaggi nel portafoglio delle rinnovabili e in Europa continui ad essere la principale fonte con il 45% dell’energia primaria da rinnovabili.
Di certo, almeno in Italia, hanno contribuito a questa “falsa” percezione anche carenze normative che hanno limitato finora il ruolo di questa fonte rinnovabile, a cui ha posto finalmente rimedio il D.L. “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” (il cosiddetto Decreto “Crescita” ), convertito con modifiche nella Legge 28/06/2019, n. 58 (S. O. n. 26 della G.U. n. 58 del 29 giugno 2019).
In particolare, l’art. 48 “Disposizioni in materia di energia”, relativo agli interventi connessi al rispetto degli impegni assunti dal Governo italiano con l’iniziativa Mission Innovation adottata durante la COP 21 di Parigi, finalizzati a raddoppiare la quota pubblica degli investimenti dedicati alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie energetiche pulite, nonché gli impegni assunti nell’ambito della Proposta di Piano Nazionale Integrato Energia Clima, fa chiarezza sulla possibilità di utilizzo dei Certificati Bianchi per le biomasse e sui limiti alle emissioni di queste.
Per effetto della ridefinizione del meccanismo dei Certificati Bianchi, che incentiva gli strumenti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili, anche le biomasse che ne erano escluse potranno usufruirne.
D’ora in poi saranno incentivati gli investimenti per la realizzazione di impianti che producano energia termica da biomasse anche nei processi produttivi del settore industriale, favorendo il turn-over tecnologico degli impianti e la sostituzione efficiente dei vettori fossili, gasolio e olio combustibile.
Ha espresso soddisfazione per il nuovo testo normativo, l’AIEL (Associazione italiana energie agroforestali), affiliata a Bioenergy Europe, che da anni è in prima linea per sbloccare il meccanismo dei Certificati Bianchi applicati alle biomasse, rimasto di fatto inapplicato a causa di difficoltà interpretative.
Secondo l’Associazione, questo meccanismo consentirà di incrementare la produzione di termica rinnovabile con impianti estremamente performanti, in quanto la scala industriale consente l’applicazione di soluzioni tecnologiche avanzate che, dal punto di vista delle emissioni di PM e NOx sono paragonabili alla combustione del metano, con una differenza importante, che con le biomasse legnose si risparmia l’emissione in atmosfera di 250 kg di CO2-eq per ogni MWh di energia primaria sostituta, un contributo importante alla mitigazione dei cambiamenti climatici senza alcun impatto negativo locale sulla qualità dell’aria.
Da stime effettuate da AIEL, il meccanismo, nei prossimi 5 anni, potrebbe attivare potenzialmente la realizzazione di 1.600 impianti, investimenti per oltre 1,5 miliardi di Euro, nei settori agroindustriali e industriali, nel teleriscaldamento, nel settore alberghiero e nel settore delle coltivazioni protette (serre), con un correlato risparmio potenziale di circa mezzo milione di tonnellate equivalenti di petrolio.
“Siamo molto soddisfatti per il lavoro svolto dall’Associazione, che ha richiesto molta determinazione, perseveranza e gioco di squadra – ha sottolineato Domenico Brugnoni, Presidente AIEL – Il settore finalmente può pianificare il proprio futuro con la certezza delle regole e questo è molto importante dal punto di vista imprenditoriale ed economico. Ma voglio anche sottolineare che questa misura apre la strada alla realizzazione di progetti e investimenti nel campo dell’efficientamento energetico e dello sviluppo sostenibile, dando finalmente un segnale concreto nella direzione della lotta ai cambiamenti climatici e della transizione energetica, come richiesto dagli accordi internazionali a cui l’Italia ha aderito, a cominciare dalla COP21 di Parigi fino alla COP24 di Katowice”.
Il fatto che su questo tema si sia registrata una convergenza tra i componenti delle Commissioni parlamentari che hanno esaminato il provvedimento, costituisce per AIEL una riprova della bontà e necessità del provvedimento.